Salpa Goletta Verde e presenta MareMonstrum 2018 sul mare illegale

22 tappe: da Chiavari a Trieste per monitorare le acque marine, denunciare le illegalità ambientali, lottare contro le trivellazioni di petrolio e il marine litter

[22 Giugno 2018]

Oggi salpa da salpa dalla Liguria Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che da più di 30 anni  ogni estate effettua il periplo delle coste italiane per denunciare e contrastare i “pirati del mare”, ma, come dicono gli stessi ambientalisti, «L’assalto ai mari e alle coste italiane non conosce sosta e crescono i reati contestatidalle forze dell’ordine: nel 2017 sono state 17mila le infrazioni contestate,oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5%».

E le minacce sono sempre le stesse: «a partire dalla maladepurazione che in Italia continua ad essere un’emergenza irrisolta» che riguarda un italiano su quattro. Ma non va meglio sugli altri fronti: «tonnellate di rifiuti, nella stragrande maggioranza plastiche non gestite correttamente, continuano a finire in mare e invadere le nostre spiagge . denuncia il Cigno Verde – il cemento abusivo che non viene demolito e che invade anche i tratti costieri di maggior fascino del Belpaese e ancora l’assurda corsa alle trivellazioni petrolifere che mettono a rischio il Mediterraneo. I diritti dei cittadini continuano a non essere garantiti anche sul fronte dell’informazione e dell’accesso ai tratti di spiaggia liberi. E altri pericoli arrivano dai pescatori di frodo che fanno razzie e dai diportisti che sfrecciano senza alcun rispetto per il codice della navigazione».

Di questo si discuterà nelle iniziative e nei blitz che punteggeranno le 22 tappe di Goletta Verde (22, 23, 24 giugno Chiavari (Ge); 25, 26, 27 giugno Marciana Marina (Li); 29 giugno Giannutri (Gr); 30 giugno, 1, 2 luglio Santa Teresa di Gallura (Ot); 4, 5, 6 luglio Ostia (Rm); 8, 9 luglio Vico Equense (Na); 10 luglio Marina di Camerota (Sa); 12 luglio Maratea (Pz); 14 luglio Giardini Naxos (Me); 16 luglio Marzamemi (Sr); 17, 18 luglio Pozzallo (Rg); 19, 20, 21 luglio Roccella Jonica (Rc); 23 luglio Otranto (Le); 24, 25, 26 luglio Polignano (Ba); 27 luglio Peschici (Fg); 28, 29 luglio Termoli (Cb); 30, 31 luglio Vasto (Ch); 2, 3 agosto Pesaro; 4 agosto Lido di Dante (Ra); 5, 6 agosto Porto Garibaldi (Fe); 8, 9 agosto Chioggia (Ve); 11, 12 agosto Trieste) per informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di salvaguardare questo prezioso ecosistema e le sue bellezze. Un viaggio che quest’anno avrà tra le priorità anche quella di «affermare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza e integrazione,affinché recuperi il suo ruolo di cerniera tra culture e mondi che cooperano».

Tra le battaglie che saranno portate avanti durante l’estate da Goletta Verde c’èanche la messa al bando delle plastiche usa e getta e in generale la lotta al marine litter, una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici. Secondo l’ultimo rapporto Beach Litter di Legambiente, «solo sulle spiagge italiane il 31% de irifiuti censiti è stato creato per essere gettato immediatamente o poco dopo il suo utilizzo. Non solo plastica, parliamo di imballaggi di alimenti, carte dei dolciumi, bastoncini per la pulizia delle orecchie, assorbenti igienici,barattoli e latte alimentari, mozziconi di sigaretta. In particolare i rifiuti plastici usa e getta sono stati rinvenuti nel 95% delle spiagge monitorate, a dimostrazione della gravità del problema».

Inoltre,durante la tappa toscana all’Isola d’Elba, Goletta Verde farà da madrina alla seconda edizione del progetto VeleSpiegate che quest’anno raddoppia: oltre all’Arcipelago toscano – insieme all’associazione Diversamente Marinai – centinaia di volontari si alterneranno nei campi di volontariato di Legambiente in programma anche nel Cilento, e per tutta l’estate condurranno un monitoraggio specifico su marine litter e biodiversità e saranno impegnati in azioni di sensibilizzazione ambientale.

