E pensare che il 2013 per l’Ue doveva essere l’anno dell’aria…

Parte il Treno Verde 2014: 43 le città italiane fuori dai limiti di legge per le polveri sottili

Le peggiori di “PM10 ti tengo d’occhio” sono Torino, Napoli e Frosinone

[11 Febbraio 2014]

«Città  più smart, sostenibili, a misura di cittadino, ma soprattutto libere dallo smog». È la sfida lanciata con Treno Verde 2014 da un’associazione ambientalista (Legambiente) e da una compagnia Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, tra le quali spesso non corre buon sangue quando si parla di pendolari e grandi opere,  ma che dedicano ancora una volta Trteno Verde al rilevamento dell’inquinamento atmosferico e acustico e  all’informazione, sensibilizzazione e promozione delle buone pratiche per una mobilità sostenibile e per l’abbattimento delle polveri inquinanti.

Legambiente sottolinea che «Soprattutto le polveri sottili (PM10) continuano, infatti, a soffocare i nostri centri urbani rendendo l’aria irrespirabile e mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. Nel 2013 su 91 città monitorate da Legambiente, 43 hanno registrato valori di PM10 superiori ai limiti di legge».

Il Cigno Verde ha stilato la classifica “PM10 di tengo d’occhio” per il 2013 ed a guidarla ci sono Torino (126 giorni di superamento, su un massimo di 35 consentiti, del limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo stabilito dalla legge), seguita da  Napoli (120) e Frosinone (112).  Poi, a ruota, vengono Alessandria (92), Salerno (90), Benevento (89) e Vercelli (86). Non va bene nelle grandi città come Milano (81 giorni), Bologna (57), Firenze (46) e Roma (41).

Compagno di viaggio del Treno Verde, come nelle precedenti edizioni, sarà il Laboratorio mobile Qualità dell’Aria di Italcertifer, che in ogni città rileverà i dati relativi all’inquinamento acustico e alla qualità dell’aria. Oltre ai valori del PM10, saranno raccolte informazioni sulle concentrazioni nell’aria di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono. E quest’anno verrà monitorato anche il PM 2,5  con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione anche sulla frazione di polveri più dannose per la salute e di pretendere che a livello europeo e nazionale siano adottati valori limite più stringenti e maggiormente, idonei a tutelare la salute dei cittadini, fissando valori giornalieri o più a breve termine oltre il valore obiettivo come media annua attualmente vigente. Con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 155/2010 le città sono obbligate a monitorare anche la porzione più fine delle polveri, il PM2,5. Nel 2012, su 63 città monitorate, 17 hanno raggiunto o superato la concentrazione media annua prevista di 25 μg/m3. Cremona in testa con 37μg/mc, seguita da Monza (34μg/mc) e Torino (33μg/mc).

Legambiente avverte che il 2014 è iniziato molto male: «A soli due mesi dall’inizio dell’anno, in alcune città italiane monitorate da Legambiente si sono già registrati oltre 20 giorni di superamento (sui primi 36 giorni dell’anno) e tra i capoluoghi di regione sono sette le città che hanno superato già per oltre dieci giorni il limite medio giornaliero stabilito dalla legge per il PM10. Dati che indicano la necessità di imprimere un cambiamento decisivo che metta al centro la rigenerazione e riqualificazione urbana, dove il trasporto urbano non sia più incentrato sull’utilizzo del mezzo privato ma sulla mobilità pubblica sostenibile con mezzi a basso impatto ambientale».

