Il Cigno verde presenta i dati aggiornati della campagna "PM10 ti tengo d’occhio"

Riparte il Treno verde di Legambiente, nel mirino ancora uno smog da record

Neanche 2 mesi dall’inizio dell’anno e molte città si avvicinano già al famigerato limite dei 35 giorni annui di superamento consentiti

[23 Febbraio 2016]

Il Treno verde, lo storico convoglio di Legambiente e delle Ferrovie dello Stato, sta per iniziare il suo nuovo viaggio: dal 26 febbraio al 9 aprile percorrerà la Penisola, con la campagna 2016 che è stata presentata oggi a Roma. Il convoglio ambientalista, che vanta anche quest’anno la partecipazione del ministero dell’Ambiente, percorrerà 11 tappe, da Novara a Cosenza.

«La giornata inaugurale del Treno Verde 2016 – ha dichiarato Gioia Ghezzi, presidente del Gruppo FS Italiane – è un’importante occasione per riflettere e porre le basi per la costruzione di un nuovo modello di sostenibilità ambientale. L’obiettivo che perseguiamo con impegno e dedizione è avere un Paese con un sistema di trasporti riequilibrato in favore del ferro, sfruttando anche l’intermodalità con la gomma, nell’ambito di un nuovo progetto di mobilità urbana in cui FS Italiane si candida ad avere un ruolo primario. Il treno, il mezzo green per eccellenza, deve essere il fulcro di un sistema di trasporto sostenibile, di cui fanno parte bici pieghevoli, auto elettriche, car e bike sharing, piste ciclabili e interscambio con bus e metro nelle grandi città».

Dopo l’edizione speciale dello scorso anno dedicata all’agricoltura di qualità in occasione di Expo Milano, quest’anno il convoglio ambientalista tornerà ad occuparsi di inquinamento atmosferico e acustico attraverso un nuovo ed innovativo monitoraggio (su rumore e inquinamento atmosferico) per informare i cittadini sul tema; ma anche per promuovere tante buone pratiche a partire dalle città, sempre più esposte ai cambiamenti climatici e soffocate dallo smog.

Un’eterna emergenza, quella dell’inquinamento atmosferico, che anche in questi giorni non sta tardando a materializzarsi. Se il 2015 è stato un anno da “codice rosso, il 2016 non è certo partito al meglio: nei primi 50 giorni del 2016 le concentrazioni di Pm10 sono infatti tornate a salire. Come rileva la campagna di Legambiente “PM10 ti tengo d’occhio”, in neanche due mesi dall’inizio dell’anno molti centri urbani italiani si avvicinano già al famigerato limite dei 35 giorni annui di superamento consentiti. Città come Venezia (28), Frosinone (28), Treviso (27), Torino (27) e Padova (26), alla fine di febbraio, si trovano così già a un passo dalla soglia critica.

Purtroppo, sono in buona compagnia. Sono già ben 18 capoluoghi di provincia (su 90) che hanno superato il 50% dei giorni di “bonus” a disposizione previsto dalla legge (per l’esattezza, 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 di polveri sottili). I dati riportati da Legambiente – precisano dal Cigno vede – fanno riferimento alla centralina peggiore presente nella città che ha registrato, ad oggi, il maggior numero di superamenti, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie; nella lista nera, oltre ai capoluoghi già citati troviamo, in ordine, Mantova (22), Asti (22). Ed ancora Novara (20), Pavia (19), Rovigo (19), Como (19), Milano (19), Alessandria (19) Verona (18), Brescia (18), Bergamo (18), Modena (18) e Biella (18).

«Le città – ha sottolineato la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni – sono il centro della sfida climatica in tutto il mondo, perché è nelle aree urbane che si produce la quota più rilevante di emissioni ed è qui che l’intensità e la frequenza di fenomeni meteorologici estremi sta determinando danni crescenti, mettendo in pericolo vite umane e provocando gravi danni a edifici e infrastrutture. Per questo è indispensabile ripartire dai centri urbani avviando una riqualificazione urbana, energetica e antisismica del patrimonio edilizio esistente, ripensando al sistema della mobilità, facendo scelte innovative per farle uscire dall’immobilismo attuale in cui si trovano e affrontare i problemi legati all’inquinamento ambientale e alla vivibilità quotidiana. Il governo, sulla base degli impegni presi a livello internazionale con la Cop21, intraprenda dunque interventi mirati per stare al passo delle altre città europee, ma soprattutto delinei una strategia nazionale per la qualità dell’aria, un piano per la mobilità nuova in città accompagnato da studi accurati sulle fonti di emissione, eseguiti su scala locale e urbana. Non c’è più tempo da perdere, c’è bisogno di città più vivibili, sostenibili, all’avanguardia e libere dallo smog».

Un nuovo modello di sviluppo all’interno del quale la mobilità su ferro rientra in pieno. «Anche quest’anno supportiamo la campagna del Treno Verde – ha concluso Renato Mazzoncini, amministratore delegato del Gruppo FS Italiane – per ribadire il nostro impegno nel creare un sistema di trasporti efficiente e amico dell’ambiente. Ben 17 miliardi di euro, stanziati attraverso le Leggi di Stabilità 2015 e 2016 e il decreto Sblocca Italia, aiuteranno il Paese a dotarsi di infrastrutture innovative e sicure, per migliorare l’efficienza degli spostamenti quotidiani e cambiare l’esperienza di viaggio di milioni di persone. Con la riforma del TPL e un quadro regolatorio stabile, attualmente allo studio del Governo, potremo presentare un piano industriale che riassegni al trasporto regionale la priorità che si merita. Nel frattempo continuiamo l’opera di rinnovo dei convogli, con 365 nuovi treni consegnati dal 2009 ad oggi e una maxigara da 4,5 miliardi per l’acquisto di 500 nuovi treni per i pendolari».