Auto e pompe di calore elettriche sono migliori per il clima rispetto alle alternative fossili

I timori che le auto elettriche possano far aumentare le emissioni di CO2 sono infondati nel 95% del mondo, meno che in Paesi come la Polonia

[24 Marzo 2020]

Da tempo, soprattutto sui media e nelle grandi case automobilistiche ci si chiede se, una volta prese in considerazione le emissioni prodotte durante la fabbricazione di auto, batterie e dell’elettricità necessaria per il loro funzionamento, le auto elettriche siano davvero “più ecologiche” di quelle a combustibili fossili. Dubbi che contribuiscono a non far decollare in alcuni Paesi – compreso il nostro – la vendita di veicoli elettrici. Ma ora il nuovo studio “Net emission reductions from electric cars and heat pumps in 59 world regions over time”, pubblicato su Nature Sustainability da un team di ricercatori delle università di Exeter, Nijmegen e Cambridge ha concluso che «Le auto elettriche portano a una riduzione complessiva delle emissioni di carbonio, anche se la produzione di elettricità comporta ancora notevoli quantità di combustibili fossili. Già nelle condizioni attuali, nel 95% del mondo guidare un’auto elettrica è migliore per il clima rispetto alle auto a benzina convenzionali». Le uniche eccezioni sono Paesi come la Polonia (solitamente governati da negazionisti climatici), dove la produzione di elettricità è ancora basata principalmente sul carbone.

All’università britannica di Exeter spiegano che «Le emissioni medie della durata di vita delle auto elettriche sono inferiori del 70% rispetto alle auto a benzina in Paesi come Svezia e Francia (che ottengono la maggior parte della loro energia elettrica da fonti rinnovabili e dal nucleare) e circa il 30% in meno nel Regno Unito. Tra qualche anno, anche le auto elettriche inefficienti saranno meno dispendiose in termini di emissioni rispetto alla maggior parte delle nuove auto a benzina nella maggior parte dei paesi, poiché la produzione di elettricità dovrebbe essere meno intensiva per le emissioni di carbonio rispetto ad oggi».

Secondo lo studio, entro il 2050 una macchina su due in strada potrebbe essere elettrica e «Questo ridurrebbe le emissioni globali di CO2 fino a un massimo di 1,5 gigatoni all’anno, il che equivale alle attuali emissioni totali di CO2 della Russia».

Lo studio ha anche esaminato le performance delle pompe di calore elettriche per uso domestico e ha scoperto che «Anch’esse producono emissioni inferiori rispetto alle alternative a combustibili fossili nel 95% del mondo» e che «Le pompe di calore potrebbero ridurre le emissioni globali di CO2 nel 2050 fino a 0,8 gigatoni all’anno, pari all’incirca alle attuali emissioni annuali della Germania».

Uno degli autori dello studio, Jean-Francois Mercure, del Global systems institute dell’università di Exeter. Spiega: «Abbiamo iniziato questo lavoro alcuni anni fa e i responsabili politici nel Regno Unito e all’estero hanno mostrato molto interesse per i risultati. La risposta è chiara: per ridurre le emissioni di carbonio, dovremmo scegliere auto elettriche e pompe di calore domestiche piuttosto che le alternative a combustibili fossili». Il principale autore dello studio, l’olandese Florian Knobloch della Radboud University e del Cambridge Centre for Environment, aggiunge: «In altre parole, l’idea che i veicoli elettrici o le pompe di calore elettriche possano aumentare le emissioni è essenzialmente un mito. Recentemente, abbiamo assistito a molte discussioni su questo, e in giro c’è molta disinformazione. Ecco uno studio definitivo che può dissipare quei miti. Abbiamo analizzato le cifre riguardano tutto il mondo, controllando l’intera gamma di auto e impianti di riscaldamento. Anche nel nostro scenario peggiore ci sarebbe una riduzione delle emissioni in quasi tutti i casi. Questa intuizione dovrebbe essere molto utile per i responsabili politici».

Lo studio ha esaminato le emissioni attuali e future di diversi tipi di veicoli e opzioni di riscaldamento domestico in tutto il mondo e, per tenere conto delle differenze nella produzione di energia e tecnologiche ha diviso il mondo in 59 regioni. I ricercatori dicono che «In 53 di queste regioni – compresi gli Stati Uniti, la Cina e la maggior parte dell’Europa – i risultati dimostrano che le auto elettriche e le pompe di calore sono già meno emission-intensive rispetto alle alternative ai combustibili fossili. Queste 53 regioni rappresentano il 95% della domanda globale di trasporto e riscaldamento.

Mercure è convinto che «Con la decarbonizzazione della produzione di energia in tutto il mondo, gli ultimi casi discutibili presto scompariranno».

I ricercatori hanno effettuato una valutazione del ciclo di vita calcolando non solo le emissioni di gas serra prodotte durante l’utilizzo di auto e sistemi di riscaldamento, ma anche durante la catena produttiva e dal trattamento dei rifiuti a fine vita e Knobloch conclude: «Tenendo conto delle emissioni prodotte dalla produzione e dall’utilizzo continuo di energia, è chiaro che dovremmo incoraggiare senza alcun rimpianto il passaggio alle auto elettriche e alle pompe di calore domestiche».