Qualità dell’aria: il Consiglio Ue adotta importanti decisioni anche per l’Italia

Qualità delle acque, il ministro dell’ambiente Costa: novità positive per la questione Pfas

[6 Marzo 2020]

Il Consiglio dei ministri dell’ambiente dell’unione europea ha adottato le conclusioni sul miglioramento della qualità dell’aria che forniscono orientamenti politici per incrementare la lotta all’inquinamento atmosferico.

In una nota il Consiglio sottolinea che «Alla luce dei risultati del controllo dell’adeguatezza delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente, l’attuale politica dell’Ue in materia di aria pulita ha contributo significativamente a migliorare la qualità dell’aria, ma è necessario fare di più per ridurre l’impatto negativo dell’inquinamento atmosferico sulla salute e sull’ambiente». Ma lo stesso Consiglio ammette che «Malgrado la considerevole diminuzione del numero di persone esposte all’inquinamento atmosferico dal 2008, questo tipo di inquinamento continua ad essere la principale causa ambientale dei problemi di salute nell’UE. Secondo le stime, provoca oltre 400 000 decessi prematuri all’anno, particolarmente fra le persone che vivono nelle aree urbane, oltre ad avere conseguenze nocive sugli ecosistemi».

Il Consiglio europeo ritiene che «Le norme definite in materia di qualità dell’aria, in particolare i valori limite, siano state efficaci e continuino a essere essenziali nella protezione della salute dei cittadini, anche se c’è margine per migliorare il quadro legislativo, così da garantire una buona qualità dell’aria in tutta l’UE. Accoglie con favore l’obiettivo della Commissione, delineato nella comunicazione sul Green Deal europeo, di combattere ulteriormente l’inquinamento con azioni preventive e correttive, fra le altre la revisione delle norme in materia di qualità dell’aria. Pone l’accento sulla necessaria coerenza tra la politica in materia di aria pulita e altri settori strategici pertinenti. Ciò significa che gli obiettivi in materia di qualità dell’aria dovrebbero rispecchiarsi pienamente nella legislazione dell’Ue in materia di fonti di emissioni e nell’elaborazione di nuove iniziative nel quadro del Green Deal europeo, anche nei seguenti ambiti: mobilità intelligente, integrazione settoriale intelligente, energia rinnovabile, ristrutturazione di edifici, riscaldamento residenziale, agricoltura e industria».

Inoltre, il Consiglio apprezza l’intenzione della Commissione europea di «intraprendere ulteriori azioni a favore della mobilità a zero emissioni e di proporre norme più severe in materia di emissioni per i veicoli a benzina e diesel, tenendo conto anche degli inquinanti non ancora regolamentati, come pure della sua intenzione di ridurre le emissioni provenienti dal trasporto marittimo e di migliorare la qualità dell’aria nei porti e nei pressi degli aeroporti».

Il Consiglio ha sottolineato l’importanza di «dare priorità ai finanziamenti disponibili per migliorare la qualità dell’aria, nonché di sfruttarli, suggerendo di utilizzare i benefici congiunti degli obiettivi climatici e della qualità dell’aria al fine di attirare investimenti privati».

Il ministro dell’ambiente italiano Sergio Costa ha detto che il Consiglio dei ministri dell’ambiente dell’Ue è stato molto proficuo per il nostro Paese: «L’Italia ha ottenuto che, a livello politico, la Commissione riconosca la specificità di determinate aree che richiedono, per la loro condizione orografica e climatologica, particolari misure europee di sostegno. In queste aree rientra anche il bacino padano. Abbiamo perseguito un’incessante negoziazione per arrivare a questo importante risultato. Significa avere più strumenti per tutelare il bacino Padano. Ricordiamo che poche settimane fa abbiamo sbloccato i 180 milioni per le quattro regioni di questa area aggredita dallo smog. La decisione del Consiglio europeo riconosce gli sforzi dell’Italia».

I ministri dell’ambiente europei hanno discusso anche su un controllo di idoneità della legislazione dell’Ue in materia di acque. Una valutazione politica ha riguardato diversi atti legislativi: la direttiva quadro sulle acque, la direttiva sugli standard di qualità ambientale, la direttiva sulle acque sotterranee e la direttiva sulle alluvioni.

Costa parla di novità positive per la questione Pfas: «L’aver riconosciuto i Pfas come un problema delle acque europee consente all’Italia di legiferare in maniera più stringente, cosi da arrivare al limite dello zero laboratoriale. Un obiettivo che ci siamo dati attraverso il collegato ambientale».