Palau è il primo Paese al mondo a vietare le creme solari tossiche per i coralli e la vita marina

Nel piccolo Stato insulare del Pacifico solo creme solari reef-safe

[2 Gennaio 2020]

Dal primo gennaio il piccolo Stato insulare di Palau è il primo Paese al mondo dove è entrato in vigore il divieto di utilizzare le creme solari che contengono almeno uno di 10 ingredienti tossici per i coralli e la vita marina, come l’ossibenzone e l’ottinoxato. Nelle Palau nessuno può spalmarsi addosso, comprare, vendere e importare creme solari ”reef toxic”. I negozi che saranno trovati a vendere la protezione solare vietata potrebbero essere soggetti a multe fino a 1.387 dollari e i flaconi di prodotti proibiti verranno confiscati ai turisti al loro arrivo nel Paese.

Annunciando l’entrata in vigore definitiva della legge approvata nel 2018. E che fa parte del Responsible Tourism Education Act, il presidente della minuscola Repubblica di 20.000 abitanti sparsi su centinaia di isole seminate nell’oceano Pacifico, Tommy Remengesau, ha detto: «Dobbiamo vivere e rispettare l’ambiente perché l’ambiente è il nido della vita».

Palau aveva già vietato le creme solari chimiche nel Jellyfish Lake, una delle attrazioni turistiche più famose del paese, dove si nuota circondati da migliaia di meduse innocue.

Secondo il Palau Island Times, ora «a Palau sono consentiti filtri solari reef-safe» e a novembre 2019 il portavoce del governo di Palau aveva detto in un’intervista al programma Pacific Beat dell’ABC australiana che «ogni giorno, da tre a cinque litri di crema solare finiscono nell’oceano nei punti di immersione di Palau».

Palau si reclamizza come un “paradiso incontaminato” per i subacquei e una laguna nelle sue Rock Islands è patrimonio mondiale dell’Unesco. Il paese ha una popolazione di circa 20.000 sparsi su centinaia di isole.

L’International Coral Reef Foundation sottolinea che i prodotti chimici vietati a Palau sono «noti inquinanti ambientali: – la maggior parte di loro sono … incredibilmente tossici per le fasi giovanili di molte specie di animali selvatici, compresi coralli e pesci, ma anche macroalghe e persino persone. L’ossibenzone può far diventare i coralli più sensibili allo sbiancamento dei coralli, danneggia il DNA del corallo e deforma e uccide il corallo giovanile».

Remengesau ha dichiarato all’agenzia AFP: «Quando la scienza ci dice che una pratica è dannosa per le barriere coralline, per le popolazioni di pesci o per l’oceano stesso, la nostra gente ne prende atto e lo devono fare anche i nostri visitatori. I prodotti chimici tossici per la protezione solare sono stati trovati negli habitat critici di Palau e nei tessuti delle nostre creature più famose. Non ci dispiace essere la prima nazione a vietare queste sostanze chimiche e faremo la nostra parte per spargere la voce».

Anche lo Stato Usa delle Hawaii – molto più importante economicamente e politicamente di Palau – ha annunciato un divieto simile che però  entrerà in vigore nel 2021 e i marchi più importanti di creme solari si sono affrettati ad assicurare che i loro prodotti sono «conformi al reef bill».

Nelle Isole Vergini americane una legge simile a quella di Palau entrerà in vigore a marzo e anche Bonaire, un’isola dei caraibi che è una municipalità speciale dei Paesi Bassi, ha approvato una misura dello stesso tipo che dovfrebbe entrare in vigore nel 2020.

Il numero di creme solari contenenti sostanze chimiche dannose è in calo: gli esperti dicono che nel 2018 erano già assenti in circa la metà delle creme e lozioni.