In Italia il primo compost comunitario, a Roma, in un giardino pubblico della Garbatella

Anche un orto didattico, un giardino sensoriale e la riqualificazione dell’area verde

[30 Ottobre 2015]

Nasce in Italia il primo compost comunitario in un giardino pubblico. Il merito è di Sensacional, Ong romana impegnata nella promozione dell’ innovazione sociale e della sostenibilità in Sud America e in Africa.

Il progetto Scompost (www.scompost.it), ideato da Sensacional, in collaborazione con l’VIII Municipio di Roma, «si propone di creare percorsi sostenibili di riciclo degli scarti alimentari (umido), sia a livello privato che pubblico, finalizzati alla creazione di orti urbani didattici. Attraverso la creazione di un “punto compost comunitario” il terriccio concimato prodotto in una compostiera sarà scambiato con gli scarti alimentari degli utenti e potrà essere usato per avviare piccoli orti urbani in famiglia o nei luoghi di lavoro».

Per organizzare SCompost l’associazione ha scelto il Parco Caduti del Mare, nel popolare quartiere della Garbatella, che da più di 5 anni era in abbandono e che è stato riqualificato grazie al contributo di cittadini, commercianti, scuole, associazioni di zona e Fondazione Auchan. Il Parco  ospiterà il punto compost, ma dal progetto green di quartiere sono nati anche un orto didattico e un giardino sensoriale che, insieme alla riqualificazione dell’area verde, costituiranno un polo aggregativo e un luogo di socialità. «Cardine del progetto – spiegano a Sensacional  – è il coinvolgimento dei giovani del territorio che, dopo un ciclo formativo, diffonderanno il progetto nelle case del quartiere».

E l’11  ottobre  è stata una festa la giornata che ha dato ufficialmente il via al coinvolgimento degli abitanti della Garbatella e non solo, nella vita del parco Caduti del Mare. «Conoscersi e camminare insieme per l’orto è stato il primo passo per scambiarsi idee, opinioni e far nascere una coscienza collettiva per la gestione di quell’area verde che si trova in uno dei quartieri più emblematici di Roma – dicono gli organizzatori di SCompst – Il laboratorio sugli orti urbani e la presentazione dell’orto didattico ad opera di Monica Salvi sono stati la vera attrazione dell’evento. Una formazione, la prima di un ciclo di quattro incontri, che mira alla sensibilizzazione e all’informazione dei partecipanti in un ampio spettro di tematiche green».

La compostiera, che potrà soddisfare il bisogno di circa 50 famiglie, insieme all’orto didattico, realizzato grazie alla collaborazione con i ragazzi della Casa Famiglia “Il Tetto Casal Fattoria”, offrirà agli abitanti del quartiere un’occasione unica di riavvicinarsi alla natura attraverso un percorso sensoriale. Protagonisti del progetto sono infatti, in varie forme, proprio i residenti. Le famiglie coinvolte nel compostaggio seguiranno degli incontri di formazione sul tema, i più giovani potranno godere del parco che costituirà per loro un nuovo punto di aggregazione e socialità. Inoltre, attivare il meccanismo di scambio tramite la compostiera, dimostrerà come i rifiuti possano diventare un bene di valore per la nostra società e che possono andare direttamente a incidere sul miglioramento della nostra qualità della vita tramite l’autoproduzione (orti urbani) e la diminuzione di rifiuti a carico delle istituzioni.

Quelli di SEnsacional/SCompost concludono: «Oggigiorno si parla molto di sostenibilità, di coscienza ambientale, di riciclo e riuso, di pratiche green: le amministrazioni pubbliche richiedono ai singoli cittadini di attivarsi per separare i rifiuti all’origine ma non premiano adeguatamente tale sforzo tanto che molte persone abbandonano questa pratica perché non ne vedono un beneficio per sé. Un dato allarmante ci dice che in Italia solo il 33% delle famiglie riciclano (fonte Ue). Eppure riciclare i propri rifiuti rappresenta una buona e responsabile azione compiuta per se stessi e per la collettività, per una innumerevole serie di motivi: dalla riduzione dei costi energetici legati allo smaltimento, alla diminuzione dell’inquinamento atmosferico, all’acquisizione di maggiore consapevolezza da parte delle famiglie circa le quantità di scarti alimentari che producono».