Covid-19, Trump scarica le sue colpe sull’Oms e sospende i finanziamenti. L’Onu: non politicizzare la lotta al coronavirus

Nancy Pelosi: «Un leader misero che non sa assumersi le responsabilità». Guterres: sul Covid-19 è in atto una disinfo-demia mondiale

[15 Aprile 2020]

Nel mondo, finora sono stati ufficialmente infettati dal Covid-19 quasi due milioni di persone e i morti accertati sono 126.720, ben 26.000 dei quali negli Stati Uniti d’America, dove i contagi sono 614.117 casi. A causa della disastrosa sottovalutazione iniziale di Donald Trump, della sua ondivaga e reticente applicazione di misure per ostacolare la diffusione del virus e dello scontro politico continuamente cercato con alcuni governatori democratici di rilievo come Mario Cuomo a New York, gli Usa hanno ormai abbondantemente superato per morti e infetti Spagna, Italia, Cina, Corea del Sud, Gran Bretagna, Iran e l’intera America Latina.

Di fronte a questo fallimento, Trump da giorni accusava l’Organizzazione mondiale della sanità di aver sbagliato previsioni (lui che minimizzava e parlava di una semplice influenza quando già l’Oms avvertiva di una pericolosa epidemia in corso) e, naturalmente, di essere al servizio del tentativo cinese di estendere l’egemonia di Pechino sul mondo. Uno campagna che preparava quel che alla fine è avvenuto e Trump ha annunciato: «Ho dato ordine alla mia amministrazione di sospendere il finanziamento [all’Oms] in attesa di chiarire il ruolo dell’Organizzazione mondiale della Sanità nella cattiva gestione e nell’insabbiamento della diffusione del coronavirus. I suoi ritardi sono costati vite umane. L’Oms non ha rispettato un suo dovere fondamentale e deve pagare»

Trump che b nei giorni scorsi ha attaccato i vertici dell’Oms, non ha risposto a una domanda sull’opportunità di una sostituzione del Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ma ha aggiunto: «Non lo conosco personalmente, ma è stato molto ingiusto con gli Usa».

La mossa di Trump, in piena tragedia Covid-19 negli Usa e mentre a New York si scavano fosse comuni, è smaccatamente elettorale e lo ha capito persino il prudentissimo Democratic National Committe che lo attacca: «Nel mezzo di una pandemia globale Trump vuole fermare i finanziamenti all’Organizzazione incaricata di combattere le pandemie. Trump è pronto a mettere la salute a rischio per cercare di scaricare la colpa dei suoi fallimenti». Anche la speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, ha condannato duramente la decisione del Presidente Usa definendolo «Un leader misero che non sa assumersi le responsabilità».

Molto preoccupato il segretario generale dell’Onu António Guterres che, di fronte all’offensiva trumpiana, dopo aver chiesto solo pochi giorni fa insieme a Ghebreyesus di non politicizzare la pandemia a fini interni ed elettorali, ha detto rivolto a Trump: «E’ arrivato il momento di essere uniti nella battaglia per far retrocedere la pandemia di Covid-19, non di ridurre le risorse all’Oms, che dirige gli sforzi delle Nazioni Unite in questa lotta. Come ho già detto l’8 aprile, la pandemia di Covid-19 è una delle sfide più pericolose si è trovato di fronte durante le nostre vite. Si tratta prima di tutto di una crisi umana dalle conseguenze socio-economiche e sanitarie gravi».

La decisione di Trump colpisce soprattutto le migliaia di persone dell’Oms che sono in prima linea in tutto il mondo per aiutare a limitare la diffusione e la trasmissione del nuovo coronavirus, sostenendo tutti gli Stati membri dell’Onu e i loro sistemi sanitari. «In particolare I più vulnerabili tra loro, con dei consigli, formazione, materiale e servizi di soccorso concreti – ha ricordato Guterres – Credo che l’Organizzazione mondiale della sanità debba essere sostenuta perché è assolutamente essenziale per gli sforzi del mondo per vincere la lotta contro il Covid-19».

Ghebreyesus, rispondendo ai primi attacchi di Trump che lo accusava più o meno di essere un agente comunista cinese, era stato ancora più esplicito: «Per favore, non politicizzate il virus. Se non volete più dei sacchi per i cadaveri, allora astenetevi dal politicizzarlo. Mettiamo in quarantena la politicizzazione del Covid-19».

