E’ il singolo edificio più costoso del mondo: dai 3 miliardi di dollari previsti è salito a 11

Nucleare, la centrale finlandese Olkiluoto 3 costerà quanto le piramidi e il Taj Mahal

È uguale ai 7 reattori che Berlusconi voleva acquistare per il "rinascimento" nucleare italiano

[3 Aprile 2014]

I guai non finiscono mai per Olkiluoto 3, l’European pressurized reactor  (EPR) in costruzione in Finlandia: secondo il giornale finlandese Hesingen Sanomat le ultime stime sui costi per la sua realizzazione hanno raggiunto gli 11 miliardi di dollari, superando quelli degli alberghi di ultra-lusso e di tre volte quelli per la ricostruzione del World Trade Center a New York.

Se pensiamo che sui tratta degli stessi reattori nucleari francesi con i quali Silvio Berlusconi voleva costruire il “Rinascimento nucleare italiano”, si capisce quale disastro economico il referendum sul nucleare abbia evitato all’Italia.

Nel dossier “Construction cost overruns of Olkiluoto reactor rival skyscrapers, Pyramids and Taj Mahal” pubblicato su Bellona News, Charles Digger ricorda che «il progetto, che lo scorso anno era già arrivato ai 7 miliardi di dollari, o 5 miliardi di euro, sopra il costo inizialmente stimato sul prezzo di 3 miliardi di euro, getta una luce opaca  sulla praticità e le spese del primo reattore di questo genere, che è stato presentato come una rivoluzione nella produzione di energia nucleare».

Il fisico nucleare Nils Böhmer, che è direttore generale di Bellona, ha definito «assolutamente folle» l’ennesimo sforamento dei costi, e si è chiesto perché questa montagna di soldi non sia stata spesa dalla Finlandia per realizzate impianti di fonti energetiche rinnovabili e alternative, molto più economiche del disastroso EPR.

Secondo Helsingen Sanomat, la copertura economica del disegno di legge appena annunciato per il reattore prende atto dello sforamento dei costi  e il giornale finlandese, solitamente molto compassato, dice che lo spreco è paragonabile a quello dei casinò più costosi del mondo, agli alberghi di lusso. Ma per arrivare ad un costo simile, fatte le proporzioni storiche, bisognerebbe probabilmente risalire alla costruzione delle piramidi e del Taj Mahal. Infatti, quello che è considerato l’edificio moderno più costoso del mondo, il Marina Bay Sands Hotel di Singapore  e il suo casinò, è costato “solo” 5,2 miliardi di dollari. Ma il Helsingen Sanomat non è molto sorpreso: «Come ha dimostrato il tempo, la costruzione di qualsiasi centrale nucleare è sempre una scommessa».

Il contratto firmato nel 2003 dalla finlandese Teollisuuden Voima (Tvo) e Areva-Siemens prevedeva  un costo finale di 3,2 miliardi di euro e la consegna chiavi in mano dell’EPR di Olkiluoto nel 2009. Gli incidenti e i ritardi sono iniziati subito e nel dicembre 2011.  La Tvo annunciò che l’impianto da 1600 MWe sarebbe entrato in attività commerciale nell’agosto 2014, con circa 5 anni di ritardo. Areva ammise che i costi erano lievitati già nel 2011 a 8,5 miliardi di euro.

Questo gigantesco reattore in costruzione su un’isola del Mar Baltico dovrebbe fornire il 10% fabbisogno di elettricità della Finlandia. Anche se l’inchiesta pubblicata il primo aprile sull’Hesingen Sanomat non fa riferimento a ulteriori ritardi per l’avvio della produzione di energia a Olkiluoto 3, ha comunque sottolineato che il costo del reattore sarebbe uguale a quella di tutti e tre i nuovi grattacieli che vengono ricostruiti al New York City’s World Trade Center One.

Il giornale ha scritto che l’EPR franco-finlandese non è il solo ad avere questi enormi sovra-costi: la Darlington Nuclear Generating, sulla sponda canadese del lago Ontario, una centrale nucleare dotata di 4 reattori Canada Deuterium Uranium (Candu) è costata 13,8 miliardi di euro. Ma Darlington produce 3.512 MWe di energia, Olkiluoto 3 dovrebbe arrivare a 1.600 MWe. Ognuno dei reattori di Darlington costa un po’ più di 3,5 miliardi di euro e, secondo quanto dice Ontario Power Generation,  produce 878 MWe di energia. Questo significa che due reattori Candu di Darlington possono produrre più energia dell’EPR di Olkiluoto 3, ma con un costo di un miliardo di euro in meno. Inoltre a  Darlington  i costi previsti nel 1993 per costruire la centrale nucleare sono “solo” raddoppiati, mentre Olkiluoto 3 ha superato di quasi tre volte il suo costo inizialmente previsto.

Per Böhmer «gli enormi costi schizzati alle stelle per la costruzione di reattori nucleari sono attribuibili al fatto che i reattori richiedono tonnellate e tonnellate di cemento. Ma anche così, l’esperienza di circa 60 anni di costruzione di centrali nucleari in tutto il mondo dovrebbe portare a stime dei costi più accurate di quelle che  l’industria nucleare può produrre. Quel che è particolarmente fastidioso, in particolare con tutto quel cemento coinvolto – è quanto costerà smantellare questi impianti nucleari, compreso Olkiluoto 3. Questi conti non si fanno all’inizio. Ciò porta a ulteriori incertezze circa i costi crescenti dell’industria nucleare, perché non ci sono le analisi su alcun costo per lo smantellamento e lo stoccaggio sicuro delle scorie nucleari che ne derivano».

Per chi tiene i conti del disastro di Olkiluoto 3 è inevitabile che al momento di pagare tutto sarà un inferno. Per consolarsi potrebbero andare ad Hong Kong, dove il nuovo aeroporto, “vetrina” del boom cinese, è costato appena 21 miliardi dollari.