I migranti e il decreto che chiude i porti che non esiste

Toninelli minaccia misure disciplinari e accusa le ONG. Sea-Eye: «Azione legalmente conforme»

[7 Gennaio 2019]

Mentre continua la tragica e abominevole farsa dei migranti lasciati al gelo e in balia delle onde al largo di Malta – e mentre nello stesso periodo sono sbarcati in Italia più o meno 400 migranti, lontani dalle telecamere e dall’interesse mediatico di Matteo Salvini – la presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar ligure orientale (l’Autorità Portuale della Spezia), Carla Roncallo, dice in una secca nota che il Re è nudo.

Infatti, la Roncallo conferma tecnicamente quanto aveva già denunciato politicamente il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Non risulta che esista alcun decreto, ordinanza o provvedimento di alcun tipo, che disponga la chiusura dei porti.
Per chiuderli infatti, sarebbe necessario un decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti ai sensi dell’art. 83 del Codice della Navigazione, motivato da ragioni di ordine o sicurezza pubblica, provvedimento che non ci è mai stato notificato e pertanto ne deduco che non sia mai stato emesso. Qualsiasi nave può quindi chiedere l’autorizzazione all’attracco e seguire le normali procedure ed indicazioni impartire dall’Autorità Marittima. Diversa invece è la questione dell’autorizzazione allo sbarco, operazione che può essere vietata dal Ministero dell’Interno».

Il Ministro Danilo Toninelli non l’ha presa bene e sulla sua pagina Facebook scrive che «Nessuna Autorità di sistema portuale italiana può arrogarsi prerogative che travalicano le sue funzioni amministrative. Darò mandato alle strutture del mio ministero di valutare eventuali accertamenti di natura disciplinare.
Non ho emanato alcun decreto di chiusura dei porti perché non serve, non essendo alcun porto italiano interessato alle operazioni e non avendo il Mrcc (Maritime rescue coordination centre) italiano coordinato i soccorsi». Confdermando però – in assenza di decreto –  che i porti italiani non erano chiusi prima e non sono chiusi ora, come invece continua a dire da mesi Salvini,

Toninelli probabilmente è infastidito da quel che– beccandosi subito l’accusa di «appelli all’eversione» da Fratelli d’Italia di La Spezia –  la Roncallo ha aggiunto sulla vicenda dei migranti: «Penso sia vergognoso ed incredibile che non si riesca a trovare una soluzione per risolvere la terribile situazione di queste persone e che dobbiamo assistere inermi al braccio di ferro tra i vari Stati europei, Italia in primis, giocato sulla pelle di uomini, donne e bambini già stremati dalla loro storia, prima ancora che da questo viaggio».  Che poi è quello che ha più o meno detto ieri Papa Francesco, chissà se t Toninelli ha un provvedimento disciplinare pronto anche per lui?

Il  Ministro su Facebook preferisce prendersela con le ONG:  «Siamo pronti a dare una lezione all’Europa accogliendo donne e bambini a bordo delle navi Sea-Watch3 e Prof Albrecht Penck, ma tutta la Ue deve farsi carico del problema, a partire da Germania e Olanda, Paesi le cui bandiere sventolano sulle due imbarcazioni. Le Ong di riferimento, come al solito, non hanno rispettato la legge del mare. Addirittura la nave di SeaEye ha mentito sullo stato del barcone dal quale ha prelevato i migranti, che non stava affatto affondando come da essa comunicato. I due interventi sono avvenuti in acque Sar libiche, toccava dunque a Tripoli agire. Ma le due Ong hanno invertito la rotta, ora sono a ridosso delle coste maltesi ed è giusto che sbarchino lì, viste anche le condizioni del mare in peggioramento.
Il caso è più che mai europeo, così come il fenomeno nel suo complesso. Questi sono i fatti e da qui bisogna partire».

Sea-Eye ribatte: «7 persone, tra cui una donna e due bambini, sono state salvate dalla Libia il 29.12.18 in acque internazionali. il governo federale (tedesco, ndr)  ha attestato il 02.01 che quella di Sea-Eye e dell’equipaggio della nave è una “Azione legalmente conforme”.  Il Papa esorta i governi europei ad aiutare i soccorsi».

E, tanto per capire quanto la ONG sia lontana dalle baruffe politicanti italiane, Gorden Isler – Portavoce de Sea-Eye eV conclude: «Siamo grati che il Papa abbia preso posizione così chiaramente per noi. Speriamo vivamente che il suo appello sia stato ascoltato anche a Berlino e Ingolstadt. Nel 2018 la Germania ha ricevuto esattamente 115 persone salvate dal Mediterraneo. L’Italia, tuttavia,è arrivata a 22.935 e la Spagna a 52.621. Il fatto che la Germania, tra tutti, richieda una soluzione europea ha un effetto disturbante per molte persone».