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Da discarica a cielo aperto a impresa sociale: a Pontecagnano il Parco torna “InVita”

[2 Maggio 2016]

Di passanti distratti al mondo ce ne sono tanti, milioni, forse miliardi. Anche a Pontecagnano – Faiano, cittadina vicino Salerno con poco più di 26.000 abitanti, se ne vedono molti in giro. Se circa dieci anni fa un passante distratto si fosse recato in centro, precisamente in Via Stadio, avrebbe trovato un’area lasciata all’incuria e destinata a una discarica a cielo aperto. Se oggi lo stesso passante distratto si fermasse nello stesso posto, assisterebbe ad uno scenario completamente diverso: scavi di un’antica città etrusca, un ampio frutteto, un’area picnic, orti e decine di studenti con pala, zappa e badile.

Cosa è successo in questo lasso di tempo?

Nel 1999 la Sovrintendenza per i beni archeologici, la Provincia di Salerno e il Comune di Pontecagnano affidano al circolo LegambienteOcchi Verdi” di Pontecagnano la gestione del Parco Eco-Archeologico: 22 ettari di verde nel centro della città. I giovani volontari, in pochi anni, lo trasformano in un “polmone verde”. Spinti da grande entusiasmo, con gli amici del circolo Legambiente “Orizzonti” di Salerno buttano giù delle idee che si traducono ne “Il Parco InVita”. Il progetto vince il bando “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”, indetto dalla Presidenza del Consigli dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e rafforza le attività dei volontari.

Con i finanziamenti ottenuti, le bellezze del parco sono ora accessibili a tutti: grazie ad interventi infrastrutturali mirati e di manutenzione dello scavo archeologico anche bambini e soggetti diversamente abili possono partecipare alle iniziative.

Circa 40 classi di scuole superiori del territorio hanno già partecipato alle attività, scegliendo tra percorsi modulabili – gli Ecobox – divisi per aree: archeologia, ecologico-ambientale ed agricolo-gastronomica.

Il primo è dedicato alla riscoperta delle origini millenarie della città di Pontecagnano: dalla misteriosa città etrusca di Amina alla colonia romana di Picentia. La visita guidata al museo “Etruschi di Frontiera” e al sito archeologico, la simulazione di scavo archeologico e il laboratorio di ceramica preistorica sono un viaggio tra i luoghi, gli usi e le tradizioni di più di duemila anni fa.

L’ecobox agricoltura con laboratori sulla buona pratica del compostaggio, sull’agricoltura biologica e sul “buon pane” illustra i primi passi verso l’autoproduzione del cibo e la conservazione tradizionale del cibo, riscoprendo antiche procedure, tramandate di generazione in generazione. Infine il percorso dedicato all’ambiente: sostenibile significa soprattutto modificare il concetto di rifiuto cui siamo legati. Osservare gli scarti che produciamo ogni giorno come “risorse” è tra le principali finalità dell’attività di Legambiente. I laboratori “Riciclo creativo” e “Autoproduzione di detersivi e cosmetici” si inseriscono perfettamente in questa visione: teorie e tecniche per trasformare i rifiuti in oggetti di utilità quotidiana.

Il progetto non si esaurisce agli Ecobox. Sull’agenda dei volontari di Legambiente anche i labday: incontri con realtà associative del territorio per scambiarsi esperienze, idee e buone prassi.

Con “Il Parco InVita” i volontari di Legambiente di Pontecagnano hanno realizzato molti degli obiettivi che i ragazzi si sono prefissati dieci anni fa. «Il progetto rappresenta solo un punto di partenza – sottolinea Francesca Ferro, coordinatrice operativa del progetto – “Il Parco InVita” segna definitivamente il passaggio da una gestione prevalentemente volontaristica, alla formazione di nuove professionalità nell’ambito della Green Economy». «Il progetto è pensato per coinvolgere tutto il territorio, non solo studenti e volontari» – aggiunge Carla del Mese, presidente del circolo Legambiente “Occhi Verdi” di Pontecagnano Faiano – «Il nostro scopo è aumentare la consapevolezza di un nuovo modello di sviluppo, sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale».

La strada è ancora lunga. Adesso, però, il passante distratto avrà un valido motivo per fermarsi al Parco. Magari insieme ad altri passanti distratti.

È possibile seguire tutte le attività sul sito web www.legambienteocchiverdi.org e sulle pagine social: Facebook, Instagram e YouTube.

Per tutte le informazioni scrivere a info@legambienteocchiversi.org o agli addetti stampa:

Davide Avella

davideavella@libero.it

Tiziana Troisi

tiziana.troisi@gmail.com