Chi va piano non va sano e lontano

I camminatori più veloci hanno maggiori probabilità di vivere più a lungo

[20 Maggio 2019]

Secondo lo studio “Comparative relevance of physical fitness and adiposity on life expectancy: A UK Biobank observational study”, pubblicato su Mayo Clinic Proceedings da un tem di ricercatori del National Institute for Health Research (Nihar) Leicester Biomedical Research Centre, dei Leicester’s Hospitals, e delle università di Leicester e Loughborough, chi cammina più veloce ha maggiori probabilità di vivere più a lungo. La ricerca, che demolisce il proverbio “chi va piano va sano e va lontano” si basa sui dati della UK Biobank eriguardanti 474.919 persone del Regno U”ito e ha rilevato che «Coloro che a piedi hanno un ritmo abitualmente veloce hanno una lunga aspettativa di vita a tutti i livelli di status di peso – dal sottopeso all’obesità patologica. Le persone sottopeso con un passo lento hanno la speranza di vita più bassa (una media di 64,8 anni per gli uomini, 72,4 anni per le donne). Lo stesso modello di risultati è stato trovato per le misurazioni della circonferenza della vita».
Si tratta della prima volta che uno studio ha associato il passo veloce a un’aspettativa di vita più lunga indipendentemente dal peso corporeo di una persona o dallo stato di obesità.
Il principale autore dello studio, Tom Yates dell’università di Leicester, ha sottolineato che «I nostri risultati potrebbero aiutare a chiarire l’importanza relativa dell’idoneità fisica rispetto al peso corporeo rispetto all’aspettativa di vita delle persone. In altre parole, i risultati suggeriscono che forse la forma fisica è un indicatore migliore dell’aspettativa di vita rispetto all’indice di massa corporea (BMI) e che incoraggiare la popolazione a intraprendere una camminata veloce può aggiungere anni alle loro vite».
Uno degli autori dello studio, Francesco Zaccardi, epidemiologo clinico presso il Leicester Diabetes Center del Leicester General Hospital, aggiunge: «Gli studi pubblicati finora hanno mostrato principalmente l’impatto del peso corporeo e della forma fisica sulla mortalità in termini di rischio, ad esempio un aumento relativo del 20% del rischio di morte per ogni 5 chilogrammi per metro quadrato di aumento, rispetto a un valore di riferimento di un BMI di 25 chilogrammi per metro quadrato (la soglia BMI tra peso normale e sovrappeso). Tuttavia, non è sempre facile interpretare un “rischio relativo”. La relazione in termini di aspettativa di vita, al contrario, è più facile da interpretare e dà un’idea migliore dell’importanza separata e congiunta dell’indice di massa corporea e della forma fisica».
Nel 2018 Yates e il suo team avevano dimostrato che le persone di mezza età che camminano camminano lentamente hanno un rischio più elevato di malattie cardiache rispetto alla popolazione in generale. Lo studio, che utilizzava sempre dati provenienti dall’UK Biobank aveva dimostrato che i camminatori lenti hanno il doppio delle probabilità dei camminatori veloci di morire per una malattia cardiaca, anche quando venivano presi in considerazione altri fattori di rischio come il fumo e l’indice di massa corporea.