Riceviamo e pubblichiamo

«Vogliamo aria pulita». La lettera aperta di 76 associazioni europee al ministro Galletti

L’Italia da che parte sta nei negoziati sulla direttiva europea in materia di limiti nazionali alle emissioni di determinati inquinanti atmosferici?

[21 Aprile 2016]

Questa settimana inizierà la negoziazione a tre sulle modifiche alla Direttiva Europea in materia di limiti nazionali alle emissioni di determinati inquinanti atmosferici (Direttiva NEC). La direttiva NEC è l’unica opportunità di impostare una politica comune europea per l’aria pulita e salvare, letteralmente, migliaia di vite ogni anno di cittadini europei.

Nei Paesi UE, infatti, l’aria inquinata è tuttora un “killer invisibile” che ha causato 403.000 morti premature nel solo 2012. La scarsa qualità dell’aria contribuisce anche all’incremento di malattie croniche degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, quali asma, allergie, broncopneumopatia cronica ostruttiva (COPD, nella sigla inglese), cancro al polmone, ritardi nella crescita dei neonati e dei bambini. Incide molto su altre malattie croniche come diabete, malattie del fegato,obesità e leucemia infantile e sul benessere psicofisico. La spesa per la sanità pubblica direttamente connessa all’inquinamento dell’aria è stimata fra i 330 e i 940 miliardi di Euro annualmente, equivalenti al 3-9% del PIL dei paesi EU. La qualità dell’aria impatta anche sull’ambiente in generale, sulla biodiversità, le coltivazioni e la vegetazione in genere. La perdita di raccolto dovuta all’inquinamento è stata stimata in 3 miliardi di Euro l’anno (anno 2010).

La Commissione Europea ha avanzato proposte che potrebbero aiutare a contrastare la gravità e la pervasività dell’inquinamento dell’aria, considerata un’emergenza di salute pubblica. Accogliamo con favore la proposta migliorativa proveniente dal Parlamento Europeo, in particolare il richiamo ad agire in fretta. Siamo seriamente preoccupati che il Consiglio Europeo voglia indebolire l’impianto della direttiva, causando 16.000 morti premature in più l’anno. Siamo altresì allarmati dal gran numero di deroghe e dalla flessibilità introdotta dal Consiglio Europeo, che rischia di rendere inefficace l’intera Direttiva, minandone l’intento di ridurre l’inquinamento dell’aria e di prevenire le morti premature.

Noi, insieme alle sottoscritte associazioni ed organizzazioni che si occupano di sanità pubblica, ambiente, società civile,Le chiediamo di appoggiare le seguenti 5 priorità durante iprossimi negoziati:

  1. 1. Introdurre l’impegno a ridurre le emissionifino al 52% degli impatti sulla salute rispetto al 2005 come proposto dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo -in particolare nessun indebolimento degli impegni di riduzione delle emissioni di ammoniaca e PM2.5
  2. Introdurre obiettivi vincolati per il 2025 come richiesto dal Parlamento Europeo. Un’azione rapida per contrastare l’inquinamento dell’aria deve essere una priorità; attendere il 2030 prolungherà il periodo in cui si muore prematuramente.
  3. Rigettare la flessibilità non necessaria come gli adattamenti degli inventari delle emissioni, dei fattori di emissione e le medie calcolate su tre anni, che non sono giustificati e diluirebbero il livello di ambizione della Direttiva.
  4. Mantenere l’obbligo di riduzione delle emissioni da gas metano nella direttiva come modo di abbattere il livello dell’ozono al suolo. Noi invitiamo altresì la Commissione ad affrontare le emissioni nocive di mercurio in sede di revisione della Direttiva.
  5. Sostenere le disposizioni che consentano l’accesso pubblico alle informazioni, al fine di consentire la partecipazione dei cittadini alla formulazione dei programmi nazionali di contrasto all’inquinamento e consentire loro di agire in giudizio qualora il Governo non rispettasse la Direttiva.

Respirare aria pulita è uno dei bisogni umani fondamentali. Ogni cittadino europeo ha il diritto di crescere, vivere e lavorare in un ambiente che promuove la sua salute, anziché attentarvi.

Avere una buona qualità dell’aria richiede un’azione forte e impegni a livello di UE. È questo il tempo dell’azione. Ogni ritardo comporterà ancora inutili morti precoci, aumenterà l’impatto sulla salute pubblica e continuerà ad incidere sui costi sostenuti per la sanità pubblica.

di Giulietta Pagliaccio, presidente Fiab – Federazione italiana amici della bicicletta, a nome di 76 associazioni europee*

*European Environmental Bureau -EEB

Health and Environment Alliance -HEAL

Air Pollution & Climate Secretariat –AirClim

Client Earth

Transport and Environment -T&E

Greenpeace

BirdLife Europe

World Wild Fund for Nature Europe -WWF

The European Public Health Alliance -EPHA

The European Respiratory Society -ERS

European Federation of Allergy and Airways Diseases Patients Associations -EFA

Compassion in World Farming -CIWF

EU Federation of Organic Agriculture Movements -IFOAM –EU

European COPD Coalition -ECC

Change Partnership

Naturschutzbund Deutschland -NABU, Germany

ÖKOBÜRO, Austria

VCÖ –Mobilität mit Zukunft, Austria

Legambiente, Italy

Friends of the Earth Germany -BUND, Germany

Ecologistas en Acción, Spain

Deutsche Umwelthilfe -DUH, Germany

Cittadini per l’aria, Italy

Clean Air Action Group, Hungary

Clean Air in London, UK

Danish Ecological Council, Denmark

Milieu Defensie, the Netherlands

Finnish Association for Nature Conservation -FANC, Finland

Der Deutsche Naturschutzring -DNR, Germany

Fundación Alborada, Spain

Fédération SEPANSO Aquitaine, France

ÄrztInnen für eine gesunde Umwelt –AeGU, Austria

MOBilisation for the Environment, Netherlands

Martorell Viu, Spain

Instituto Internacional de Derecho y Medio Ambiente -IIDMA, Spain