Anche Guterres ha ripetuto a Trump quello che aveva cercato di fargli capire già una settimana fa: «Data la natura senza precedenti del Covid-19 e la risposta mondiale necessaria per batterlo, è possibile che gli stessi fatti abbiano avuto delle letture diverse da parte di entità differenti. Una volta che avremo voltato pagina di questa epidemia, dovremo prenderci il tempo per guardarci indietro per comprendere come una tale malattia sia comparsa ed abbia propagato la sua distruzione così rapidamente nel mondo, e come tutte le persone coinvolte abbiano reagito alla crisi. Gli insegnamenti che ne trarremo saranno essenziali per affrontare efficacemente delle sfide simili, come quelle che potrebbero presentarsi in futuro. Ma il momento non è adesso. E non è più il momento di ridurre le risorse per le operazioni dell’Oms o di qualsiasi altra associazione umanitaria nella lotta contro il virus. L’Unità deve prevalere, per fare in modo che la comunità internazionale possa lavorare insieme in maniera solidale per fermare questo virus e le sue conseguenze destabilizzanti».

Intanto la portavoce dell’Oms, Margaret Harris, ha fatto i complimenti a Italia e Spagna per aver rallentato la diffusione del virus e l’incremento dei casi, ma ha avvertito che «A livello mondiale, il 90% dei casi proverrebbe dall’Europa e dagli Stati Uniti e il picco non sarebbe stato ancora raggiunto».

Quel che non sembra interessare Trump è invece la «Pericolosa epidemia di disinformazione sul Covid-19 che mettere in pericolo delle vite» denunciata da Guterres che ha chiesto a tutti di «inondare Internet di fatti e di dati scientifici, propaganda politica, combattendo allo stesso tempo questo flagello della disinformazione».

A Trump e ai suoi imitatori sovranisti italici ed europei, che hanno fatto della diffusione di fake news uno dei pilastri della loro propaganda politica tossica, non interessa affatto lottare contro quella che Guterre ha chiamato la «disinfo-demia» mondiale, aggiungendo che «I consigli sanitari nocivi e le soluzioni dei ciarlatani proliferano. Le menzogne riempiono le onde radio-televisive. Delle teorie del complotto infettano Internet. L’odio diventa virale, stigmatizzando e diffamando delle persone e dei gruppi». Sembra la cronaca di una giornata politica e sui social network italiana.

Di fronte a queste fake news sparse a piene mani da una politica irresponsabile – fino ai più alti livelli – che le costruisce o le ri-diffonde come nel caso del virus fabbricato in un laboratorio cinese, Guterres ha cheisto di avere fiducia nella scienza, nelle istituzioni e nelle persone: «Insieme, respingiamo le menzogne e le assurdità». Poi si è complimentato con il lavoro di quei giornalisti che «verificano i fatti di fronte a una valanga di articoli ingannatori e di pubblicazioni erronee sui social media» e ha chiesto a Facebook Twitter e ad altri social network di «fare di più per eliminare l’odio e le affermazioni nefaste sul Covid-19».

In un’intervista a UN News, Guy Berger, direttore politiche e strategie in materia di comunicazione e informazione dell’Unesco, ha spiegato che «Le menzogne legate a ogni aspetto della pandemia di Covid-19 sono diventate moneta corrente. Ben prima della comparsa del virus, l’Uneso aveva messo in guardia contro alcune campagne di disinformazione orchestrate, che costituiscono una minaccia per il giornalismo basato sui fatti. Sembra che, con la crisi del COvid-19, praticamente nessun settore sia stato lasciato intatto dalla disinformazione online: si va dall’origine del coronavirus alla prevenzione, ai “rimedi” non provati, passando dalle risposte dei governi e delle imprese. In un epoca di forti paure, di incertezze e di cose sconosciute, c’è un terreno fertile perché il complottsmo prosperi e si ingigantisca. Il grande rischio è che ogni menzogna che guadagna terreno possa annullare un’insieme di fatti reali. Quando la disinformazione viene ripetuta e amplificata, compreso da persone influenti, c’è il grave pericolo che le informazioni fondate sulla verità finiscano per avere un impatto marginale».

Ma Trump, dopo aver ritwittato fake news di ogni tipo fabbricate dai d suoi alleati europei e dalla neodestra in tutto il mondo, ha respinto l’appello che il direttore generale dell’Oms – che è stato ministro degli esteri dell’Etiopia – aveva rivolto a tutti i leader mondiali per realizzare «Un’unione sacra che non spezzi le linee di divisione politiche nella guerra contro il Covid-19. Ho fatto politica. So quanto è difficile. E beché questo sia difficile, è la cosa buona da fare. Consiglio agli Stati, ai leader politici di non giocare col fuoco del coronavirus».

Ma Trump ed altri leader della neodestra sembrano non solo intenzionati a giocare col fuoco del Covid-19, ma a appiccare un incendio globale che potrebbe avere conseguenze devastanti e, con il fumo venefico sprigionato da un’ideologia reazionaria che oscura l’aria e i cervelli, potrebbe riportare il mondo indietro, perché resti saldamente nelle mani dei dinosauri della vecchia economia fossile che lo governano davvero.