I lupi sono i medici della peste suina (VIDEO)

Come i branchi di lupi gestiscono le epidemie tra i cinghiali. Il caso della Slovacchia

[11 Dicembre 2018]

I lupi sono cacciatori prudenti che scelgono sempre la preda più facile, cioè animali giovani, vecchi o malati. Come spiega Verena Gruber  dell’European Wilderness Society, «Questa preferenza per le  prede facili influenza in modo significativo le dinamiche e le composizioni della popolazione degli animali predati, ad esempio cervi o cinghiali. In particolare, durante le epidemie il lupo svolge un ruolo essenziale nel tenere a bada il numero di animali infestati. I dati dalla Slovacchia sottolineano l’importante posizione del lupo come medico della natura».

Un ruolo ancora più importante ora che la peste suina africana si è diffusa nelle popolazioni  di cinghiali di tutta Europa e ha colpito anche i maiali domestici.  Anche se l’Efsa non è stata in grado di confermare una correlazione tra il numero di focolai segnalati nei suini domestici e il numero di casi denunciati tra i suini selvatici africani, quello che è certo è che il virus si diffonde attraverso per contatto diretto con sangue o altri fluidi corporei di animali infetti e questo significa che i veicoli che trasportano animali contaminati, i vestiti, gli attrezzi di cacciatori e di allevatori di maiali rappresentano un rischio elevato di diffusione del virus.

Le prime notizie dell’arrivo della peste suina africana nell’Europa centrale sono state pubblicate nel 2007 e lo  studio “Qualitative Risikobewertung zur Einschleppung der Afrikanischen Schweinepest aus Verbreitungsgebieten in Europa nach Deutschland”, pubblicato nel 2017 dal Friedrich-Loeffler-Institut, l’istituto di ricerca federale tedesco sulla salute animale, ha valutato come moderato il rischio di una diffusione della peste suina africana in Germania attraverso i cinghiali infetti, Nonostante questo rischio moderato ed anche se lo stesso studio conferma che riduzione delle popolazioni di cinghiali  attraverso la caccia è di scarsa utilità a, le associazioni degli  agricoltori e di cacciatori tedeschi chiedono di abbattere più cinghiali. La Gruber fa notare che secondo lo studio «Le cause antropogeniche rimangono le principali cause della diffusione delle malattie su grandi distanze in Europa e in Africa. Dopo i divieti di importazione e il monitoraggio della popolazione, il monitoraggio passivo ha dimostrato di essere la misura di prevenzione più efficace per tenere a bada il virus. Monitoraggio passivo significa misure naturali o selezione da parte di cacciatori non umani. In molte parti d’Europa questo significa lupo. Il cinghiale è una delle principali fonti di cibo del lupo . I lupi preferiscono una facile preda, ovvero animali malati o deboli, poiché questo gli  rende la caccia più facile e meno rischiosa. Dato che il virus non è dannoso per gli altri animali selvatici, i lupi possono svolgere un ruolo essenziale nella gestione delle malattie».

Numerosi studi dimostrano gli effetti di vasta portata del lupo sugli ecosistemi, in particolare attraverso la gestione delle popolazioni di cinghiali e di cervi, Un esempio di questo ruolo viene della Slovacchia dove i lupi sembrano essere essenziali per la gestione dei focolai di peste suina.  Due studi slovacchi degli anni ’90 e ‘2000 dimostrano che i branchi di lupi slovacchi mantengono i loro territori prevalentemente o completamente liberi dalla peste suina e per dimostrarlo basta sovrapporre le mappe dei territori dove ci sono branchi di lupi  con quelli delle epidemie di peste suina, contenute nello studio “Spread of the wolf in Slovakia and localities with Classic Swine Fever (CSF) in wild boars in 1994-1998”, dalle quali emerge che il 93% dei casi di peste suina africana si sono verificati nelle zone dove non ci sono branchi di lupi. Agli stessi risultati arriva lo studio “Wolf records in Slovakia and places where Classic Swine Fever (CSF) broke out in the years 2001-2003”.

I cinghiali colpiti dalla febbre suina mostrano segni dell’infezione entro pochi giorni e sono più deboli e lenti degli individui sani, questo li rende facili prede dei lupi. L’uccisione di animali infetti diminuisce i focolai della malattia e riduce le possibilità di ulteriore diffusione. La Gruber fa notare: «Anche se i cacciatori umani hanno tentato di svolgere questo compito, i due studi dimostrano che i lupi, in particolare i branchi di lupi, sono significativamente più efficaci nel tenere a bada la malattia. Ciò sottolinea ulteriormente l’importante ruolo che il lupo svolge per un ecosistema sano. In definitiva, c’è un motivo per cui chiamiamo il lupo il dottore della natura».

