Rifiuti, gli italiani hanno diritto al “ritiro 1 contro 0” dei Raee ma il 73% non lo sa

I piccoli rifiuti elettrici ed elettronici possono essere consegnati gratuitamente ai grandi rivenditori, senza alcun obbligo d’acquisto di nuovi prodotti

[5 Luglio 2018]

Il cosiddetto “ritiro 1 contro 0” nasce oltre due anni fa, grazie al decreto 31 maggio 2016 n. 121, nel quale è stabilito che il consumatore può consegnare i piccoli Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) gratuitamente ai rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche che hanno esercizi commerciali con superficie superiore a 400 metri quadrati, senza alcun obbligo d’acquisto di nuovi prodotti. Allora venne salutato come una (positiva) rivoluzione nel settore, ma due anni dopo il 73% degli italiani ancora non sa di potersi avvalere di questo diritto.

È quanto emerge da un’indagine sul livello conoscenza del decreto sul “ritiro 1 contro 0” realizzata tra aprile e maggio 2018 dalla community di Friendz per Ecodom, il principale Consorzio italiano nella gestione dei Raee, coinvolgendo quasi 10.000 utenti (che hanno complessivamente dismesso 1.203 piccoli Raee).

Soltanto il 27,1% degli intervistati dunque sa di questa possibilità, anche se la maggior parte di questi (il 67,1%) non l’ha mai sperimentata direttamente. A livello geografico, i siciliani e i sardi sono i meno informati sull’argomento: solo il 23,9% di loro conosce il “ritiro 1 contro 0”, mentre i più informati sono gli abitanti del Nord Est (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna) con il 28,6%. Gli abitanti dell’Umbria conoscono il tema meglio degli altri (44,4%), ma l’area in cui il servizio è stato sperimentato di più è sempre il Nord Est, dove il 36,2% degli utenti ha riconsegnato gratuitamente un vecchio apparecchio elettrico o elettronico a un rivenditore. Nel Sud (34,7%) e nelle Isole (36,9%) sono stati segnalati più problemi nel ritiro 1 contro 0.

«Il decreto “1 contro 0” offre a tutti i Consumatori una modalità semplice e gratuita per smaltire i piccoli Raee in maniera corretta e sostenibile, evitando ogni danno ambientale – commenta Maurizio Bernardi, presidente di Ecodom –  È però necessaria la collaborazione di tutti coloro che entrano in relazione con i consumatori, dai negozianti alle associazioni fino ai media,  per farlo conoscere il più possibile. Dall’indagine di quest’anno emergono due elementi incoraggianti: l’impegno dei rivenditori più importanti nell’offrire questo servizio in modo agile ed efficiente, e l’incremento del livello di conoscenza del Decreto; nel 2017 risultava infatti noto solo a 18 italiani su 100, oggi a 27 su 100».

Piccoli miglioramenti dunque, anche se largamente insufficienti. In compenso, tra quanti già conoscevano il servizio e lo avevano già sperimentato, oltre due terzi (68,6%) ha trovato rapidamente un negozio più grande di 400 mq per consegnare il proprio Raee e ha usufruito del servizio senza problemi: i negozi risultati più “ricettivi” sono stati Mediaworld (nel 31,1% dei casi), Euronics (18,4%) e Unieuro (15,6%). La riconsegna è stata piuttosto rapida: il 43% ha impiegato meno di un minuto per conferire il suo vecchio apparecchio, mentre il 47,7% ci ha messo tra 1 e 5 minuti. Rimane comunque certamente migliorabile l’informazione sul servizio all’interno dei punti vendita: il 57% delle risposte ha infatti segnalato l’assenza di cartelli informativi specifici.

Tra le altre criticità segnalate da chi ha provato il servizio, inoltre, spicca la richiesta (infondata) degli addetti del negozio di fare un nuovo acquisto in cambio. A volte i rivenditori si sono rifiutati di effettuare il “ritiro 1 contro 0” perché si ritenevano non obbligati a farlo; in altri casi nei punti vendita mancavano i cassonetti per la raccolta dei Raee.