L’alluvione nell’aretino ha colpito 20mila cittadini, al via la stima dei danni

Sono sette i Comuni interessati dall’emergenza, quattro le zone industriali. Per l'agricoltura si chiede il riconoscimento dello stato di calamità

[30 Luglio 2019]

Sono oltre 220 i millimetri d’acqua piovuti ad Arezzo tra sabato e domenica, un evento meteo inaspettato in uno dei mesi meno piovosi dell’anno che ha provocato una vittima, danni ingenti, forti disagi e criticità importanti anche sul reticolo idrografico: dopo aver firmato ieri lo stato d’emergenza regionale il governatore Enrico Rossi è arrivato oggi sul posto promettendo agli amministratori aretini – convocati presso il Genio civile per fare il punto della situazione – che «anche se da Roma non arriveranno i fondi necessari, la Regione garantirà comunque quanto serve a realizzare gli interventi in somma urgenza, quelli necessari a ripristinare le condizioni di sicurezza per i cittadini».

I Comuni interessati, oltre al capoluogo, sono quelli di Monte San Savino, Civitella, Castiglion Fiorentino, Manciano, Foiano e Castel Focognano; quattro invece le zone industriali colpite, quelle di San Zeno, Rigutino, Cesa e Montagnano.

«Ci faremo carico delle urgenze che potremo gestire se, come mi auguro – ha aggiunto il presidente della Regione – verrò nominato commissario e potrò agire con poteri straordinari. Del resto questo evento per numero di cittadini coinvolti, circa 20.000, è paragonabile a quello che due anni fa ha colpito Livorno, dove sono stato nominato commissario. Mi auguro di poterlo essere, e fin dalla settimana prossima, anche ad Arezzo».

Per procedere alacremente la prima urgenza è quella di avere «entro questo venerdì una stima dei danni subiti dalle attività produttive e dai privati. Prego le amministrazioni comunali di procedere in questo senso e faccio appello alla sobrietà aretina per stimare e non sovrastimare i danni, perché vogliamo inviare a Roma stime accurate e realistiche». Serve capire anche quanti sono i privati che hanno subìto danni e se gli amministratori locali stimano necessario un intervento in loro sostegno. Al proposito Rossi ha ricordato che a Livorno la Regione ha stanziato aiuti a fondo perduto fino a 8.000 euro per coloro che avevano un reddito inferiore ai 36.000 euro. Per le attività produttive invece lo sforzo sarà quello di riproporre finanziamenti a tasso zero, restituibili dopo tre anni e in dieci rate annuali, senza alcun interesse per importi fino a 20.000 euro. Vista la complessità della situazione ma anche la necessità di procedere spediti Rossi ha annunciato l’apertura, da parte della Regione e con Fidi Toscana, di uno sportello per aiutare cittadini e imprese nella compilazione dei moduli per certificare i danni subiti e chiedere contributi: «Contiamo di aprirlo nella settimana prossima proprio qui, presso il Genio civile. Una parte delle stime dei danni le indirizzeremo a Roma e una parte, in via straordinaria perché non sarebbe compito nostro farlo, vedremo come finanziarle con risorse regionali».

Un ragionamento a parte verrà fatto infine per i danni in agricoltura, settore che non rientra nello stato di emergenza ma per il quale verrà comunque chiesto lo stato di calamità; il ministro Centinaio è già stato invitato a visitare l’area colpita e ha accettato, oltre a dirsi disponibile a costituire un gruppo di lavoro formato da tecnici del ministero e della Regione Toscana per valutare un pacchetto di di iniziative a sostegno degli agricoltori colpiti. «Se, come ci auguriamo, il ministero riconoscerà lo stato di calamità naturale, per gli imprenditori agricoli – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Remaschi – si aprirà l’opportunità di ottenere aiuti economici. Sul sito dell’Artea hanno già da ora e per i prossimi venti giorni la possibilità di fare domanda. Le misure a cui possono fare riferimento sono la 5.1 che riguarda la prevenzione e la 5.2 che prevede il ristoro di alcuni danni subiti rispetto agli investimenti già effettuati. Per chi invece volesse ripartire e dare una spinta alla propria azienda, la misura 4.1, a sportello e senza alcun bando, prevede l’erogazione di finanziamenti, fino a 500.000 euro, a tassi molto agevolati. Infine la Regione è disponibile a concedere il microcredito da 10 a 20.000 euro anche alle aziende agricole che potranno iniziare a restituirlo, anche in dieci anni, a partire dal terzo».

L. A.