Lavori Pubblica Utilità e Accordo per Livorno, botta e risposta tra Nogarin e Rossi

[24 Giugno 2016]

Ieri, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin scriveva sulla sua pagina Facebook: «La Regione ha stanziato 3 milioni di euro per i lavori di pubblica utilità nelle aree di crisi complessa in Toscana, Livorno, Massa e Piombino. Peccato che, a causa dei limiti alle assunzioni imposte dal governo né i Comuni né le partecipate potranno attivare questo tipo di percorsi. Ho già chiesto alla Regione di pensare a percorsi alternativi per rilanciare l’occupazione nelle aree di crisi, ma nel frattempo il Comune ha deciso di sondare il terreno tra i privati per capire se qualche realtà livornese fosse interessata a partecipare al bando, diventando partner dell’amministrazione. Noi siamo pronti a cogliere tutte le opportunità, anche quelle meno efficaci, pur di dare lavoro ai nostri concittadini».

La risposta del presidente della Regione Enrico rossi non si è fatta attendere: «La cabina di regia dell’accordo di programma per l’area livornese, come già concordato e preannunciato, sarà convocata a breve per illustrare i risultati positivi della Call di Invitalia per le manifestazioni di interesse a investire nel territorio dei tre comuni interessati e per annunciare la riapertura del bando regionale per i protocolli di insediamento. In quella occasione potremo confrontarci, di nuovo, anche sui lavori di pubblica utilità e la Regione illustrerà i bandi in uscita per l’assegno di ricollocamento e per gli incentivi alle assunzioni, misura quest’ultima che opererà esclusivamente nelle aree di crisi. Quanto agli LPU che, ricordiamo, sono una misura sperimentale che la Regione ha attivato su richiesta delle organizzazioni sindacali territoriali delle aree di crisi e per offrire un sostegno ai lavoratori privi di reddito, verso i quali dovrebbero operare le competenze sociali dei Comuni, preme sottolineare come il bando attualmente aperto abbia tenuto conto delle richieste dei Comuni sia aumentando il contributo regionale rispetto a quanto ipotizzato, sia allargando e ribadendo che il novero dei soggetti che possono essere coinvolti è più ampio dei singoli Comuni ai quali, comunque, spetta il compito di presentare il progetto. Privato sociale, enti partecipati, altri soggetti pubblici operanti sui territori e anche soggetti privati possono essere coinvolti nell’esecuzione dei progetti. Risulta per altro che in quasi tutti i territori coinvolti, anche dell’area livornese, ci siano contatti ben avviati per la presentazione di progetti con questi partner. Lo stesso avviso che il Comune preannuncia per accogliere la manifestazione di interesse, e che come Regione avevamo consigliato già lo scorso anno, va in tal senso».

Rossi conclude: «Sappiamo che lo strumento rappresenta una risposta parziale, e infatti stiamo coordinando le Regioni con aree di crisi complessa per cercare di ottenere dal Governo nazionale, col quale abbiamo avuto più di un confronto, sostegni ulteriori verso i lavoratori che hanno perso ogni copertura di ammortizzatori sociali. Pensiamo, comunque, che questo strumento sul quale abbiamo ricercato e attivato risorse importanti (3 milioni nel 2016 dopo il milione del 2015), le quali essendo di derivazione del Fondo Sociale Europeo possono avere solo questa destinazione, possa contribuire a sostenere il reddito di centinaia di lavoratori permettendo loro inoltre di poter accedere non solo a una ulteriore fase di Naspi al termine del LPU, ma anche a un voucher formativo che li aiuti nel rientro nel mondo del lavoro. Ovviamente non c’è alcuna preclusione a svolgere questa riunione od altre della cabina di regia a Livorno».