La zona morta nel Golfo del Messico è colpa dell’industria della carne

Il principale "killer" è Tyson Foods, secondo il rapporto di Mighty Earth. Mais e soia Ogm per allevare il bestiame

[3 Agosto 2017]

Il Golfo del Messico è attualmente colpito da una delle più grandi  zone morte  mai viste e una grande area è priva di vita. Secondo un nuovo rapporto di Mighty Earth, questa devastazione ecologica ha un colpevole sopra di tutti: l’industria della carne che ha il suo cuore negli Usa centrali.

L’associazione ambientalista globale ha scoperto che le tossine ei nitrati presenti in enormi quantità nei concimi e nei fertilizzanti finiscono nei fiumi che alla fine sfociano nel Golfo del Messico. Sarebbe questa la principale causa della zona morta che si sta estendendo al largo della costa della Louisiana.

Questo inquinamento è considerato come una condizione per lo sviluppo dell’ipossia: gli elevati livelli di nitrati e di altre sostanze nutritive causano la fioritura delle alghe e di fitoplancton che, quando  muoiono, precipitano sul fondo provocando un’esplosione di batteri che utilizzano tutta l’ossigeno presente nell’acqua. Un fenomeno che fa fuggire la vita marina o semplicemente la uccide, lasciandosi  dietro una Dead Zone.

La National oceanic and atomospheric administration (Noaa) aveva detto che quest’anno la zona morta nel golfo del Messico avrebbe potuto essere la terza più grande di sempre: 21.237 kmq, ma sembra che questa stima iniziale fosse sbagliata e che la situazione sia molto peggiore di quanto si prevedesse: la dead zone del 2017 nel Golfo del Messico potrebbe diventare la più grande mai vista.

Tra i responsabili di questo disastro ci sono le filiali agricole e zootecniche di alcune delle più grandi aziende produttrici di carni di tutti gli Stati Uniti. Ma il colpevole non è solo l’allevamento di bestiame: ci sono anche le grandi quantità di mais e soia OGM che vengoo prodotte per alimentare gli animali.

Per scoprire quali imprese sono responsabili delle enormi quantità di inquinamento portato dai fiumi, l’indagine ha mappato la catena di approvvigionamento dei principali produttori di carne e di mangimi Usa e poi ha sovrapposto i dati alle mappe delle regioni che mostrano i più alti livelli di concentrazione di nitrat. Hanno così scoperto che il principale killer del Golfo del Messico ha un nome: la Tyson Foods, il colosso dell’industria della carne americano e quindi mondiale.

Lucia von Reusner, direttrice di Mighty Earth, spiega che  «Gli americani non dovrebbero dover scegliere tra la produzione di alimenti e l’acqua pulita. Le grandi aziende della carne come laTyson hanno lasciato una scia di inquinamento in tutto il Paese e hanno la responsabilità di ripulirla di fronte ai loro clienti e all’opinione pubblica».

Tyson Foods, si è distinta per la sua impronta ecologica insostenibile in tutte le regioni che soffrono i peggiori impatti degli inquinanti derivanti dalla produzione di carne e mangimi industriali. La Tyson produce un Kg su 5 della carne prodotta negli Usa ed è proprietaria di marchi come Jimmy Dean, Hillshire Farm, Ball Park e Sara Lee, oltre a rifornire i fast food come McDonalds. Questa gigantesca impresa risulta costantemente tra i principali inquinatori americani, anche se il nuovo amministratore delegato della Tyson ha detto che la sostenibilità sarà al centro dei piani futuri della compagnia.

La von Reusner conclude: «Mentre l’opinione pubblica ha acquisito consapevolezza sui  principali impatti della produzione di carne industriale, molti consumatori cercano di trovare opzioni più sostenibili. Questo rapporto dimostra che le più grandi compagnie ella carne della nostra nazione modellano il nostro sistema alimentare su vasta scala e possono attuare le soluzioni necessarie per rendere la carne meno inquinante».