New York City vieta i vassoietti e i contenitori di polistirolo per cibi

Polistirolo al bando anche a Chicago, Honolulu, Boston, Washington DC e in altre città Usa

[4 Gennaio 2019]

Con il primo gennaio a New York il salario minimo è di 15 dollari  all’ora, ma con il nuovo annoi nella Grande Mela, la città dello street food e degli hot dog,  è iniziato un altro grande cambiamento: come riferisce Nikita Richardson su  Grub Street, «E’ entrata in vigore anche un’altra importante normativa: il divieto a livello cittadino di contenitori monouso di schiuma plastica».

Il Foam Ban, come viene chiamata la nuova misura anti-polistirolo, lo aveva in realtà proposto per la primo nel 2013  Michael Bloomberg, l’ex sindaco conservatore (ma “ambientalista”) di New York e ha provato a metterlo in atto per la prima volta nel 2015 l’attuale sindaco progressista Bill de Blasio. Ma una coalizione di proprietari di ristoranti, produttori e riciclatori ha citato subito in giudizio la città, e un giudice aveva stabilito che l’Amministrazione cittadina di New York non aveva presentato sufficienti prove per dimostrare che i contenitori di polistirolo non possono essere riciclati. La stessa coalizione ha nuovamente denunciato nel 2017 l’Amministrazione de Blasio che aveva riproposto il bando del polistirolo monouso forte di un nuovo rapporto, ma nel giugno 2018 un giudice e ha messo fine alla disputa dando ragione all’amministrazione cittadina.

Il divieto riguarda i prodotti monouso in polistirolo espanso, con ’eccezioni per gli alimenti che sono stati confezionati prima di raggiungere i negozi e i ristoranti di New York, per i contenitori usati per conservare carne cruda, frutti di mare o pollame e per i proprietari di piccole imprese che possono dimostrare che l’acquisto di prodotti alternativi non in schiuma può creare loro  difficoltà finanziarie. Ma tutte le altre imprese hanno tempo fino al 30 giugno per esaurire i loro stock di polistirene se non lo faranno verranno multati fino a 1.000 dollari per ogni violazione.

New York ha messo al bando i contenitori in polistirene espanso (EPS) perché, «Non possono essere riciclati in un modo che sia economicamente sostenibile, ecologico e sicuro per i dipendenti come parte del City’s curbside recycling program».

I vassoietti e i contenitori in polistirolo che tutti noi ben conosciamo sono fatti perline di polipropilene polimerico che si espandono fino  50 volte la loro dimensione originale e secondo la Città di New York è proprio  questo processo a rende i prodotti EPS difficili da riciclare. Joe Biernacki, professore di ingegneria chimica alla Tennessee Tech University conferma in un intervista alla BBC: «Ogni volta che viene realizzata un vassoio o un piatto in EPS, quel che servono sono perle di polistirolo vergine»  Poi c’è il problema del polistirene che finisce in mare, dove viene inghiottito dagli animali con gravi impatti suli loro sistemi digestivi e sulla catena alimentare, tanto che alcuni esperti si preoccupano delle implicazioni sulla salute per gli esseri umani che mangiano pesci e delle altre creature marine che ingeriscono pezzetti di polistirolo espanso e altre microplastiche.

New York va quindi a unirsi a  diverse città che hanno vietato la produzione di schiuma di plastica, tra le quali Chicago, Honolulu, Boston e Washington DC, la capitale che questa settimana è diventata la seconda importante città degli Stati Uniti a proibire ai ristoranti e alle altre aziende di utilizzare cannucce di plastica, un altro prodotto monouso che è stato al centro delle campagne ambientaliste che puntano a ridurre i prodotti monouso che hanno un impatto negativo sull’ambiente.