Attentati di Bruxelles, le misure dell’Ue contro il terrorismo

I 10 punti della dichiarazione dei ministri della giustizia e degli interni e delle istituzioni Ue

[25 Marzo 2016]

Esprimiamo la nostra costernazione di fronte agli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016. Siamo sgomenti per questi atroci atti terroristici, che condanniamo fermamente. Trasmettiamo il nostro più sentito cordoglio e le nostre sincere condoglianze alle vittime di tali attentati, alle loro famiglie e ai loro amici. Esprimiamo sostegno e solidarietà al Belgio, al suo popolo e alla città di Bruxelles in particolare. Siamo determinati nella nostra comune lotta contro il terrorismo. Come affermato dai capi di Stato o di governo e dai responsabili delle istituzioni europee, si tratta di un attentato alla nostra società aperta e democratica. Intendiamo sostenere i nostri valori anche nella lotta contro il terrorismo.

Oggi abbiamo ascoltato dalle autorità belghe come fanno fronte a tale crisi e abbiamo discusso quali sono gli insegnamenti da trarre dai modelli ricorrenti negli attentati terroristici e nelle reti di supporto.

Alla luce di questi eventi, e riconoscendo i progressi sostanziali già compiuti a livello di Stati membri e di UE per rafforzare la nostra capacità collettiva di combattere il terrorismo, i ministri sono convinti della necessità di:

  1. progredire ancora partendo dall’unione degli sforzi nazionali al fine di indagare, con urgenza, sulle reti coinvolte negli attentati di Parigi e di Bruxelles e su altre reti analoghe;
  2. adottare nell’aprile 2016 la direttiva PNR e attuarla in via d’urgenza, garantendo in tal modo che le Unità d’informazione sui passeggeri (UIP) si scambino reciprocamente i dati quanto prima possibile;
  3. proseguire in maniera risoluta i lavori in corso: rapido completamento della legislazione in materia di lotta contro il terrorismo, di verifiche sistematiche alle frontiere esterne dello spazio Schengen, di controllo dell’acquisizione e detenzione di armi da fuoco e di estensione del sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (ECRIS) ai cittadini di paesi terzi, attuazione del piano d’azione per la lotta contro il finanziamento del terrorismo, lotta contro il falso documentale e piena attuazione delle norme UE in vigore in materia di precursori di esplosivi, ulteriore cooperazione nell’antiterrorismo tra l’Unione europea e la Turchia e i paesi dell’Africa settentrionale, del Medio Oriente e dei Balcani occidentali;
  4. condividere, ove opportuno, le informazioni con le autorità e gli operatori dei trasporti cosicché le valutazioni dei rischi possano essere effettuate in modo efficace ed efficiente e le misure di attenuazione possano essere adattate ove necessario alle potenziali minacce ai trasporti;
  5. incrementare con urgenza l’alimentazione sistematica, l’uso coerente e l’interoperabilità delle banche dati europee e internazionali nei campi della sicurezza, degli spostamenti e della migrazione, avvalendosi appieno degli sviluppi tecnologici e includendo sin dall’inizio garanzie in materia di protezione della vita privata. Ciò è particolarmente rilevante ai fini di una verifica attendibile dell’identità. La Commissione presenterà nelle prossime settimane una comunicazione sulle frontiere intelligenti e l’interoperabilità. In questo contesto è necessario accelerare i lavori per lo sviluppo di un sistema automatizzato di riconoscimento delle impronte digitali, su scala europea e integrato nel sistema d’informazione Schengen (SIS). Il coordinatore antiterrorismo dell’UE, la presidenza, la Commissione, le agenzie competenti e esperti uniranno le loro forze per presentare entro giugno 2016 risultati concreti, in particolare atti a migliorare la raccolta, la verifica e la connessione delle informazioni nel settore della lotta contro il terrorismo;
  6. trovare, in via prioritaria, modalità per assicurare e ottenere più rapidamente ed efficacemente prove digitali, intensificando la cooperazione con i paesi terzi e con i fornitori di servizi operanti nel territorio europeo, al fine di migliorare la conformità con la legislazione dell’UE e degli Stati membri e i contatti diretti con le autorità incaricate dell’applicazione della legge. Nella sessione di giugno, il Consiglio individuerà misure concrete per affrontare questa complessa materia;
  7. continuare a sviluppare misure preventive efficaci, in special modo migliorando l’individuazione precoce dei segnali di radicalizzazione a livello locale e contrastando la retorica diDaeshsoprattutto attraverso strategie di comunicazione e lo sviluppo di solidi programmi di riabilitazione. Sotto questo profilo, la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione e la rete per le comunicazioni strategiche rafforzeranno ulteriormente il supporto che prestano agli operatori, alla società civile e agli Stati membri. La Commissione intensificherà i lavori presso le aziende informatiche, specie in sede di Forum dell’UE su Internet, per contrastare la propaganda terroristica e sviluppare, entro giugno 2016, un codice di condotta contro l’incitamento all’odio online;
  8. dare pieno sostegno al Gruppo Contro-terrorismo (CTG), in particolare accelerando la creazione di una piattaforma dedicata per lo scambio multilaterale di informazioni in tempo reale;
  9. ricorrere con maggiore regolarità alle squadre investigative comuni, che hanno dimostrato la loro utilità dopo gli attentati di Parigi, per coordinare le indagini e raccogliere e scambiare prove;
  10. istituire una squadra comune di collegamento di esperti nazionali antiterrorismo presso il centro europeo antiterrorismo (ECTC) di Europol con l’incarico di sostenere le autorità di contrasto degli Stati membri nelle loro indagini sulle più ampie dimensioni europee e internazionali dell’attuale minaccia terroristica, presso la quale gli Stati membri sono invitati a distaccare esperti. Tale squadra muoverà dalle capacità di contrasto di Europol per monitorare la minaccia rappresentata dai combattenti stranieri, i flussi di finanziamento del terrorismo e di armi illegali, e la propaganda online.

 

Dichiarazione comune dei ministri della giustizia e degli interni e dei rappresentanti delle istituzioni dell’Ue