A New York nelle cabine telefoniche si ricaricheranno le auto elettriche

Telecom aveva un progetto simile per l’Italia: che fine ha fatto?

[30 Settembre 2013]

Vi ricordate il progetto Ubi Connected, del quale greenreport.it scrisse nel febbraio 2012, fatto proprio da Telecom Italia, che grazie al progetto europeo “Smart City” prevedeva la realizzazione, a partire da Torino, di nuove postazioni web-telefoniche – al posto delle cabine – ricoperte di pannelli fotovoltaici che permetteranno anche la ricarica dei veicoli elettrici?

Ora, con Telecom messa com’è ed al centro di un acquisto da parte degli spagnoli, non sappiamo che fine abbia fatto quel progetto che, dal capoluogo piemontese, dotato di 700 cabine a tessera riconvertite in moderne piattaforme tecnologiche con  telecamere di videosorveglianza, doveva estendersi a Milano, Roma, Treviso e Cremona, per poi trasformare le 100.000 cabine telefoniche italiane superstiti da degradati elementi urbani in  «Anelli diffusi di una catena di servizi avanzati e di ricarica per bici, moto e auto elettriche, visto che la metà delle cabine sopravvissute si trova sulle strade o in luoghi pubblici di grande passaggio». Quel che sappiamo è che dall’altra parte dell’oceano ci sta provando davvero la capitale economica del mondo: New York.

Dopo aver avviato il progetto ad aprile,  le autorità di New York hanno confermato che nei prossimi due anni saranno realizzate altre 360 stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Una cifra relativamente piccola per una metropoli come la Grande Mela, ma non c’è dubbio che sarà un bell’incentivo per l’utilizzo di auto elettriche. Le amministrazioni newyorkesi hanno stanziato 3,6 milioni dollari che andranno a  copertura dei costi di installazione di 260 stazioni di ricarica, mentre altre 100 saranno installate dalla  New York Power Authority. Finora ci sono 14 aziende in corsa per il finanziamento e altre compagnie hanno già annunciato che si faranno avanti a tempo debito.

Molte di queste stazioni di ricarica  saranno in grado di rifornire due veicoli  a volta, ma le  autorità di New York hanno grandi progetti per il futuro, come quello di realizzare 3.000 “public and workplace stations” nei prossimi cinque anni, con piani per rifornire  circa 40.000 veicoli plug-in hybrid nello Stato di New York.

Scelte ecologiche innovative come quelle di New York e della California stanno mettendo pressione sugli altri Stati Usa ed anche il presidente Barack Obama potrebbe essere costretto a ripensare la sua politica per i veicoli elettrici e su spostamenti più rispettosi per l’ambiente.

Per gli Usa che stanno uscendo faticosamente da una crisi che è anche di modello industriale automobilistico, la creazione di un nuovo settore di trasporto elettrico sembra una prospettiva allettante, anche se ci vorrà tempo perché diventi un mercato di massa. Per questo il progetto di New York City  di riconvertire le “cabine” dei telefoni pubblici esistenti in ricariche per le auto elettriche non sembra più l’ennesima idea folle dei patiti della green economy.

Ma quali sono i potenziali problemi e svantaggi?

Forse il problema più importante per convertire i telefoni pubblici esistenti in ricariche per veicoli elettrici stazioni di ricarica è la loro posizione: la maggior parte sono in zone dove non è possibile parcheggiare un’auto per ricaricare le batterie anche se alcune cabine potrebbero essere trasformate con pochissimo sforzo.  C’è anche la possibilità di convertire i telefoni a pagamento lungo le autostrade eventualmente mantenendo i servizi di soccorso ed i telefoni a pagamento.

Il vero problema dei telefoni pubblici di New York City è che sono alimentati a 120 V, si può trasformarli per ricaricare i veicoli elettrici, ma ad un ritmo molto lento, anche se il fatto ci sono già i cavi sotterranei per l’alimentazione offre la possibilità di portarli a 240 V. Quindi, anche se a prima vista sembra che ci possano essere problemi tecnologici,  alla fine non ci dovrebbero essere problemi di convertirli alla potenza elettrica necessaria per la ricarica veloce dei veicoli elettrici.

Sarà quindi interessante vedere se le autorità di New York decideranno di andare avanti con i test per convertire alcuni telefoni pubblici in stazioni di ricarica di veicoli elettrici, se adegueranno l’alimentazione ed inseriranno impianti di ricarica veloci oppure se aspetteranno di vedere se gli impianti a ricarica lenta saranno comunque attraenti per chi guida veicoli elettrici.

Resta il fatto che l’enorme rete di cavi esistenti per alimentare i telefoni  possono far risparmiare gli enormi costi s di scavo necessari per fornire energia alle nuove stazioni di ricarica EV,  l’utilizzo dei cavi esistenti per telefoni potrebbero far abbattere di miliardi di dollari i costi in tutto il mondo e garantire la soluzione di uno dei principali problemi che assillano i potenziali proprietari di auto elettriche: quanta strada si può fare con un “pieno”.

Molti Paesi, a partire dall’Unione europea, stanno cercando di realizzare una estesa rete di ricarica dei veicoli elettrici, sia con stazioni di rifornimento pubblici che privati, che ci stia provando seriamente una città come New York è sicuramente un grosso incentivo, ma anche nella città più famosa degli Usa ci vuole tempo per far capire questa “rivoluzione” all’opinione pubblica. Come spiega ElectricForum.com: «Non c’è dubbio che l’interesse per le auto elettriche è aumentato nel corso degli ultimi anni, anche se molti consumatori in tutto il mondo sono ancora preoccupati per la mancanza d punti di ricarica. L’Unione europea ha emesso una dichiarazione che suggerisce che ci potrebbero essere 5.000 punti di ricarica in Danimarca solo nel 2020, il che sarebbe un grande trampolino di lancio». E New York e gli Usa guardano proprio alla Scandinavia, dove, in percentuale sulla popolazione totale, le auto elettriche sono più diffuse rispetto a qualsiasi altra area del mondo.

L’’idea di trasformare la cabine telefoniche esistenti, ormai superate dai telefoni cellulari, è un’opportunità interessante nel breve, medio e lungo termine, bisognerà capire se dopo i tentativi europei ed il progetto di New York,  le amministrazioni locali di tutto il mondo coglieranno questa occasione e proveranno almeno a realizzare una rete sperimentale di stazioni di ricarica delle auto elettriche.