Limiti di emissioni ambiziosi per le centrali elettriche diminuirebbero fortemente l’inquinamento nell’Ue

Cali del 66% per SO2, del 56% per il particolato e del 51% per NOx

[12 Dicembre 2018]

Gli Stati membri dell’Unione europea avranno grossi vantaggi fissando limiti ambiziosi per le emissioni inquinanti delle centrali elettriche. A dirlo è il nuovo briefing “Greening the power sector: benefits of an ambitious implementation of Europe’s environment and climate policies” dell’ European environment agency (Eea), secondo il quale «Fissare limiti di emissione rigorosi ma realistici per il settore energetico potrebbe ridurre le emissioni di inquinanti chiave del 79-91% entro il 2030. Tali limiti sono in linea con la legislazione dell’Ue che stabilisce un gamma flessibile di requisiti, da obiettivi minimi a obiettivi più ambiziosi».

Il briefing dell’Eea esamina i potenziali benefici di un’attuazione ambiziosa delle nuove misure ai sensi della direttiva sulle emissioni industriali nel settore energetico dell’Ue e ricorda che «Queste nuove misure stabiliscono una serie di limiti di emissioni che gli Stati membri devono utilizzare per i permessi di emissione rilasciati ai gestori di centrali elettriche entro il 2021. I limiti più alti rappresentano un minimo che gli Stati membri devono rispettare, mentre i limiti più bassi sono un riferimento per obiettivi più ambiziosi».

Secondo l’analisi dell’Eea, «L’attuazione dei limiti massimi di emissione dei nuovi requisiti porterebbe, entro il 2030, a tagli delle emissioni del 66% per il biossido di zolfo (SO2), del 56% per il particolato e del 51% per gli ossidi di azoto (NOx) , rispetto alle emissioni del 2016. Tuttavia, nello stesso periodo, l’attuazione di obiettivi più ambiziosi comporterebbe riduzioni più significative delle emissioni: del 91% per SO2, dell’82% per il particolato e del 79% per NOX».

Le riduzioni in più di NOx che si otterrebbero con gli obiettivi più ambiziosi equivarrebbero, per il solo 2030,   alle emissioni NOx durante tutta la loro durata di vita di moderne 220.000 auto diesel (in media Euro 6) sulle strade europee, presupponendo un chilometraggio di 150.000 km a vita.

L’Eea sottolinea che «Secondo un’analisi sulle cosiddette Best Available Techniques, i limiti più ambiziosi sono, nella maggior parte dei casi, tecnicamente ed economicamente raggiungibili».

Le centrali elettriche che bruciano combustibili fossili producono ancora quasi la metà dell’energia elettrica nell’Ue a 28. Questi impianti emettono oltre la metà della SO2 totale di origine antropica, il 15% di NOx e il 4% di particolato , ma anche altri inquinanti come il mercurio. Dal 2004 in Europa le emissioni di SO2 e di polveri dalle centrali elettriche sono diminuite di oltre tre quarti, in gran parte grazie alla regolamentazione ambientale.

I nuovi requisiti relativi alle emissioni di SO2, NOx e particolato delle centrali sono stati adottati nel 2017 e devono già essere attuati dalle autorità degli Stati membri per i nuovi impianti e al più tardi entro il 2021 per gli impianti esistenti.