Si riaccendono gli incendi intorno a Chernobyl, fumo e polvere raggiungono Kiev

La capitale Ucraina è diventata la più inquinata del mondo. Uno scenario apocalittico

[17 Aprile 2020]

Il 14 aprile, dopo più di una settimana di duro e rischiosissimo lavoro di 415 vigli del fuoco, le autorità ucraine avevano annunciato che i grandi incendi che avevano bruciato oltre 20.000 di ettari di foreste nella zona di esclusione radioattiva intorno alla centrale nucleare in rovina di Chernobyl erano ormai sotto controllo, anche grazie alla pioggia.

Il vice ministro degli interni dell’Ucraina, Anton Gerashchenko, aveva sottolineato che «l’ispezione aerea degli ultimi incendi è stata fatta oggi alle 7 del mattino. Oggi saranno completamente estinti».

Piccoli picchi di radiazioni erano stati registrati nelle aree abbandonate, ma sia i funzionari ucraini che gli osservatori indipendenti avevano detto che non rappresentavano alcun pericolo per la salute umana e il fumo degli incendi non aveva raggiunto Kiev, 179 chilometri a sud-est della centrale nucleare saltata in aria nell’aprile del 1986.

Ma oggi la capitale ucraina si è svegliata in uno scenario apocalittico: il fumo e la polvere degli incendi trasportati dai forti venti hanno fatto in breve tempo di Kiev la città più inquinata di un mondo meno inquinato per i blocchi imposti dall’emergenza coronavirus.

Come sottolinea Russia Television, stamattina il cielo di Kiev era grigio e, secondo le lamentele che fioccano sui social network, «Gli abitanti hanno dovuto chiudere le finestre per tenere fuori il puzzo nauseabondo di bruciato», Il fumo ha cominciato a oscurare il cielo di Kiev dal tardo pomeriggio di ieri, un fenomeno in parte dovuto ai forti venti che hanno sollevato la polvere dal terreno inaridito da un inverno e da una primavera insolitamente secchi, ma l’altra fonte del particolato che sta asfissiando la capitale ucraina sono gli incendi che hanno devastato diverse parti dell’Ucraina, alimentati dagli stessi venti, e tra questi ci sono anche quelli che sono nuovamente scoppiati dalla zona di esclusione di Chernobyl. Ieri il capo dei Servizi di emergenza dell’Ucraina, Mykola Chechotkin, ha ammesso che nella zona di esclusione di Chernobyl si erano riaccesi incendi in tre punti a causa del forte vento e mille vigili del fuoco si sono nuovamente precipitati nell’area per impedire che le fiamme raggiungano la centrale e il deposito di scorie nucleari.

Sono questi gli incendi che stanno mettendo davvero paura agli abitanti di Kiev e, anche se il governo assicura che se il fumo di Chernobyl raggiunge la città non c’è un reale pericolo, i cittadini si ricordano che solo una settimana fa lo stesso governo tranquillizzava perché quel fumo ora diventato “innocuo” non avrebbe potuto raggiungere Kiev.

Stamattina i media ucraini, in base ai dati sulla qualità dell’aria, hanno riferito che Kiev era diventata la città più inquinata del mondo e la capitale ucraina è scivolata in basso alla classifica mondiale, diventando la terza nella lista delle più inquinate.

Il governo consiglia ai residenti di Kiev di rimanere a casa fino a che la qualità dell’aria sarà pericolosa, ma, come molte altre città in tutto il mondo, Kiev attualmente in quarantena Covid-19 e l’aria venefica oltre ad aumentare i disagi del distanziamento sociale acuirà le malattie respiratorie che favoriscono un esito letale per chi è contagiato.