Riceviamo e pubblichiamo

L’Isola dei Pescatori a Stresa sperimenta l’energia senza fili di Nikola Tesla

Al via il progetto di ricerca “Isola delle reti”, condotto da ReS On Network in collaborazione con il Comune

[4 Aprile 2018]

“Bisogna avere buona memoria per poter mantenere le promesse”, diceva Friedrich Nietzsche. E la memoria è stata nostra custode, casa della pazienza e di quel lampo arrivato nella sera di domenica 4 settembre su una spiaggia della costa abruzzese. Quella sera, con arnesi rudimentali e partendo dagli studi di Nikola Tesla, eravamo riusciti ad accendere una lampadina a 500 metri di distanza, senza l’utilizzo di cavi. Abbiamo chiamato questo sistema di trasmissione dell’energia ElasticEnergy.

L’esperimento era ancora in una fase embrionale e la tecnologia andava migliorata, ma quel primo successo ci spinse ad andare avanti. A un anno e mezzo da quella sera in Abruzzo, a inizio marzo di quest’anno, siamo andati a testare la tecnologia alle Svalbard, nella città più a nord del mondo, dove le basse temperature pongono ulteriori sfide alla trasmissione senza fili. E ora stiamo mettendo in piedi un vero e proprio laboratorio a cielo aperto sull’Isola dei Pescatori a Stresa, sul Lago Maggiore.

Il 23 marzo, il team di ReS On Network ha presentato il progetto Isola delle reti, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Stresa. Sull’Isola dei Pescatori testeremo altri sistemi per la trasmissione di energia senza fili mentre raccoglieremo dati con l’obiettivo di elaborare sistemi per una più efficiente gestione di un territorio che presenta alcune criticità ambientali ma che allo stesso tempo è meta turistica dal forte interesse paesaggistico e culturale.

Le isole sono territori delicati e particolarmente vulnerabili sia agli effetti dei cambiamenti climatici che ai rischi di altro genere. Per questo motivo abbiamo deciso di iniziare queste sperimentazioni proprio da un’isola, per elaborare modelli che possano essere esportati ad altri territori. Inoltre, l’Isola dei Pescatori ha per noi un particolare significato simbolico poiché parliamo di reti e i dati e l’energia hanno un antenato in comune: le reti dei pescatori.

Due sono gli obiettivi principali del progetto: consentire all’Isola dei Pescatori di raggiungere l’autosufficienza energetica attraverso un sistema innovativo di produzione dell’energia; monitorare le infrastrutture critiche e proporre soluzioni efficienti e sostenibili per la gestione del territorio e la prevenzione del rischio.

Il progetto Isola delle reti punta a una riduzione dei consumi, dei costi e della vulnerabilità del sistema, attraverso la razionalizzazione dei processi produttivi e dei comportamenti, l’ottimizzazione delle risorse, la pianificazione del consumo energetico, la diagnosi energetica, l’ottimizzazione delle forniture e l’implementazione di piani di efficientamento energetico. Partiremo dai dati di consumo, dalle bollette della popolazione dell’isola per arrivare a produrre di più con meno.

Porteremo quindi ElasticEnergy sull’Isola dei Pescatori dove realizzeremo NOP, un lampione no power, il primo prototipo di energia senza fili. Il NOP non ha bisogno di energia in arrivo dall’esterno e  non deve essere acceso o spento, ma prende energia dall’ambiente circostante e ad esso reagisce. Come ha spiegato nella conferenza stampa a Stresa l’ingegner Giuseppe Pittari, che collabora a questo progetto, il lampione che sperimenteremo utilizza diverse tecnologie per evitare di essere dipendente da un unico fattore. Per esempio sarà in grado di trasdurre l’energia termica ambientale in energia elettrica e allo stesso tempo sfrutterà le correnti aeree. Inoltre avrà un sistema di accumulo che gli permetterà di immagazzinare energia in certe fasi e rilasciarne in altre, senza cavi, né batterie. Questo significa anche eliminare il problema della manutenzione della rete e dell’inquinamento ambientale, oltre che abbattere i costi di bolletta. Dopo una prima fase di analisi e raccolta dati, accenderemo il primo lampione, speriamo già a settembre.

Sperimenteremo anche altre tecnologie, come boe in grado di generare energia dal moto ondoso (chiamate da noi smart paint), una sostanza che, applicata sulle superfici, è in grado di accumulare e restituire luce.

Ma non c’è solo l’energia al centro del progetto di ricerca a Stresa: il team di ricerca si occuperà anche di raccogliere dati sul flusso marittimo e turistico in bassa e alta stagione, identificando e simulando scientificamente come potrebbero e dovrebbero essere organizzati gli spostamenti in caso di normalità e in presenza di emergenza o crisi. Al contempo analizzeremo i rischi (maremoti, terremoti, smottamenti, cedimenti strutturali, incendi) a cui potrebbero essere soggette l’isola e le sue infrastrutture, elaborando scenari di intervento in caso di emergenze. Particolare attenzione sarà data al rischio idrogeologico e alla prevenzione dell’erosione costiera legata, anche, ai flussi turistici a cui, per analizzare i dati, sarà applicata un’intelligenza artificiale una tecnologia 3d. Nel progetto Isola delle Reti, le sperimentazioni in campo energetico e quelle nell’ambito della prevenzione del rischio saranno in dialogo. Un intelligence reticolare. Un internet del tutto. Per esempio, il lampione NOP, non essendo connesso alla rete elettrica ed essendo totalmente autonomo, sarebbe in grado di continuare ad illuminare anche durante un blackout o in altre situazioni di emergenza.

L’obiettivo finale di Isola delle reti è quello di preservare i territori, motivo per cui proporremo soltanto interventi non invasivi, non aggiungeremo né toglieremo niente, non modificheremo il paesaggio, vogliamo conservare l’esistente. Non abbiamo intenzione di violare un paesaggio storico e così culturalmente ricco, né riteniamo possibile smantellare le infrastrutture esistenti. Non chiederemo nulla al Comune e alla cittadinanza né adesso né in futuro, se non solo un po’ di pazienza per il nostro progetto di ricerca e a grandi ambizioni ad una cosa ancora teorico. In fondo Isola delle reti è ancora un progetto di ricerca: non proponiamo soluzioni definitive ma cerchiamo di anticipare il futuro.

di Marco Santarelli, Direttore Ricerca & Sviluppo ReS On Network – Istituto internazionale di Alti studi per Infrastrutture critiche e Energie del futuro” Associato per enti di ricerca internazionali