Sono proprio questi i temi ce vuole portare in giro per l’Italia la 26esima edizione del  Treno Verde presentata oggi da Roma e che, dal  13 febbraio al 27 marzo farà tappa in 11 città: partenza da Palermo per poi proseguire con fermate a Cosenza, Potenza, Caserta, Roma (Termini), Pescara, Ancona, Verona, Milano, Varese e arrivo a Torino il 25, 26 e 27 marzo La prima carrozza del treno è dedicata alla mobilità sostenibile”: dal trasporto su ferro alla mobilità elettrica, dall’urbanistica all’intermodalità, passando per le zone a traffico limitato, le piste ciclabili e le zone 30 il visitatore farà un percorso che gli permetterà di capire quali scelte devono essere prese dalle città e dai cittadini per dire no allo smog, per aprire le porte alla libertà di muoversi in maniera veloce e a basse emissioni. Alla “città” è dedicata la seconda carrozza all’interno della quale l’allestimento è stato pensato per raccontare un’urbanistica che risponde alle esigenze dei cittadini e dell’ambiente. Energia pulita e integrata, analisi del ciclo di vita, difesa del suolo e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico, edifici sicuri ed efficienti. Tema centrale della terza carrozza sono gli “stili di vita”: in questo vagone saranno dati tanti piccoli accorgimenti per essere cittadini attenti e più smart. Ad esempio verrà spiegato come isolare l’abitazione per renderla efficiente, come fare una spesa sostenibile, come tenere sotto controllo i consumi domestici e, soprattutto, come differenziare, riciclare i rifiuti. Infine la quarta carrozza del Treno Verde è un vero e proprio “parco urbano”, perché la città secondo Legambiente è più verde e con spazi pubblici attrezzati che consentono di passare il tempo libero e non solo, respirando aria pulita o coltivando orti, riappropriandosi di tutti quegli spazi verdi spesso lasciati all’incuria e all’abbandono.

La direttrice di Legambiente, Rossella Muroni ha evidenziato che «Le nostre città devono tornare a respirare, ad essere più verdi, ad avere uno sviluppo in sintonia con l’ambiente ed essere delle fucine di innovazione. Ripensare i centri urbani, migliorare la qualità di vita e dell’aria significa prima di tutto ripartire dal trasporto pubblico, che si conferma essere un passaggio strategico per il cambiamento dei nostri centri urbani. Eppure il nostro Paese fatica ad intraprendere questa importante e necessaria strada: il 2013, sancito dalla comunità europea  come “anno dell’aria”, doveva essere l’anno per affrontare  seriamente il problema dell’inquinamento atmosferico ma, invece, si è fatto davvero poco e anche il 2014 non sembra iniziare nei migliori dei modi. Continuiamo ad accumulare ritardo nella competizione con la qualità della vita delle città europee. È dunque urgente intraprendere azioni efficaci e interventi mirati per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico in tutta la Penisola, destinando più fondi e incentivi al trasporto pubblico locale e all’ammodernamento della rete ferroviaria, invece, che per la realizzazione di faraoniche e talvolta inutili e superflue opere autostradali».

Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, ha spiegato perché continua questa storica collaborazione tra “nemici” che non si risparmiano critiche: «Il nostro sostegno alla campagna del Treno Verde diventa ogni anno sempre più convinto perché tutti i dati e i riscontri oggettivi confermano che la ferrovia è sempre più il fulcro irrinunciabile di una mobilità pubblica moderna e sostenibile. Guardiamo, ad esempio, al sistema delle Frecce, alla crescita esponenziale di viaggiatori registrata in pochi anni. Stiamo dimostrando che, laddove ci è data possibilità di esprimere in pieno le nostre capacità e potenzialità, i benefici per l’ambiente, per l’economia e per il turismo, sono incomparabili. Nel 2013 i 42 milioni di passeggeri che hanno preferito le Frecce all’auto privata o all’aereo hanno consentito di abbattere di oltre un milione di tonnellate le emissioni di CO2 nell’ambiente. E l’effetto positivo si dilata nelle città, grazie alle sinergie che stiamo incentivando con mezzi di trasporto privato, condiviso e pubblico a basso impatto ambientale. Nel trasporto regionale –abbiamo investito tre miliardi di euro in autofinanziamento per treni e tecnologie all’avanguardia. Purtroppo è un dato oggettivo che le risorse pubbliche scarseggino e i pagamenti di molte Regioni a Trenitalia tardino ad arrivare. In più qui, a differenza delle Frecce, non siamo noi ad avere in mano le leve decisionali. Ma abbiamo idee, competenze e proposte per migliorare il servizio e le condivideremo, il 26 febbraio, con tutti gli stakeholder, in particolare proprio con chi ha in mano quelle leve, in primis le Regioni».