L’appuntamento domani a Roma

“La politica con un altro colore”: la seconda assemblea nazionale di Green Italia

Quali sono prospettive e obbiettivi? La co-portavoce Annalisa Corrado in esclusiva per greenreport.it

[19 Giugno 2015]

Sono passati due anni dal momento in cui un gruppo di ecologisti provenienti da esperienze politiche e associative diverse ha deciso di dedicarsi alla costruzione di un luogo in grado di rilanciare con vigore il tema della rappresentanza ecologista nel dibattito e nelle istituzioni, e in cui tessere legami tra i tanti nuclei di competenze e mobilitazione esistenti nella società italiana.

Poco più di un anno fa, a marzo del 2014, questa esperienza si è data una struttura e si è ufficialmente “presentata in società” ed oggi è pronta per rilanciare la propria missione attraverso tre portanti:

1) radicamento territoriale

2) potenziamento dei rapporti con forze politiche e sociali realmente aperte ai temi e alle istanze ecologiste

3) raccolta, canalizzazione e rilancio delle istanze delle associazioni e della società organizzata sulle nostre priorità e proposte

Malgrado lo scenario politico di riferimento generale sia cambiato moltissimo dal momento della fondazione, tali obiettivi restano di cruciale importanza, in particolare in un momento in cui il governo Renzi e il Pd, che ne è la forza trainante, sembrano lontanissimi da un autentico rinnovamento politico-culturale che non si limiti all’anagrafe di alcuni dei protagonisti di facciata e al linguaggio utilizzato. Il bilancio estremamente negativo delle politiche ambientali di un anno e mezzo di governo Renzi è parte importante di questo spirito conservatore, così come la crescente “disattenzione”, per usare un eufemismo, alla “questione morale” e alla drammatica necessità di riportare legalità e partecipazione al centro della vita politica e democratica del Paese

Seppur siano da apprezzare le dichiarazioni recenti del Ministro Delrio di messa in discussione della “filosofia” delle grandi opere e il sostegno del Pd all’approvazione della nuova legge sugli ecoreati, nel complesso resta il grande problema del maggiore partito del centrosinistra italiano del tutto incapace di aprirsi ai temi evocati dalla cultura ‘green'”.

Riteniamo sia giunto il momento di condividere con quante più persone possibili le proposte e le priorità della nostra azione, nata per riportare a pieno titolo l’ecologia in politica, e quindi per attivarci sui temi dell’economia e del lavoro verde (unica alternativa strategica alla crisi imperante), della necessità di una profonda riconversione ecologica delle politiche industriali del Paese, della battaglia per l’uscita dall’era delle fossili e per un accordo ambizioso sul clima, della giustizia ambientale (senza la quale, come dice anche papa Francesco, non ci può essere giustizia sociale), della continua lotta contro il nucleare, anche presidiando i luoghi destinati alle scorie.

Lungi dal limitarci alle questioni più strettamente riconducibili all’ambientalismo però, vogliamo anche parlare di una società che rifiuta ogni discriminazione e razzismo e che si ritrova nell’ideale di un’Europa unita, utile, inclusiva e non più austera, in cui i diritti delle persone e la salvaguardia del territorio, della salute, della bellezza, come anche le vocazioni dei singoli Paesi vengano sempre e comunque prima dei “diritti” dei mercati e della avidità degli speculatori. In questo senso, nella giornata mondiale del rifugiato, vogliamo anche partecipare con le nostre proposte ed esperienze al grande tema della costruzione di una società che rimane aperta a culture diverse ed è disposta ad integrarle e a valorizzarle. L’immigrazione e il trattamento dei rifugiati e richiedenti asilo sta emergendo con prepotenza come uno dei temi sui quali si misura non solo la coesione della società italiana, ma anche il senso dell’integrazione europea. Da questo punto di vista, noi rifiutiamo con decisione l’idea che stiamo nel mezzo di un’invasione e che non ci sia nulla che si possa fare a parte soluzioni pasticciate che creano confusione e guerre fra poveri o costruire nuovi muri e discriminazioni, per affrontare il dramma di chi scappa dalla guerra e, sempre di più, anche dalle catastrofi ambientali e climatiche. Siamo per un mare Nostrum europeo, che superi i limiti operativi e di bilancio di Triton; il pieno utilizzo degli strumenti legali esistenti a disposizione di migranti e rifugiati, dai visti umanitari alla protezione temporanea, alla revisione della Convenzione di Dublino; un programma di riallocamento dei rifugiati ambizioso e vincolante, a partire dalle proposte della Commissione; una nuova politica commerciale ed estera della UE.

Di fronte ad obiettivi così ambiziosi, la necessità di dialogare e di stringere alleanze con soggetti politici, disposti ad aprirsi alla centralità di questi temi, è assolutamente evidente.

Con la federazione dei Verdi sono state pianificate alcune azioni congiunte, a partire da eventi congiunti durante le recenti campagne elettorali in Liguria e Veneto, passando per un ciclo di seminari tematici su Roma, fino ad un importante evento formativo internazionale, da tenersi a settembre con un contributo economico della fondazione dei Verdi Europei.

Sul fronte dell’apertura del laboratorio di sperimentazione “Possibile”, a partire dalla condivisione e dalla sottoscrizione di molti di noi del patto repubblicano presentato a Bologna a dicembre 2014, passando per la campagna elettorale Ligure attorno a Luca Pastorino, si é consolidata una collaborazione sulla centralità strategica della necessità di una profonda riconversione ecologica di società ed economia. In questa chiave, Pippo Civati, tra i primi, ha sottoscritto l’appello contro le grandi opere e per la revisione della legge obiettivo (promosso in maniera trasversale da Monica Frassoni e da GreenItalia tutta), é stata avviata una campagna a doppio simbolo con Possibile sull’efficienza energetica negli Enti Locali, si sta attualmente ragionando assieme sulla campagna referendaria che potrebbe contenere la richiesta di abrogazione di alcuni articoli dello sblocca Italia e della legge obiettivo stessa.

Per quanto riguarda, invece, il fronte della coalizione sociale, ne stiamo seguendo con attenzione l’evoluzione, nell’auspicio che essa sappia integrare nel discorso tradizionale e certamente urgente su lavoro e diritti anche temi – come la riconversione ecologica dell’economia e dello stesso welfare – ineludibili per una proposta politica di vero progresso proiettata nel futuro.

di Annalisa Corrado, co-portavoce Green Italia