Muroni: «Il Movimento 5 Stelle di governo fa retromarcia rispetto al Movimento 5 Stelle di “lotta”»

Tap, il M5S cambia idea. I No-Tap: «Non mantiene le promesse, questo è il governo della continuità»

Costa: impatti ambientali della Tap non significativi. Mattarella: portare a compimento il corridoio meridionale del gas

[20 Luglio 2018]

Rispondendo all’interrogazione di Rossella Muroni (Liberi e uguali) in VIII Commissione alla Camera, che sollecitava «Almeno una sospensione della realizzazione dell’opera visti irregolarità e impatti emersi», il ministro dell’ambiente  Sergio costa ha detto che «Non si fermano i cantieri, né si sospendo i lavori perché grazie alle stringenti prescrizioni imposte, gli impatti ambientali della Tap sarebbero non significativi».

Intanto, da Baku, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita in Azerbaigian confermava che con l’eterno presidente del Paese ex sovietico, İlham Aliyev, «Abbiamo parlato, in maniera approfondita, del nostro partenariato economico e commerciale che poggia su basi solidissime, soprattutto sul settore energetico, nell’ambito del quale alcune importanti aziende italiane si sono conquistate qui un grande consenso e un’ottima reputazione. In questa cornice si inserisce il comune interesse e il comune impegno a portare a compimento il corridoio meridionale del gas, un’infrastruttura che è parte di un quadro più ampio e contribuisce a una maggiore sicurezza energetica, a una più ampia stabilità, alla cooperazione regionale dal Mar Caspio, al Mediterraneo, all’Europa». Quindi, un altro autorevolissimo via libera all’approdo della Trans Adriatic Pipeline in Italia.

Quelli del Movimento No Tap non l’hanno presa bene e la delusione (ma anche l’imbarazzo) verso il Movimento 5 Stelle è palpabile :  «Se qualche mese fa qualcuno si fosse posto la domanda “ma i m5s e la Lega al Governo faranno come il PD?”, qualcuno avrebbe avuto modo di rispondere che, essendo antagonisti, avrebbero portato avanti politiche completamente differenti. Questo perché in Italia abbiamo sempre la cattiva abitudine di considerare le elezioni politiche come il momento in cui si può determinare realmente un cambiamento nella gestione del Paese. Tuttavia, bisogna ricordare che l’architettura istituzionale della Repubblica Italiana fa sì che, anche all’insediamento di un nuovo Governo, le politiche dei governi precedenti mantengano una loro efficacia nel tempo. Vedi come al primo partito italiano, il Movimento 5 Stelle, sia stato affiancato, grazie ad una subdola legge elettorale, un altro partito, La Lega, che non solo rappresenta gli interessi del vecchio establishment, ma addirittura sostiene gli interessi di quello più vecchio, il Governo Berlusconi».

Detto questo, i No Tap partono all’attacco dei pentastellati e di Mattarella: «Ora, senza alimentare ulteriormente le speranze e le attenuanti che qualcuno vorrebbe riconoscere al Movimento 5 Stelle, ci sentiamo di dire che il trait d’union tra il Governo Giallo-Verde e il Governo del PD, nella sacra tradizione della Repubblica Pseudo-Parlamentare o Para-Presidenziale, sia proprio il Presidente della Repubblica Mattarella che, sotto il nome della continuità e della para-diplomazia, parte in viaggio istituzionale nella capitale azera Baku. La nostra considerazione è che questa mossa non sia solo politico-diplomatica, ma anche mediatica. Un gesto istituzionale forte, atto a ricordare ai 5 stelle, ex-detrattori del Gasdotto Tap, che il loro potere parlamentare non vale nulla senza il consenso dell’establishment e dei tanto odiati poteri forti. Al Presidente Mattarella, ai signori ministri del Governo Giallo-Verde e ai Signori dei giornali, pronti a battere la notizia per mettere mediaticamente una pietra tombale sull’affaire TAP, rispondiamo che il Tap non si può e non si deve fare, perché nasce sotto la cattiva stella della corruzione internazionale, della devastazione ambientale e della forzatura procedurale: in una parola sola, dell’illegalità. E in uno Stato che si dice “di Diritto” non ci sono penali o diplomazie che tengano! Se i Governi e il Presidente della Repubblica vogliono continuare a professare la legalità, comincino dai fatti, bloccando Tap e gli sporchi affari che lo hanno portato fino a questo punto!»