Eppure, come denuncia l’associazione ambientalista slovacca  Vlk lesoochranarske zoskupenie (Vlk), «Nonostante il fatto che il lupo sia una specie a rischio di estinzione, in Slovacchia il Ministero delle Politiche Agricole autorizza l’abbattimento di decine di lupi: per la stagione venatoria 2018/2019 i cacciatori slovacchi possono uccidere 70 lupi». Vlk (lupo in slovacco) ricorda che «I lupi proteggono la salute delle popolazioni delle prede cacciate, il lupo è un cacciatore che uccide un particolare individuo ma protegge anche la salute dell’intera popolazione. I lupi a caccia sono statisticamente selettivi. Ai lupi non piacciono gli individui sani che hanno molta forza per difendersi o scappare, ma catturano principalmente cuccioli inesperti, animali malati, feriti o con i sensi poco sviluppati. È vero che d’inverno, in condizioni molto favorevoli, possono anche catturare un individuo sano, ma è anche vero che, a differenza degli esseri umani, in tutta la storia non hanno mai distrutto il loro bottino».

In Slovacchia i lupi si cibano soprattutto di cervi e cinghiali. Gli ungulati sono diffusi in tutta la Slovacchia, i loro predatori naturali, i lupi, solo in circa la metà del territorio. Nel resto del territorio cinghiali e cervi vengono cacciati solo dai cacciatori ed è proprio qui che la peste suina si sta diffondendo, danneggiando sia gli allevatori che i cacciatori umani. SE la malattia si diffonde i maiali devono essere abbattuti e quest’anno in Slovacchia sono stati soppressi decine di migliaia di maiali negli allevamenti di suini  e solo nei dintorni di Nitra la peste suina  ha causato perdite economiche superiori a 100 milioni di euro.

Al Vlk fanno notare che «L’unico modo per prevenire l’insorgenza di nuovi focolai di peste suina nei maiali e la conseguente perdita economica è eliminare questa malattia nella popolazione animale selvatica. I cacciatori hanno cercato di farlo dai primi anni ’90, senza un effetto a lungo termine. È tempo di dare spazio al lupo. Negli anni 1994-1998, la peste in Slovacchia è stata registrata in 241 comuni, di cui 224 (il 93%!) in luoghi in cui i lupi sono stati eliminati completamente da molto tempo. I dati del 2001 . 2003 confermano quelli dello studio precedente. Secondo altri studi internazionali il virus infetta al 95% cinghiali che hanno meno di un anno e mezzo, lo stesso gruppo di popolazione che rappresenta la principale preda del lupo. Quando i cinghiali sono malati sono meno vigili e per i lupi è molto facile cacciarli.  Dove non ci sono lupi la peste suina africana si diffonde entro pochi mesi, dove ci sono branchi di lupi stabili i focolai di peste suina scompaiono rapidamente e la malattia non si diffonde. Gli ambientalisti slovacchi dicono che «La distruzione dei focolai naturali di peste, con un conseguente impatto positivo sui maiali, è possibile solo restituendo ai branchi di lupi tutte le foreste slovacche dove i lupi vorranno espandersi. Il presupposto è la coerente protezione dei lupi in tutta la Slovacchia».

La discussione sul lupo in Slovacchia ricalca quella in atto in Italia e il Vlk sottolinea che «I lupi sani non attaccano gli esseri umani e, a differenza dei cacciatori, non provocano ogni anno ferite o morte di esseri umani con i loro spari. Nelle foreste slovacche ci sono oltre 50.000 persone con armi da fuoco che abbattono decine di migliaia di cinghiali e di altri ungulati e anche canidi.

Secondo gli ambientalisti i lupi slovacchi sono importanti per l’Europa: «Vivere in un Paese sano è possibile solo in un Paese stabile. L’ambiente naturale in un paese senza predatori naturali è instabile, come evidenziato dai problemi di morbilità dei suini sopra descritti. Solo il ritorno naturale dei lupi nei Paesi dell’Europa occidentale dove vivevano in passato può consentire una popolazione stabile di lupi in Slovacchia. Diversi anni fa, hanno iniziato a comparire di nuovo nei Monti Beschidi cechi e nelle regioni di Zemplínske vrchy e Aggtelekskom nella Repubblica ungherese, dove trovano le giuste condizioni per il loro ritorno. La sopravvivenza dei piccoli branchi di lupi in queste aree e quindi la loro ulteriore espansione verso ovest dipende molto dallo stato della popolazione dei lupi in Slovacchia».

Per questo, già nel gennaio 2004  Vlk lesoochranarske zoskupenie aveva chiesto al governo slovacco di proteggere i lupi per consentirne il ritorno anche dove sono stati completamente eliminati, evidenziando i milioni di euro di danni causati da malattie come la peste suina e spiegando la funzione di lupi nel controllo delle malattie nella popolazione di cinghiali. Una richiesta sostenuta da 45 associazioni slovacche ma che non ha ottenuto risposta dal governo di Bratislava e, dopo quasi 15 anni la peste suina continua a diffondersi, i cinghiali malati sono sempre di più e i lupi continuano ad essere abbattuti per “salvare” le prede (infette) dei cacciatori umani.

Videogallery

  • Peste suina africana Introduzione EFSA