Energia del mare a Pantelleria, con il convertitore da moto ondoso

L’Inertial Sea Wave Energy Converter verrà ancorato a 800 metri dalla riva

[6 Agosto 2015]

Il Politecnico di Torino e lo spin off Wave for Energy hanno sviluppato il primo dispositivo italiano per la produzione di energia elettrica dalle onde del mare che il  7 agosto sarà ormeggiato al largo della costa di Pantelleria.

Si tratta dell’ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter) e al Politecnico spiegano che «Le attività di ricerca, iniziate 10 anni fa e condotte dal gruppo coordinato da Giuliana  Mattiazzo ed Ermanno Giorcelli del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino, hanno portato allo sviluppo della tecnologia, industrializzata da Wave for Energy (spin-off dell’Ateneo), che ha seguito la realizzazione della prima macchina pre-commerciale».

Enea e IAMC di Capogranitola si sono occupate delle attività legate all’impatto ambientale: Enea ha fatto la mappatura della posidonia a monte e a valle dell’installazione, mentre il CNR, con il gruppo di ricerca coordinato da Giuseppa Buscaino ha effettuato le analisi sull’impatto acustico e ambientale del dispositivo.

Lo sviluppo del progetto per produrre energia del mare è stato possibile grazie ai finanziamenti ottenuti da Regione Piemonte (polo Enermy) e da Regione Sicilia e alle collaborazioni con  ARIS spa, Landra S.r.l., UP Design s.r.l, Sirius Electronic System s.r.l., Miwt s.r.l., Power Evolution s.r.l., università di Catania, Asa impianti s.r.l., oltre al supporto in fase di sviluppo di   Remacut s.r.l.,  SKF, Siemens e National Instruments  e al contributo determinante dell’amministrazione e la comunità dell’isola di Pantelleria.

Un  progetto che nasce dalla consapevolezza dell’enorme potenziale energetico del moto ondoso come fonte di energia rinnovabile, grazie alla continuità e alla distribuzione del mare sul globo e i ricercatori spiegano che «La potenza disponibile, normalmente riferita all’unità di lunghezza del fronte d’onda,  varia dai 25 kW/m nell’Europa del sud (Isole Canarie), fino a 75 kW/m delle coste irlandesi e scozzesi. Anche nel Mar Mediterraneo la potenza disponibile è significativa ed è compresa tra 4 e 11 kW/m. Estraendo soltanto il 5% del potenziale tecnico di risorsa disponibile per l’Europa (320 GW), l’energia da moto ondoso potrebbe fornire elettricità a 12 milioni di case».

La tecnologia ISWEC e stata sviluppata seguendo le direttive della Blue Growth Strategy indicate dalla Commissione Europea per  lo sviluppo sostenibile del mare. Il sistema ISWEC verrà ormeggiato ad una distanza di circa 800 metri dalla costa, a 35 metri di profondità nella zona a nord ovest di Pantelleria, ha una base di 8 metri per 15 e un’altezza di 4,5 m, un pescaggio di 3,2  m  e quindi emergerà dalla superficie del mare per 1,3  m. In una prima fase di esercizio, il sistema non sarà connesso alla rete elettrica dell’isola, ma dissiperà su un array di resistenze: nel mese di settembre/ottobre si provvederà alla posa del cavidotto ed alla successiva connessione alla rete di distribuzione.

Al Politecnico di Torino spiegano ancora: «Dopo il primo concept sviluppato nel 2006, ne è seguita la validazione sperimentale sul sistema in scala 1:8, condotta nella vasca navale dell’INSEAN, per poi giungere, nel febbraio del 2012, alla sua release finale in full scale, pronta oggi  per la messa in mare. La centrale di energia è composta  da  un gruppo giroscopico alloggiato all’interno di un galleggiante ormeggiato sul fondale marino. L’interazione tra le onde del mare, lo scafo e il sistema giroscopico all’interno permette la generazione di energia elettrica da immettere in rete. La collaborazione con il gruppo dell’ENEA diretto da Gianmaria Sannino, nell’ambito della ricerca di Sistema Elettrico, ha permesso di identificare il sito di installazione più idoneo, elemento che consentirà al sistema energetico di adattarsi alla variazione delle caratteristiche meteomarine ottimizzando la produttività del sistema. Rispetto agli altri sistemi in fase di sviluppo in Europa  ISWEC si distingue per l’assenza di organi in moto relativo in acqua in quanto tutto il gruppo di conversione è alloggiato in un ambiente stagno all’interno del corpo galleggiante, per un impatto ambientale estremamente ridotto in quanto non richiede per il suo funzionamento vincoli fissi sul fondale ma solo di un ormeggio e per l’adattabilità alle diverse condizioni d’onda, incrementando la produttività del sistema».

I ricercatori dicono che «Il sistema ISWEC consentirà di produrre energia elettrica ad un costo più competitivo rispetto a quello necessario per produrre elettricità sull’isola di Pantelleria. Questa tecnologia si presenta fin da oggi come un valido complemento al mix energetico delle isole minori, Mediterranee e non, che non sono connesse direttamente alla rete elettrica continentale».

Il gruppo di ricerca del Politecnico di Torino e Wave for Energy, grazie ad un processo di ottimizzazione progettuale ed industriale, «puntano a portare il costo di produzione di energia elettrica da fonte maremotrice tramite il sistema ISWEC in grid parity, ovvero il punto in cui l’energia elettrica prodotta a partire da fonti rinnovabili raggiunge lo stesso prezzo dell’energia ottenuta da fonti tradizionali, al fine di diventare una nuova fonte di energia rinnovabile».