Uranio impoverito, il Consiglio di Stato riconosce la causa di servizio per un soldato malato

Osservatorio nazionale sull’amianto: centinaia di vittime attendono il riconoscimento dei loro diritti

[7 Marzo 2016]

Si è ammalato per aver inalato e toccato polvere di uranio impoverito durante le missioni militari all’estero, in Somalia e nel Golfo Persico. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato. Lorenzo Motta, militare della Marina, ha contratto il Linfoma di Hodgkin, un tumore alle ghiandole linfatiche, perché è stato esposto all’uranio impoverito, durante la sua attività in servizio in territori toccati dall’unità navale su cui era imbarcato.

L’uomo, originario di Palermo, ha partecipato fin dai primi anni Duemila a diverse missioni italiane all’estero nel 2006 aveva chiesto al Ministero della Difesa che gli fosse riconosciuta la dipendenza della patologia da causa di servizio.

Già il TAR del Lazio aveva accolto la sua richiesta e ora il Consiglio di Stato, con una sentenza dello scorso 29 febbraio, non ha fatto altro che confermare, accogliendo le tesi difensive sostenute dai legali Pietro Gambino del Foro di Sciacca ed Ezio Bonanni del Foro di Roma, presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto.

Proprio l’Osservatorio nazionale sull’amianto ha costituito il Dipartimento tutela dei militari ed ex militari esposti all’uranio impoverito, che annovera centinaia di vittime, che in buona parte ancora oggi attendono il riconoscimento dei loro diritti.

«Auspichiamo, come già messo in evidenza anche dal Movimento 5 Stelle, che la resistenza sulla linea del Piave inaugurata dal Ministero della Difesa nel tentativo di negare le sue responsabilità per l’esposizione all’uranio impoverito venga accantonata anche alla luce delle pronunce, come quella che accoglie la domanda in via definitiva del Sig. Lorenzo Motta – dichiarano congiuntamente l’Avv. Pietro Gambino e l’Avv. Ezio Bonanni – ed è per questo che l’Ona ha costituito il Dipartimento tutela dei militari ed ex militari esposti all’uranio impoverito affidato al coordinamento del Sig. Motta Lorenzo».

L’Ona da tempo assiste tutti i militari ed ex militari esposti e vittime dell’uranio impoverito e di altri cancerogeni e patogeni e ha proposto ulteriori ricorsi giudiziari già in corso di notifica.

L’utilizzo dei proiettili con uranio impoverito nei militari si somma al rischio di esposizione all’amianto. Le alte temperature (fino a 3.000°) polverizzano anche i materiali contenenti amianto presenti nei mezzi corazzati e blindati e nelle stesse strutture ed installazioni con cemento amianto, quest’ultimo utilizzato anche come ignifugo, e quindi si è venuto a determinare un sinergismo diabolico tra amianto e uranio che è ancora misconosciuto all’opinione pubblica e non tenuto in adeguata considerazione ai fini preventivi, diagnostici e risarcitori.

Tutti i militari ed ex militari esposti e vittime dell’uranio impoverito e/o dell’amianto potranno quindi chiedere consulenza gratuita inoltrando una e-mail all’indirizzo osservatorioamianto@gmail.com.

Osservatorio Nazionale Amianto