Commentando la presa di posizione del ministro Costa, la Muroni ironizza: «Il cambiamento va al governo, ma sulla Tap non si cambia musica e si va avanti con la realizzazione dell’opera. Così il Movimento 5 Stelle di governo fa retromarcia rispetto al Movimento 5 Stelle di “lotta”, che in campagna elettorale si era sempre scagliato contro l’infrastruttura.  A quanto mi risulta, gli impatti ci sono e le prescrizioni non vengono rispettate fino in fondo. Magari aiuterebbe rafforzare i controlli. Come già evidenziavo in un precedente atto di sindacato ispettivo, il decreto di compatibilità ambientale (DM 223/2014) è stato emanato su dati che non sembrano corrispondere a quelli reali. Presupponeva una limitata presenza di vegetazione marina all’exit point del micro tunnel, mentre è stato riconosciuto che le praterie di cymodocea nodosa e di posidonia sono estese per oltre 300 mila metri quadri. Nel corso dei lavori, inoltre, sono state riscontrate dagli enti competenti diverse irregolarità. Come la violazione della prescrizione di estrarre gli olivi dal suolo con una congrua quantità di terreno e non a radice nuda, o di quella sulla protezione del suolo ante operam per impedire qualunque infiltrazione. Violata anche la prescrizione sulle procedure da seguire durante i lavori per evitare di inquinare la zona interessata. Una vicenda che continuerò a seguire da vicino e sulla quale manterrò alta l’attenzione».

Tap Italia ribatte che «Gli ulivi che Tap ha momentaneamente trasferito sono tutti in ottima salute. Gli alberi sono protetti dalla Xylella e sono curati secondo le migliori pratiche agronomiche, sotto la supervisione degli uffici fitosanitari competenti e nel rispetto rigoroso della normativa volta a contrastare la diffusione dell’epidemia di Xylella nel Salento.  Tutti gli ulivi torneranno esattamente nella loro posizione originaria, dove vivranno in salute per il resto della loro lunga vita». Inoltre Tap Italia ricorda che  Il gas naturale è la prima fonte utilizzata per produrre energia elettrica in Italia nel 2017 ed è l’unica ad essere in crescita rispetto all’anno precedente. Lo ha comunicato il GSE – Gestore dei Servizi Energetici. Con il 42,34%, il gas ha superato le rinnovabili (36,60%), il carbone (13,75%), il nucleare (3,68%), altre fonti (2,88%) e i prodotti petroliferi (0,75%). Ma questi dati non vanno letti in chiave competitiva, tutt’altro: il gas naturale si conferma il migliore alleato delle rinnovabili – intermittenti per loro natura e quindi non programmabili – in quanto permette di gestire, tramite una delle reti di gasdotti e stoccaggi più estese d’Europa, le necessità energetiche di famiglie e imprese con flessibilità, sicurezza e massimo rispetto dell’ambiente».

A quanto pare, il governo del cambiamento, come quelli precedenti, ha ancora una volta mancato l’occasione per delineare con rapidità e concretezza quel futuro rinnovabile cui il gas di transizione dovrebbe condurci. Forse, se si fossero date risposte precise e tempestive ai dubbi che ancora solleva l’onorevole Muroni, anche i NO Tap pugliesi “traditi” dal M5S di governo dopo essere stati sedotti dal M5S di lotta avrebbero avuto più chiaro il loro ruolo in questa vicenda ormai paradossale, dove si scopre che il gas arriva in Italia da Paesi retti da autocrati e cleptomani, con i quali le nostre grandi imprese fanno affari d’oro e i nostri leader politici  – vecchi, nuovi e nuovissimi – trattano senza grandi problemi.