I cani hanno evoluto occhi da cucciolo “tristi” per intenerire gli esseri umani

Il trucco sta in un piccolo muscolo che muove il sopracciglio interno e che i lupi non hanno

[18 Giugno 2019]

«I cani hanno sviluppato nuovi muscoli intorno agli occhi per comunicare meglio con gli umani».  A dirlo è il nuovo studio “Evolution of facial muscle anatomy in dogs” pubblicato su PNAS da un team di ricercatori britannici e statunitensi  che ha confrontato l’anatomia e il comportamento di cani e lupi, arrivando alla conclusione che «In migliaia di anni, l’anatomia facciale dei cani è cambiata in modo specifico per consentire loro di comunicare meglio con gli esseri umani».

Confrontando dettagliatamente per la prima volta l’anatomia e il comportamento di cani e lupi, i ricercatori hanno scoperto che «La muscolatura facciale di entrambe le specie è simile, tranne che sopra gli occhi. I cani hanno un piccolo muscolo, che permette loro di alzare intensamente il loro sopracciglio interno, cosa che i lupi non fanno». Secondo gli autori dello studio,  questo movimento del sopracciglio innesca negli esseri umani un “intenerimento” e un impulso a nutrire i cani, perché rende gli occhi dei cani più grandi, più infantili e somiglia anche a un movimento che gli esseri umani producono quando sono tristi.

La psicologa comparativa Juliane Kaminski, dell’università di Portsmouth, che ha guidato il team di ricerca, sottolinea che «Esiste una convincente evidenza che i cani abbiano sviluppato un muscolo per sollevare il sopracciglio interno dopo essere stati addomesticati. Abbiamo studiato anche il comportamento dei cani e dei lupi, e quando sono stati esposti a un essere umano per due minuti, i cani hanno alzato le sopracciglia più interne e con intensità più elevate dei lupi. I risultati suggeriscono che le sopracciglia espressive nei cani possono essere il risultato delle preferenze inconsce degli umani che hanno influenzato la selezione durante l’addomesticamento. Quando i cani compiono il movimento, sembrano suscitare negli umani un forte desiderio di prendersi cura di loro. Questo darebbe ai cani, che spostano di più le loro sopracciglia, un vantaggio selettivo rispetto agli altri e questo ha  rafforzato il tratto “occhi da cucciolo” nelle generazioni successiva»

Già  precedenti ricerche della Kaminski avevano dimostrato che i cani muovono molto di più le sopracciglia quando gli esseri umani li osservavano rispetto a quando non li osservavano.  e la ricercatrice spiega ancora: «Il movimento AU101 è significativo nel legame uomo-cane perché potrebbe suscitare una risposta premurosa da parte degli esseri umani, ma potrebbe anche creare l’illusione di una comunicazione umana».

Un’altra autrice del nuovo studio, nne Burrows, della Duquesne University, aggiunge: «Per determinare se questo movimento delle sopracciglia è il risultato dell’evoluzione, abbiamo confrontato l’anatomia e il comportamento della faccia di queste due specie e scoperto che il muscolo che consente l’innalzamento del sopracciglio nei cani era, nei lupi, un grappolo di fibre scarse e irregolari. Il movimento del sopracciglio interno sollevato nei cani è guidato da un muscolo che non esiste nel loro parente vivente più vicino: il lupo.

Questa è una notevole differenza per specie separatesi solo 33.000 anni fa e pensiamo che i cambiamenti muscolari facciali notevolmente veloci possano essere direttamente collegati alla maggiore interazione sociale dei cani con gli esseriumani».

Precedentemente, la  Kaminski e un’altra co-autrice dello studio, la psicologa evolutiva dell’Università di Portsmouth Bridget Waller, avevano mappato la struttura muscolare facciale dei cani, identificando come Action Unit (AU) 101 il movimento responsabile del sollevamento del sopracciglio interno e la Waller conferma che «Questo movimento fa sembrare gli occhi dei cani più grandi, dando loro un aspetto infantile. Potrebbe anche imitare il movimento facciale che gli umani fanno quando sono tristi. I nostri risultati dimostrano quanto possano essere importanti le facce nel catturare la nostra attenzione e quanto sia potente l’espressione facciale nell’interazione sociale».

Un altro autore dello studio, l’anatomista Adam Hartstone-Rose, della North Carolina State University, fa notare che «Questi muscoli sono così sottili che puoi vederci letteralmente attraverso e, tuttavia, il movimento che consentono di fare sembra avere un effetto così potente che sembra essere stata sottoposto a notevoli pressioni evolutive. È davvero notevole che queste semplici differenze nell’espressione facciale possano aver contribuito a definire la relazione tra i primi cani e gli esseri umani».

Un altro coautore Rui Diogo, della Howard University – Washington DC, ha dichiarato: «Devo ammettere che rimasto sorpreso nel vedere i risultati, perché l’anatomia dei muscoli è normalmente molto lenta a cambiare nell’evoluzione, e questo è accaduto molto velocemente, in poche decine di migliaia di anni».

I ricercatori ricordano che i tessuti molli, inclusi i muscoli, non tendono a sopravvivere nei reperti fossili, rendendo più difficile lo studio di questo tipo di evoluzione. L’unica razza di cane presa in considerazione nello studio che non ha il muscolo alza-sopracciglio è l’husky siberiano, che è tra le razze canine più antiche.

Un’alternativa per capire come questo movimento muscolare favorisca il legame uomo-cane potrebbe essere che gli esseri umani preferiscono loro simili che hanno il bianco degli occhi ben visibile e pulito e i movimenti AU 101 più intensi espongono la parte bianca degli occhi dei cani.

I ricercatori concludono: non sappiamo precisamente quando gli umani abbiano avuto per la prima volta i contatti “amichevoli” con i lupi e quando sia iniziata l’evoluzione dal lupo al cane, «ma questa ricerca ci aiuta a capire alcuni dei probabili meccanismi alla base dell’addomesticamento del cane».