Al via in Toscana nuovi studi clinici sull’utilizzo terapeutico della cannabis

Si rafforza la collaborazione tra la Regione e lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, con un progetto triennale da 1,4 milioni di euro

[21 Novembre 2019]

Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è ad oggi l’unico ente autorizzato dal ministero della Salute a produrre cannabis a fini terapeutici, che si trova a dover rispondere da solo a una richiesta sempre in crescita: l’obiettivo a breve termine è quello di raddoppiare la produzione raggiungendo i 300 kg l’anno, ma è certo che lo sforzo non sarà sufficiente.

Sulla base delle classi di malati e delle statistiche anche di altri paesi avanzati come Canada e Israele Giampaolo Grassi – primo ricercatore sulla canapa del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, afferente al ministero delle Politiche agricole – , stima infatti il fabbisogno italiano minimo annuale in circa 80 tonnellate (80mila kg); è dunque urgente aumentare e migliorare la produzione di cannabis a fini terapeutici, ed è in questo contesto che si affaccia un nuovo progetto congiunto tra la Regione Toscana e lo Stabilimento, approvato con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi nel corso dell’ultima seduta di Giunta.

Nei dettagli il progetto operativo, triennale ed eventualmente prorogabile, si svilupperà in tre ambiti di intervento: produzione di infiorescenze di cannabis nell’ambito del suo impiego terapeutico, standardizzazione di estratti oleosi, disegno e conduzione di sperimentazioni cliniche. Costo totale del progetto, 1.395.000 euro, di cui 600.000 a carico dell’Agenzia industrie difesa-Stabilimento chimico farmaceutico militare (Aid-Scfm), e 795.000 come contributo della Regione Toscana.