Dal governo arrivano 146mila euro per il Grab, il Grande raccordo anulare delle bici

Ora il progetto definitivo. Legambiente: «Il 70% della popolazione capitolina ne ritiene urgente la realizzazione»

[19 Maggio 2017]

Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha finalmente assegnato al Campidoglio i fondi – pari a 146mila euro – per realizzare il progetto definitivo del Grab, il Grande raccordo anulare delle bici. Legambiente, VeloLove, TCI e tutte le associazioni che hanno ideato e realizzato lo studio di fattibilità dell’infrastruttura sperano adesso che davvero l’anello ciclopedonale possa essere pronto entro la fine del 2018 o al massimo all’inizio dell’anno successivo.

«Il progetto del Grab ha avuto un successo clamoroso a livello nazionale e internazionale, ha vinto numerosi premi all’estero e in Italia, piace tantissimo ai romani: il 70% della popolazione capitolina ritiene urgente la realizzazione del Grande raccordo anulare delle bici. E un progetto vincente non si cambia», commenta la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni.

Le associazioni sono infatti certe che, nell’interesse della città, il Grab vada realizzato con quelle caratteristiche qualitative che hanno consentito al progetto di ricevere apprezzamenti ed encomi in tutto il mondo e che hanno spinto il ministero dei Trasporti a finanziarlo: i punti di forza del Grab proposti dai promotori del progetto sono la pedonalizzazione dell’Appia Antica, la piena accessibilità del percorso a persone con disabilità motoria, gli interventi per garantire la massima sicurezza a chi lo percorre, la riqualificazione delle aree attraversate affinché l’anello offra un tracciato di qualità a chi pedala e spazi di qualità a chi non va in bici, l’intermodalità e l’interconnessione con percorsi ciclabili già esistenti o programmati.

«Il Grab – conclude Muroni – può davvero essere la ciclovia più affascinante e attraente del mondo. Per poterlo essere, non sembri banale il dirlo, la condizione essenziale è che questa opera pubblica venga realizzata bene, seguendo criteri qualitativi minimi e avendo cura sia del tracciato ciclabile, sia di quello pedonale che del paesaggio urbano circostante. Ci auguriamo di poterci confrontare al più presto col Campidoglio sugli standard qualitativi minimi che devono garantire, come evidenziato dal nostro studio di fattibilità, sicurezza, accessibilità e qualità del design all’interno di un contesto di sostenibilità ambientale ed economica».