E Legambiente scrive al sottosegretario Davide Faraone

Realacci: «La Sicilia non merita il disonore di una nuova sanatoria edilizia»

M5S: se passa l’emendamento non voteremo la riforma edilizia che abbiamo presentato

[1 Agosto 2016]

E’ durissimo il presidente della Commissione ambiente della Camera su quanto sta accadendo in Sicilia: «Mi auguro che l’Assemblea Regionale Siciliana respinga senza tentennamenti l’emendamento a prima firma del deputato regionale Fazio, che propone la sanatoria anche per gli abusi edilizi realizzati nella fascia dei 150 metri dalla costa. Il ministro Galletti ha ieri confermato quanto mi aveva detto di persona sull’impegno del Governo ad intervenire con una impugnativa in caso venisse approvato. Mi auguro però che l’intervento del governo nazionale non serva: una regione bella come la Sicilia non merita il disonore e la vergogna di una nuova sanatoria edilizia, che alimenterebbe l’economia illegale e rappresenterebbe un pessimo segnale per il futuro economico e civile dell’Isola».

L’emendamento pro abusi edilizi rischia di rovinare quello che il Movimento 5 Stelle della Sicilia ha definito  «Un giorno da incorniciare. Dopo 15 anni di attesa e oltre tre anni di lavoro. martedì prossimo dovrebbe essere una data da segnare in rosso sul calendario del Parlamento siciliano, che si accinge a varare la riforma edilizia firmata dal M5S. Una riforma che per tre anni ha messo al lavoro decine di professionisti, che con spirito di sacrificio hanno prestato gratuitamente il proprio tempo ad un progetto che alla Sicilia manca da oltre tre lustri. La riforma porterebbe benefici soprattutto sul fronte della semplificazione (con notevole riduzione delle pastoie burocratiche ai danni delle imprese), dell’informatizzazione del sistema attraverso moduli on line e sportelli telematici, della tutela dell’ambientale, attraverso il riconoscimento di nuove fasce di rispetto (quali quelle della Rete Natura 2000) e del recupero dell’esistente, al fine di non gravare sui terreni liberi».

Ma è lo stesso Movimento 5 Stelle siciliano che aggiunge: «Il condizionale, o meglio i condizionali, sono, però, d’obbligo. Martedì, infatti, potrebbe anche essere un giorno nero per la politica siciliana, perché tra i pochi emendamenti, rimasti da votare ce n’è uno che prevede la sanatoria edilizia nelle coste».

Il deputato regionale M5S Giampiero Trizzino, che ha seguito tutto l’iter della nuova legge regionale, spiega: «Un deputato della minoranza ha infatti chiesto che venga discussa una proposta di sanatoria edilizia che salverebbe le tonnellate di cemento abusivo che hanno deturpato i nostri litorali.  Se dovesse passare questa proposta, gli sforzi delle amministrazioni locali di ripristinare i luoghi di pregio deturpati dal cemento, verrebbero inevitabilmente vanificati. Il nostro paesaggio costiero subirebbe un colpo gravissimo, non più recuperabile. E la politica si macchierebbe dell’infamia di avere regalato ai siciliani il primo condono edilizio della storia d’Italia in area a vincolo di inedificabilità assoluta. Se dovesse passare questa proposta il M5S, sebbene primo firmatario della riforma, esprimerà voto negativo a tutto il testo di legge. Noi non scendiamo a compromessi con chi offende la dignità della nostra terra».

La deputata nazionale del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino aggiunge: «La Regione Siciliana non è uno stato a sé e l’articolo 9 della Costituzione vale anche per i politicanti che si vogliono garantire la campagna elettorale con un anno e mezzo di anticipo. Questo emendamento, comunque, non ci stupisce affatto da una classe politica che è inadempiente su tutto, dal piano paesaggistico ai piani di utilizzo del demanio marittimo, alla gestione dei servizi come quello dei rifiuti e della depurazione. Un totale fallimento».

Il presidente regionale di Legambiente, Salvatore Zanna, dopo aver scritto al ministro dell’interno Angelino Alfano e al presidente dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) Giovanni Ardizzone,  oggi scrive a un altro siciliano che “conta”: il  sottosegretario all’istruzione Davide Faraone, per chiedergli «una presa di posizione contro questa vergognosa ipotesi», ma anche per utilizzare la sua amicizia personale con il premier Matteo Renzi  per chiedere  che «qualora sciaguratamente l’Ars dovesse approvare l’emendamento Fazio, il Governo nazionale si deve impegnare fin da adesso ad impugnarlo, per farsi che non diventi mai legge. Un pronunciamento in tal senso chiaro e forte, adesso, dell’esecutivo nazionale ritengo sia fondamentale per chiudere la vicenda».

Un impegno che è già arrivato dal ministro dell’ambiente Gian Luyca Galletti: «Siamo pronti a impugnare dinanzi alla Corte costituzionale ogni legge che permetta condoni edilizi. Questo vale in tutt’Italia e dunque anche per la Sicilia. Nelle more di un pronunciamento dei giudici costituzionali, sarà messo in atto ogni strumento per evitare che si verifichino scorribande indiscriminate. Non possiamo lasciare soli i magistrati e i sindaci».

Galletti invita i sindaci ad utilizzare i 10 milioni stanziati finora dal governo per l’abbattimento degli edifici abusivi in zone a rischio e proprio questo riguarda l’altro impegno chiesto a Faraone Zanna, che lo ritiene più importante e fondamentale del primo: «Visto che i sindaci lamentano di non avere le risorse per effettuare gli abbattimenti degli immobili abusivi, il Governo nazionale dovrebbe creare un congruo fondo finalizzato a questi scopi e mettere, inoltre, a disposizione dei sindaci il Genio militare per effettuare gli interventi di demolizione. Solo così possiamo davvero voltare pagina su questa squallidissima vicenda nella quale ha sguazzato la vecchia politica clientelare».

Zanna conclude: «Caro Davide, la tua “Sicilia sottosopra”, da rivoltare, deve iniziare da qui, da una cosa forte che in quarant’anni non è andata mai per il verso giusto».