Piccoli aggiustamenti alle pale eoliche possono ridurre molto i loro impatti sull’avifauna

Più che l’altezza della turbina contano la lunghezza delle pale e la progettazione del sito

[24 Ottobre 2019]

L’energia eolica è sempre di più un’alternativa sostenibile – anche economicamente – ai combustibili fossili, si stima che entro il 2050 le pale eoliche forniranno il 20% dell’elettricità consumata in tutto il mondo, ma la rapida espansione dei parchi eolici trova anche opposizione tra chi è preoccupato per il suo impatto sulla fauna selvatica. E le cifre, anche se non così drammatiche come dicono alcune associazioni conservazioniste, dimostrano che il problema esiste: in un Paese con grandi e diffusi impianti eolici onshore come gli Usa, ogni anno circa 150.000 di uccelli collidono con le pale eoliche o i loro habitat subiscono danni a causa dei cambiamenti prodotti dall’eolico, ma secondo il recente studio “Effect of wind turbines on bird abundance: A national scale analysis based on fixed effects models”  pubblicato su Energy Science , dei semplici cambiamenti, come la costruzione di turbine più alte e pale eoliche con pale più corte, possono aiutare a ridurre significativamente questi impatti.

Tra il 2008 e il 2014. gli autori dello studio – Ruiqing Miao, Prasenjit N. Ghosh e Jian Rong (Auburn University); Madhu Khanna (università dell’Illinois Urbana-Champaign9; Weiwei Wang (Dell Financial Services – Texas) – hanno analizzato i dati di 1.670 pale eoliche lungo 86 rotte migratorie degli uccelli in 36 Stati usa, valutando specie e numero di uccelli nidificanti, utilizzo del suolo e condizioni meteorologiche e la Khanna, che insegna economia agraria e consumi al College of Agricultural, Consumer and Environmental Sciences dell’università dell’Illinois, dice che «Lo studio ha scoperto un effetto negativo su alcuni uccelli riproduttori, ma suggerisce anche i modi per mitigare tale effetto attraverso la progettazione e il posizionamento delle pale eoliche. Abbiamo scoperto che vi è stato un impatto negativo con tre uccelli morti per ogni turbina a meno di 400 metri dall’habitat degli uccelli. L’impatto è svanito con l’aumentare della distanza».

Gli effetti dell’eolico sull’avifauna variano a seconda delle diverse specie: osservando specificamente gli uccelli delle praterie, i ricercatori hanno riscontrato meno impatti negativi rispetto ad altri tipi di uccelli riproduttori. Miao, il principale autore dello studio e che insegna economia agraria all’Auburn University, spiega: «Abbiamo confrontato le rotte degli uccelli vicini alle turbine con quelli più lontani, rendendo possibile identificare più facilmente e con precisione l’impatto della turbina, controllando al contempo altri fattori non osservabili», Ne è venuto fuori che «Gli impatti negativi sugli uccelli identificati in questo studio sono inferiori alle stime di alcuni altri studi. Tuttavia, tali studi sono stati condotti su scala minore. Questa ricerca utilizza un ampio dataset in un arco di tempo più lungo, producendo informazioni più sistematiche e accurate».

I ricercatori hanno anche scoperto che le dimensioni della turbina eolica e la lunghezza delle pale fanno la differenza: turbine più alte e pale più corte riducono l’impatto sugli uccelli. Altri studi avevano scoperto che l’altezza della turbina eolica era negativamente correlata alla collisione degli uccelli, ma il nuovo studio ha separato l’altezza dalla lunghezza delle pale e ha scoperto che la lunghezza era il fattore più importante.

Secondo i ricercatori, «I risultati dello studio possono essere utilizzati per informare le decisioni sul posizionamento e sulla progettazione delle pale eoliche». Dato che l’impatto sugli uccelli diminuisce con l’aumentare della distanza, suggeriscono che «Le turbine eoliche vengano collocate al di fuori di una zona cuscinetto di 1.600 metri di un habitat ad alta densità di uccelli». Raccomandano anche che «Le turbine siano più alte ma con una lunghezza della lama più corta».

La Khanna conclude: «Le decisioni politiche sull’energia eolica devono prendere in considerazione un compromesso tra energia sostenibile e popolazioni di uccelli. Nessuna singola tecnologia è tale da essere solo benefica e senza conseguenze negative. È possibile ridurre al minimo l’effetto apportando gli adeguamenti consigliati».