Isole minori, Greenpeace: «Ministro Calenda, quando inizieremo a puntare sul sole e sul vento?»

“Accendiamo il sole”, 30.000 euro per un impianto fotovoltaico da 40 kw a Lampedusa

[1 Agosto 2016]

Pochi giorni fa su Twitter circa mille persone hanno posto al ministro Calenda una domanda semplice, ma precisa: quando smetteremo di alimentare le piccole isole italiane con il petrolio e inizieremo a puntare sul sole e sul vento? Ad oggi nessuna risposta è arrivata.

Il ministro non risponde, eppure smettere di usare fossili per le piccole isole sarebbe nell’interesse (anche economico) di tutti gli italiani. Le cosiddette isole minori italiane infatti oggi producono la propria energia quasi interamente dal petrolio, energia estremamente inquinante e anche parecchio costosa.

Siamo infatti tutti noi cittadini a farcene carico, con oltre 60 milioni di euro l’anno che gravano sulle nostre bollette energetiche. Soldi che potrebbero essere risparmiati e magari investiti per fare delle nostre isole un modello di sviluppo 100% rinnovabile. Basterebbe approvare un decreto legge specifico – che pare già essere pronto – o accelerare la discussione sul disegno di legge quadro per cambiare questo paradosso tipicamente italiano. Eppure del decreto in questione si sono perse le tracce, e la discussione della legge non sembra essere in calendario.

Che sia più che possibile per questi paradisi turistici affrancarsi dall’uso di combustibili fossili lo abbiamo dimostrato lo scorso anno, pubblicando un dettagliato report che dimostra come un futuro rinnovabile per queste isole non sia solamente possibile ma anche auspicabile, sia da un punto di vista ambientale che economico, visto che si creerebbero molti posti di lavoro.

Quest’anno invece, con il progetto “Accendiamo il sole, abbiamo dimostrato come sia forte la voglia di rivoluzione energetica da parte degli italiani. Grazie alle donazioni di circa mille persone, in appena due settimane abbiamo infatti raccolto i 30 mila euro necessari per regalare all’isola di Lampedusa un impianto fotovoltaico da 40 kw. Un progetto, quello relativo a questo impianto, già autorizzato, ma bloccato per lungaggini burocratiche che hanno impedito l’accesso ai fondi di finanziamento. La situazione ora è finalmente sbloccata, e siamo pronti ad accendere il sole a Lampedusa.

Speriamo che questo esempio virtuoso, reso possibile grazie alle donazioni di tante persone, sia il segnale decisivo per sbloccare il paradosso delle isole italiane, che oggi sono un esempio di spreco e inquinamento, mentre potrebbero invece diventare un modello di sviluppo. Per questo abbiamo chiesto al ministro Calenda quando il governo deciderà finalmente di accendere il sole in tutte le isole minori italiane.

Per ora non abbiamo avuto risposta, ma continueremo a farci sentire con sempre più convinzione, forti del sostegno di decine di migliaia di persone e della certezza che quella sia la direzione migliore per lo sviluppo economico del nostro Paese!

Luca Iacoboni

campagna energia e clima Greenpeace Italia