Ue: «L’impatto ambientale e climatico dell’aviazione continua a crescere»

Aumentano innovazione ed efficienza ma anche l'impatto negativo su clima, rumore e qualità dell'aria

[25 Gennaio 2019]

European Aviation Safety Agency (Easa), European Environment Agency (Eea) e Eurocontrol hanno presentato  l’European Aviation Environmental Report 2019 che fornisce alla Commissione europea una valutazione aggiornata delle prestazioni ambientali del dell’aviazione in Europa.

Il rapporto afferma che, «mentre l’aviazione ha prodotto benefici economici, stimolato l’innovazione e migliorato la connettività in Europa, la crescita del settore ha anche aumentato il suo impatto negativo sui cambiamenti climatici, il rumore e la qualità dell’aria».

Il direttore dell’Eea, Hans Bruyninckx, ha sottolineato che «Il rapporto conferma che i trend e le prospettive attuali nel settore dell’aviazione non sono compatibili con la protezione dell’ambiente, del clima e della salute delle persone e l’Europa deve aprire la strada verso un settore dell’aviazione più sostenibile, all’interno e all’estero. Politiche solide e una solida implementazione possono mitigare gli impatti futuri di un settore in crescita e promuovere l’innovazione e il cambiamento fondamentale necessario nel comportamento dei consumatori».

Dal rapporto emerge che tra il 2014 e il 2017, l numero di voli (Ue28 + Efta) è aumentato dell’8% e si prevede che dal 2017 al 2040 cresca del 42%. Easa, Eea e Erocontrol dicono che «I miglioramenti tecnologici, il rinnovo della flotta e l’aumento dell’efficienza operativa sono stati in grado di controbilanciare parzialmente l’impatto della recente crescita, ma dal 2014 si è registrato un aumento del rumore e delle emissioni complessive. Nel 2016, l’aviazione nazionale e l’aviazione internazionale erano responsabili per il 3,6% delle emissioni totali di gas serra dell’Ue a 28 e per il 13,4% delle emissioni prodotte dai trasporti. L’efficienza ambientale dell’aviazione continua a migliorare e, entro il 2040, sono previsti ulteriori miglioramenti in termini di consumo medio di carburante per passeggero chilometro volato (-12%) e di energia acustica per volo (-24%). Entro il 2040, le  emissioni di CO2 e di NOx prodotte dall’aviazione dovrebbero aumentare rispettivamente di almeno il 21% e il 16%».

La Commissione europea avverte che «Il contributo del settore alla lotta contro i cambiamenti climatici richiederà il suo pieno impegno a investire in soluzioni per la decarbonizzazione del trasporto aereo, lavorando alla visione della decarbonizzazione dell’Ue nel 2050». Per affrontare i cambiamenti climatici e contribuire debitamente agli obiettivi di temperatura concordati nell’ambito dell’accordo di Parigi il rapporto sottolinea anche «la necessità di concordare un approccio efficace e solide misure globali per l’aviazione internazionale».

Violeta Bulc, commissaria europea per i trasporti, ha ricordato che «Come europei dobbiamo continuare ad essere i pionieri della lotta contro il cambiamento climatico: questo nuovo rapporto dimostra che le nostre azioni comuni stanno funzionando: abbiamo ridotto il consumo di carburante e il rumore per volo, gli investimenti hanno prodotto tecnologie più efficienti gli aeroporti stanno carbon neutral e finalmente stiamo iniziando a implementare il primo schema globale per compensare le emissioni di CO2 

Ma Patrick Ky, direttore esecutivo dell’Easa, ha evidenziato che «Per sostenere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e mitigare i cambiamenti climatici, abbiamo bisogno di azioni concrete ed efficaci per ridurre le emissioni del trasporto aereo nei prossimi 10 anni e il settore dell’aviazione deve svolgere il proprio ruolo in questo sforzo globale. Anche le questioni relative al rumore e alla qualità dell’aria a livello locale sono fondamentali. Poiché le norme dell’Easa e le nostre competenze in materia ambientale sono state ulteriormente rafforzate dall’Unione europea, l’Easa svolge ora un ruolo guida nello sviluppo e nell’attuazione attiva di misure per affrontare queste sfide in cooperazione con il nostro partner».

Eamonn Brennan , direttore generale di Eurocontrol, ha concluso: «I risultati di questo rapporto sono convincenti: senza ulteriori interventi da parte del nostro settore e dei responsabili politici, l’impatto ambientale continuerà semplicemente a crescere. Nonostante l’enorme impegno dell’aviazione per molti anni a ridurre il carburante ustioni, emissioni e rumore, la crescita del traffico continua a rendere ancora più impegnativo l’impatto ambientale del trasporto aereo. Il traffico in Europa (Ue e altri 12 Stati) è cresciuto del 3,8% lo scorso anno, ma la crescita delle emissioni CO2 del 5,2% l’ha superato. Il rumore rimane un costante punto di scontro con le comunità che vivono intorno agli aeroporti. La rete di gestione del traffico aereo sta fornendo  maggiori capacità, ma in modo meno efficiente di quanto necessario. Nonostante tutto, il pubblico vuole sempre più beneficiare della connettività che l’aviazione indubitabilmente offre. Noi di Eurocontrol continueremo a lavorare con i nostri partner per trovare soluzioni a queste sfide per fornire un sistema aereo sostenibile a lungo termine».