Con il servizio SosGoletta, Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, a cuichiede di segnalare situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anchechiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce ele segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Per inviare basta collegarsi al sito www.legambiente.it/golettaverde, oppure scrivere a sosgoletta@legambiente.it.

Anche quest’anno il Consorzio nazionale per lagestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo dal 1984 anni, il CONOU garantisce la raccolta el’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita deilubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e perl’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, ilcambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché puòessere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 98% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuovebasi lubrificanti, un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. «La difesa dell’ambiente e in particolare del mare e dei laghi – spiega il presidentedel CONOU, Paolo Tomasi -rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. L’operato del Consorzio non solo evita una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso,ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese».

Legambiente e Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (Ricrea) lanciano la campagna “Il cuore del Mediterraneo” che, attraverso Goletta Verde, promuoverà le eccellenze italiane nel campo dell’alimentazione, della cultura e della qualità ambientale, che valorizzano il nostro mare e che contribuiscono all’innovazione del Paese, come le conserve ittiche e vegetali spesso confezionate in scatolette e barattoli d’acciaio riciclabili al 100% e all’infinito.

La fotografia del mare illegale è stata scattata ancora una volta dal dossier MareMonstrum 2018 di Legambiente,basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto e dal quale emerge che «Crescono dell’8% rispetto allo scorso anno anche le persone denunciate e arrestate che sono 19.564: così come i sequestri – arrivati a 4.776 – che segnano una crescita significativa in termini percentuali del 25,4%. Quasi il 50% dei reati si concentra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Sicilia,Calabria), che insieme al Lazio sono anche quelle che dominano la classifica nazionale. I reati più contestati sono quelli legati all’inquinamento delle acque e del suolo, derivanti da scarichi fognari fuorilegge, depuratori malfunzionanti o assenti, spandimenti di idrocarburi e contaminazioni del suolo: da soli raggiungono il 35,7% del totale delle infrazioni accertate. Seguono con il 27,7% la pesca illegale, quindi ilcemento abusivo, con il 19,5%, e infine le infrazioni al codice della navigazione della nautica da diporto, che valgono il 17,1% della torta».

A livello regionale il primato assoluto dell’illegalità marina e costiera spetta alla Campania, che, come nel 2017, ha il record delle infrazioni, 2.715, ossia il 15,9% del totale, così come quello delle persone denunciate e quello dei sequestri. Al secondo posto c’è la Puglia, che sale di una posizione rispetto al 2017, con il 12,3% dei reati, mentre scende di un gradino, ma resta sul podio, la Sicilia con il 12%. Stabili, al quarto equinto posto, ci sono il Lazio con il 10,3% e la Calabria con l’8,7%. Seguono,con numeri non trascurabili, la Toscana e la Liguria, con il 7,6% dei reati, e la Sardegna, con il 6,3%. Il Molise scalza la Campania dal primo posto se sivaluta, invece, il numero di reati per chilometro di costa, sommando ben 6,1 reati a chilometro (erano 5,8 nel 2017).

Presentando il dossier, il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, ha sottolineato che «Mare Monstrum ci restituisce uno spaccato di illegalità purtroppo ancora troppo rilevante, a dimostrazione che contro i”nemici del mare” è necessario alzare il livello, non solo della repressione dei reati, ma anche della vigilanza preventiva. Le minacce ai nostri mari non sono gli esseri umani che scappano dai loro Paesi a causa di carestie, guerre e disastri, ma sono altre e ben note da tempo: le trivellazioni di petrolio, di cui non si parla più dopo il referendum ma che sono ancora lì a minacciare l’economia del mare; la maladepurazione per cui siamo stati condannati a pagare all’Ue una multa da 25milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola. Soldi che avremmo potuto spendere più utilmente per aprire nuovi cantieri per la depurazione e realizzare sistemi efficienti e moderni, creandonuovi posti di lavoro. O ancora il cemento legale o illegale, il marine litter e le plastiche usa e getta, usate ancora in maniera esagerata. È ora di dire basta ad ogni forma di alibi. L’Italia deve intervenire immediatamente a partire dalla gestione delle acque reflue e dall’adeguamento del nostro sistema depurativo per contrastare questa emergenza che causa danni all’economia, al turismo e soprattutto all’ambiente. Questo, insieme a progetti di qualità e innovativi a tutela del mare, deve diventare una delle priorità dell’agenda politica e lo ribadiremo in questi due mesi di viaggio di Goletta Verde».

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