World energy outlook 2019: così le emissioni di CO2 aumenteranno fino al 2040, gravi gli impatti climatici (VIDEO)

Iea: «Profonde disparità nel sistema energetico globale». I tre possibili scenari energetici del futuro

[14 Novembre 2019]

Secondo il World Energy Outlook 2019, il più importante rapporto annuale pubblicato dall’International energy agency (Iea) attualmente l’energia mondiale è segnata da profonde disparità. «La dissonanza tra mercati petroliferi ben forniti e crescenti tensioni e incertezze geopolitiche. Il divario tra le quantità sempre più elevate di emissioni di gas serra prodotte e l’insufficienza delle politiche dichiarate per contenere tali emissioni in linea con gli obiettivi climatici internazionali. Il divario tra la promessa di energia per tutti e la mancanza di accesso all’elettricità per 850 milioni di persone in tutto il mondo».

Il nuovo rapporto Iea spiega l’impatto delle decisioni politiche ed economiche prese oggi sui sistemi energetici del futuro e descrive un percorso che potrebbe consentire al mondo di raggiungere gli obiettivi climatici, l’accesso all’energia e qualità dell’aria mantenendo una forte attenzione all’affidabilità e all’economicità dell’energia per una popolazione globale in crescita.

All’iea sottolineano che «Come sempre, le decisioni prese dai governi rimangono fondamentali per il futuro del sistema energetico. Ciò è evidente nelle divergenze tra gli scenari WEO che tracciano le diverse rotte che il mondo potrebbe seguire nei prossimi decenni, a seconda delle politiche, degli investimenti, delle tecnologie e delle altre scelte che i decision makers perseguono oggi». Insieme, questi scenari il rapporto cerca di affrontare un problema fondamentale: «come arrivarci da dove siamo ora a dove vogliamo andare».

Il Current Policies Scenario mostra la strada che il mondo sta percorrendo attualmente e fornisce un quadro di base di come i sistemi energetici globali si evolverebbero se i governi non apportassero modifiche alle loro politiche esistenti. la domanda di energia aumenterà dell’1,3% all’anno fino al 2040, causando tensioni sui mercati dell’energia e un continuo e forte rialzo delle emissioni di gas serra legate all’energia.

Lo Stated Policies Scenario, che prima veniva chiamato New Policies Scenario, si basa sulle intenzioni e sugli odierni obiettivi politici e sulle misure esistenti, con l’obiettivo di analizzare i piani attualmente in campo e illustrarne le conseguenze. All’Iea dicono che «Il futuro delineato in questo scenario è ancora ben lontano dall’obiettivo di un futuro energetico sicuro e sostenibile. Descrive un mondo nel 2040 in cui centinaia di milioni di persone continuano a non avere accesso all’elettricità, in cui i decessi prematuri legati all’inquinamento rimangono intorno ai livelli elevati di oggi e in cui le emissioni di CO2 provocherebbero gravi impatti da cambiamenti climatici».

Lo Sustainable Development Scenario  indica ciò che deve essere fatto in modo diverso per raggiungere davvero gli obiettivi climatici e energetici che i politici di tutto il mondo si sono prefissati. L’Iea sottolinea che «Il raggiungimento di questo scenario – un percorso pienamente allineato con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di mantenere l’aumento delle temperature globali ben al di sotto dei 2° C e proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5° C – richiede rapidi e diffusi cambiamenti in tutte le parti del sistema energetico. I tagli alle emissioni sono netti grazie a molteplici carburanti e tecnologie che forniscono servizi energetici efficienti ed economici per tutti».

Il direttore esecutivo dell’Iea, Fatih Birol, ha commentato. «Ciò che emerge con chiarezza cristallina nel World Energy Outlook di quest’anno è che non esiste una soluzione singola o semplice per trasformare i sistemi energetici globali. Molte tecnologie e carburanti hanno un ruolo da svolgere in tutti i settori dell’economia. Perché ciò accada, abbiamo bisogno di una forte leadership da parte dei responsabili politici, poiché i governi hanno la maggiore responsabilità di agire e hanno il più ampio margine per plasmare il futuro».

