Qualità dell’aria in Toscana a gennaio, febbraio e marzo

Arpat: «Il blocco delle attività a seguito dell’emergenza Covid-19 ha prodotto effetti misurabili su ossidi di azoto e PM10 nelle dieci stazioni di traffico urbano della rete regionale Toscana»

[27 Aprile 2020]

Dopo delle misure di limitazione per il Covid-19 il traffico è uno dei fattori di pressione che ha avuto un’importante riduzione,  per questo l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Toscana (Arpat) ha analizzato gli andamenti da gennaio a marzo 2020 di alcuni inquinanti (ossidi di azoto e particolato PM10) nelle 10 stazioni orientate al traffico della rete regionale toscana che gestisce.

Mantenendo l’atteggiamento prudente al riguardo delle altre Arpa, anche Arpat dice che «Non è possibile effettuare una correlazione diretta tra blocco delle attività ed effetti sulla qualità dell’aria, in quanto in questo periodo dell’anno è molto complesso identificare il contributo dovuto rispettivamente alla riduzione delle emissioni, alla variazione delle condizioni meteoclimatiche e alle reazioni chimico-fisiche in atmosfera in cui sono coinvolti gli inquinanti. Tuttavia, proprio per le caratteristiche di ubicazione delle stazioni esaminate, gli effetti sugli inquinanti sono in prima analisi riconducibili alla riduzione dei volumi di traffico».

E’ quel che emerge dall’ Analisi del monitoraggio di Ossidi di Azoto e Particolato nelle stazioni di traffico della rete regionale toscana nei primi tre mesi dell’anno 2020, realizzata in base a una valutazione effettuata confrontando la distribuzione mensile dei dati del triennio 2017-2019 con quelli di gennaio, febbraio e marzo 2020. Arpat ricorda che «Il blocco dell’attività infatti è coinciso con il cambiamento della stagione, fattore di cui gli andamenti degli inquinanti tipici urbani risentono in maniera decisa. Per mettere in evidenza variazioni al netto di questi effetti è stato quindi necessario fare un confronto con gli anni precedenti».

Comunque, Arpat conclude che «Dal confronto con i tre anni precedenti, la diminuzione più evidente si riscontra nel mese di marzo su NO e NO2 mentre niente si può concludere sul rapporto tra i due inquinanti che presenta caratteristiche variabili da un sito all’altro e solo per la stazione di FI-Gramsci sembra presentare una riduzione sensibile rispetto alla media di ciascuno dei tre anni del triennio 2017-2019. In maniera meno netta rispetto agli ossidi di azoto, anche il PM10 mostra una riduzione diffusa a marzo 2020. Per le stazioni per cui a marzo i valori sono normalmente molto contenuti per effetto della stagione, questa riduzione risulta meno significativa e ciò è evidente tramite una valutazione del quadro di insieme. Come per l’analisi già effettuata nell’Agglomerato fiorentino, una valutazione più completa sarà possibile però solo al termine di questo periodo tramite anche un’analisi dettagliata della variazione delle sorgenti di emissione e delle condizioni meteorologiche del periodo».