Ecoballe nel golfo di Follonica, interrogazione parlamentare del senatore Gregorio de Falco

«Valutare l’opzione di dichiarare emergenza nazionale e nominare il Commissario delegato»

[28 Maggio 2020]

Il senatore ex M5S Gregorio de Falco, noto per il «Torni a bordo, cazzo!» urlato quando ancora indossava la divisa della Capitaneria di Porto contro il capitano Schettino dopo il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, ha presentato un’interrogazione con carattere d’urgenza riguardante le 56 ecoballe disperse nel 2015 al largo dell’isola di Cerboli, nel golfo di Follonica dalla motonave Ivy, 40 delle quali sono ancora sul fondale marino.

Una vicenda che nei mesi, nelle settimane e nei giorni scorsi ha visto più volte intervenire il sindaco di Piombino, la Regione Toscana e Legambiente per chiedere al governo di sbloccare un pasticcio burocratico che impedisce il recupero delle ecoballe.

Ecco il testo della  interrogazione di De falco al Presidente del Consiglio, al ministro dell’mbiente e al ministro delle infrastrutture e dei trasporti:.

 

Premesso che:

nel luglio 2015 la motonave “IVY”, un cargo di bandiera delle isole Cook diretto al porto di Varna nel mar Nero, ha perso nelle acque del golfo di Follonica 63 tonnellate di rifiuti suddivisi in 56 ecoballe costituite prevalentemente da materiale plastico pressato, utilizzabile come combustibile solido secondario (CSS) per alimentare termovalorizzatori;

al momento circa 40 ecoballe risultano ancora giacenti sul fondale marino, nelle vicinanze dell’isolotto di Cerboli, a sud dell’isola d’Elba. La permanenza in mare aumenta giorno per giorno il rischio che si sfaldino gli imballaggi e che si disperdano tonnellate di plastiche eterogenee in mare e sulle coste vicino al Santuario internazionale dei cetacei Pelagos e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano;

dopo la caduta in mare la spazzatura in parte è riemersa e si è spiaggiata lungo la costa dell’isola d’Elba, e un’altra parte è stata ripescata accidentalmente dai pescatori locali;

in effetti nei pressi dell’Isola d’Elba si sono verificati inquinamenti da plastiche sulle spiagge del Comune di Rio Marina, a testimoniare il probabile progressivo deterioramento degli imballaggi e il rilascio dei rifiuti sul fondo del mare è in aumento. Da ultimo, il 17 maggio 2020, è stato anche registrato l’avvistamento di un “fiume di plastica” orientato da Sud Est verso Nord Ovest, trasportato della forte corrente a due miglia di distanza dal porto di Salivoli;

quindi, come afferma l’Ispra, appare ormai “indifferibile” l’intervento di recupero delle ecoballe dal fondale marino al fine di evitare che con la rottura degli imballaggi si verifichi un vero e proprio disastro ambientale. Un tempestivo intervento è stato ritenuto urgente anche a seguito delle risultanze analitiche dell’ArpaT;

con il Decreto del Presidente della Repubblica in data 25 giugno 2019, ai sensi della art 11 della legge 400/88 è stato nominato Commissario straordinario del governo il contrammiraglio (CP) Aurelio Caligiore, Capo del Reparto Ambiente Marino del ministero dell’Ambiente, ufficiale in servizio effettivo del Corpo delle Capitanerie di Porto;

proprio in relazione a tale incarico l’Autorità Garante della Concorrenza in data 20 dicembre 2019 ha avviato il procedimento volto a verificare la eventuale incompatibilità con l’ulteriore incarico di Commissario straordinario; il termine entro il quale dovrebbe concludersi il procedimento è stato prorogato da ultimo al 31 luglio 2020;

considerato che

il ruolo dell’attuale Commissario è delineato all’art.11 della legge 23 agosto 1988 n. 400 come quello di un organo che ha solo funzioni di indirizzo e coordinamento esclusivamente operativo tra amministrazioni statali ordinariamente competenti, ne consegue che tempi e procedure ordinarie sono inconciliabili con la situazione emergenziale che impone di intervenire tempestivamente per evitare che il rischio ambientale in atto stante il progressivo deterioramento degli involucri, si trasformi in un disastro ambientale;

difatti le potestà attualmente attribuite al Commissario ex art. 11 della legge 400/88 non consentono di effettuare l’intervento di recupero urgente dei rifiuti rimasti sui fondali, anche indipendentemente dall’esito del procedimento avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, pertanto sembra opportuno valutare l’opzione di dichiarare emergenza nazionale e nominare il Commissario delegato ai sensi dell’articolo 24 D.lgs. 1/2018, e quindi con la potestà di adottare misure che trascendono le ordinarie capacità operative degli enti competenti mediante l’esercizio di facoltà non previste a legislazione vigente, evitando anche la complessità delle procedure occorrenti per indire un appalto pubblico europeo;

si chiede di sapere

se e quali iniziative di propria competenza intendano intraprendere il Presidente del Consiglio e i Ministri interrogati per evitare che, perdurando l’attuale situazione di stallo, si verifichi un danno grave all’ambiente marino e costiero alla luce delle problematiche di ordine operativo e amministrativo che si sono evidenziate.