Nello Stated Policies Scenario, la domanda di energia aumenta dell’1% all’anno fino al 2040. Le fonti low-carbon, con in testa il solare fotovoltaico, forniscono più della metà di questa crescita e il gas ne rappresenta un altro terzo. La domanda di petrolio si appiattisce negli anni 2030 e i margini di utilizzo del carbone diminuiscono. Alcune parti del settore energetico, a partire dall’elettricità, subiscono rapide trasformazioni. Alcuni paesi, in particolare quelli che puntano alle emissioni “net zero”, riescono a rimodellare tutti gli aspetti della loro offerta e consumo. Ma l’Iea fa notare che «Tuttavia, lo slancio dato dall’energia pulita è insufficiente per compensare gli effetti di un’economia globale in espansione e di una popolazione in crescita. L’aumento delle emissioni rallenta ma non raggiunge il picco prima del 2040».

Inoltre la produzione di gas e petrolio da scisto Usa, estratti con il famigerato fracking, «è destinata durare più a lungo di quanto previsto in precedenza, rimodellando i mercati globali, i flussi commerciali e la sicurezza». Nello Stated Policies Scenario, la crescita annuale della produzione Usa rallenta rispetto al ritmo vertiginoso registrato negli ultimi anni, ma gli Stati Uniti nel 2030 rappresenteranno ancora l’85% dell’incremento della produzione mondiale di petrolio e il 30% dell’aumento del gas. Entro il 2025, la produzione totale Usa di gas e petrolio da scisto supererà la produzione totale di petrolio e gas dalla Russia.

Secondo Birol, «La rivoluzione dello scisto evidenzia che un rapido cambiamento nel sistema energetico è possibile quando una spinta iniziale allo sviluppo di nuove tecnologie è integrata da forti incentivi di mercato e investimenti su vasta scala. Con lo scisto americano che ora agisce come un forte contrappeso agli sforzi per gestire i mercati petroliferi, gli effetti sono stati sorprendenti», .

L’incremento della produzione statunitense ha fatto abbassare la quota di OPEC e Russia che globalmente scenderà al 47% nel 2030 rispetto al 55% a metà degli anni 2000. «Ma – evidenziano all’Iea – qualunque sia il percorso seguito dal sistema energetico, per gli anni a venire il mondo è destinato a fare molto affidamento sulla fornitura di petrolio dal Medio Oriente».

Oltre all’immenso compito di portare le emissioni di gas serra su una traiettoria sostenibile, per i governi di tutto il mondo la sicurezza energetica resta fondamentale. «I rischi tradizionali non sono scomparsi – avverte il rapporto – e nuovi pericoli come la cybersecurity e il clima estremo richiedono una vigilanza costante. Nel frattempo, la continua trasformazione del settore elettrico richiede ai policy makers di agire rapidamente per stare al passo con i cambiamenti tecnologici e la crescente necessità di un funzionamento flessibile dei sistemi energetico».

Birol aggiunge. «Il mondo ha urgente bisogno di concentrarsi come un laser per ridurre le emissioni globali. Ciò richiede una grande coalizione che comprenda governi, investitori, companies e tutti quelli che si impegnano ad affrontare i cambiamenti climatici. “Il nostro Sustainable Development Scenario è fatto su misura per aiutare i membri di questa coalizione nei loro sforzi per affrontare la grande sfida climatica alla quale tutti noi facciamo fronte».

Perché il mondo si avvii davvero verso il Sustainable Development Scenario c’è bisogno soprattutto di una forte ripresa dei miglioramenti dell’efficienza energetica. L’Iea dice però che «Attualmente, i miglioramenti dell’efficienza stanno rallentando: il tasso dell’1,2% nel 2018 è circa la metà della media vista dal 2010 e rimane molto al di sotto del tasso del 3% che sarebbe necessario».

Nel Sustainable Development Scenario, l’elettricità è una delle poche fonti di energia che nei prossimi 20 anni vedrà aumentare i consumi: «entro il 2040, la quota di elettricità del consumo finale supera quella del petrolio, leader oggi. L’energia eolica e solare fotovoltaica forniscono quasi tutto l’aumento della produzione di elettricità».

Il World Energy Outlook 2019, conclude. «Mettere i sistemi elettrici su un percorso sostenibile richiederà molto più che aggiungere semplicemente più energie rinnovabili. Il mondo deve anche concentrarsi sulle emissioni “bloccate” nei sistemi esistenti. Negli ultimi 20 anni, l’Asia ha rappresentato il 90% di tutte le centrali a carbone costruite in tutto il mondo e queste centrali hanno potenzialmente una lunga vita operativa davanti a loro. La WEO di quest’anno prende in considerazione tre opzioni per ridurre le emissioni dell’attuale parco mondiale del carbone: adeguare gli impianti con attrezzature per il carbon capture, utilisation and storage o la co-combustione di biomassa; riutilizzarle per concentrarsi su un rifornimento adeguato e flessibile del sistema; o chiuderle prima».