Goletta Verde: in Molise inquinati due campionamenti su tre, sotto accusa le foci dei fiumi

Situazione sostanzialmente invariata rispetto al 2015. E la gente fa il bagno dove ci sono i cartelli di divieto

[1 Agosto 2016]

Non è buono il risultato dl monitoraggio eseguito il 25 luglio dal laboratorio mobile di  Goletta Verde nella più piccola regione costiera italiana, il Molise: «Sui tre campionamenti eseguiti lungo le coste molisane, in corrispondenza delle foci di fiumi e scarichi di depuratori, due risultano fuori dai limiti di legge e, di questi, uno è “fortemente inquinato”».

Tre i punti campionati in provincia di Campobasso: è risultata fortemente inquinata la foce del fiume Biferno, confermando una situazione invariata rispetto agli anni precedenti a causa della presenza di scarichi non depurati o illegali. Entro i limiti, invece, i risultati del prelievo effettuato presso il lungomare Federico II di Svevia, all’altezza del civico 43. “Inquinato” il giudizio emerso dal campionamento alla foce del fiume Trigno. Inoltre, visti gli episodi di inquinamento che dal 20 al 22 luglio hanno portato all’estensione del divieto di balneazione sino a 600 metri dalla foce Sinarca, i tecnici di Goletta Verde hanno campionato il punto «riscontrando una elevata carica batterica tale da risultare “fortemente inquinato”» e sottolineano un altro fenomeno non certo nuovo per le coste italiane: «Nonostante la presenza dei cartelli con il divieto, l’area era comunque frequentata dei bagnanti».

Manuela Cardarelli, presidente di Legambiente Molise, spiega che «I monitoraggi della Goletta Verde in Molise hanno verificato lo stato di salute dei tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e dallo sbocco di uno dei depuratori della regione. A fronte dei campionamenti effettuati ci preoccupa il fatto che a distanza di anni la situazione sia rimasta sostanzialmente invariata. Auspichiamo, invece, un’inversione di tendenza per la nostra regione che può concretizzarsi solo attraverso un lavoro sinergico da parte di tutti i Comuni, sia costieri che dell’entroterra. Riteniamo inoltre decisiva l’adesione alla Carta nazionale dei Contratti di fiume, strumento di programmazione strategica e negoziata che punta alla tutela e alla corretta gestione delle risorse idriche e della valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico».

La presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, conclude ricordando che «Quello compiuto da Goletta Verde è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce un’istantanea utile per individuare i problemi della depurazione e ragionare sulle soluzioni. Il nostro lavoro vuole denunciare i gravi problemi che il nostro paese ha sul fronte della depurazione dei reflui dove, spesso, a farne le spese sono i cittadini. Sono passati dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi, termine che non è stato rispettato tanto da provocare due condanne e una nuova procedura d’infrazione a danno del nostro Paese. Secondo il rapporto della “Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche” la multa in arrivo sarà di circa 185 milioni di euro, la più alta in Italia».