Innovazione Ue: prima la Svezia. Italia 17esima, sotto la media europea

Ma Piemonte e Friuli Venezia Giulia sono poli innovativi regionali

[14 Luglio 2016]

Oggi la Commissione europea ha pubblicato i risultati del 2016 del quadro europeo di valutazione dell’innovazione, del quadro di valutazione dell’innovazione regionale e dell’Innobarometro, cheillustra le tendenze e gli atteggiamenti recenti in relazione alle attività innovative delle imprese nei Paesi dell’Ue, in Svizzera e negli Usa e dice che nell’Unione europea l’innovazione guadagna terreno rispetto al Giappone e agli Stati Uniti, la Svezia è ancora una volta leader dell’innovazione, seguita da Danimarca, Finlandia, Germania e Paesi Bassi. La Lettonia presenta la resa innovativa più dinamica, seguita da Malta, Lituania, Paesi Bassi e Regno Unito ormai in fase di uscita dall’Ue. Chiudono la classifica dell’innovazione Ue l’Ungheria, la Bulgaria e la Romania.

I leader dell’Ue per settore specifico di innovazione sono: la Svezia (risorse umane e qualità della ricerca accademica), la Finlandia (condizioni del quadro finanziario), la Germania (investimenti privati nell’innovazione), il Belgio (reti e collaborazione nel campo dell’innovazione) e l’Irlanda (innovazione nelle piccole e medie imprese).

Nella classifica generale l’Italia è ben sotto la media europea, tra i Paesi considerati innovatori moderati: 17esima, dopo la Repubblica Ceca e prima del Portogallo. Eppure anche da noi esistono poli innovativi regionali che le relazioni presentate oggi dall’Ue individuano nel Piemonte e Friuli Venezia Giulia. La Commissaria Ue per la politica regionale, Corina Crețu, ha evidenziato che «Le strategie per la specializzazione intelligente aiutano gli Stati membri e le regioni a far leva sulle loro potenzialità concorrenziali nell’ambito della ricerca e dell’innovazione e a trovare occasioni di collaborazione tra il mondo imprenditoriale e quello accademico. In quanto tali fungono da bussole degli investimenti a lungo termine, sostenute dai fondi SIE e, quando possibile, da altre fonti di finanziamento Ue. Ciò contribuisce in grande misura alla transizione dell’Europa verso un’economia basata sulla conoscenza».

La Commissione Ue sottolinea che «Nel complesso, il propulsore fondamentale per diventare un leader nell’innovazione è l’adozione di un sistema di innovazione equilibrato che combini un livello adeguato di investimenti pubblici e privati, partnership efficaci per l’innovazione tra imprese e mondo accademico, una solida base di istruzione e la ricerca di eccellenza. Gli effetti economici dell’innovazione devono tradursi in vendite ed esportazioni di prodotti innovativi, da un lato, ed occupazione, dall’altro. La specializzazione in tecnologie abilitanti fondamentali aumenta le rese innovative regionali, in particolare nel campo dei materiali avanzati, delle biotecnologie industriali, della fotonica e delle tecnologie di fabbricazione avanzate».

la commissaria Ue per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, Elżbieta Bieńkowska, ha dichiarato: «E’ mio desiderio che l’Europa sia un luogo dove le PMI innovative e le start-up fioriscono e si sviluppano nel mercato unico. Ciò richiede uno sforzo concertato. A livello dell’UE occorre semplificare il regolamento sull’IVA, adeguare le norme in materia d’insolvenza, rendere più accessibili le informazioni sulle prescrizioni normative e impegnarsi ad elaborare un quadro giuridico in materia di proprietà intellettuale che sia chiaro e tenga conto delle esigenze delle PMI. Dobbiamo inoltre continuare ad adattare il mercato unico, affinché servizi innovativi quali l’economia collaborativa vi trovino un proprio spazio».

Nei prossimi 2 anni la Commissione europea  prevede il miglioramento delle rese innovative dell’Ue, mentre per il 2017 la maggioranza delle imprese prevede di mantenere o aumentare il livello di investimenti nell’innovazione, mentre in Romania, a Malta e in Irlanda le imprese segnalano la propensione ad aumentarli.

Secondo il Commissario Ue per la ricerca, la scienza e l’innovazione, Carlos Moedas, «I paesi e le regioni leader sostengono l’innovazione in un’ampia gamma di ambiti come per esempio gli investimenti e l’istruzione, le condizioni di lavoro flessibili e la capacità delle amministrazioni pubbliche di valorizzare l’imprenditorialità e l’innovazione. Anche la Commissione fa la propria parte promuovendo l’innovazione in vari campi. Ma non solo, stiamo anche migliorando l’accesso ai finanziamenti privati attraverso il piano di investimenti per l’Europa di 315 miliardi di euro e l’Unione dei mercati dei capitali e lavoriamo alla creazione di un nuovo consiglio europeo per l’innovazione».