Zanzare, cimici e altri “alieni”: dal Trentino un’app per contrastarli

Al 14° Festival dell'Economia di Trento presentati i dati dei danni causati dalla diffusione delle specie aliene. Un fenomeno causato dagli spostamenti umani e dal climate change

[3 Giugno 2019]

Senza il contributo attivo dei cittadini, contrastare le specie aliene – vegetali e animali – che causano enormi danni sia a livello sanitario per l’uomo, sia a livello economico per l’agricoltura sarà quasi impossibile. E le nuove tecnologie digitali in questo senso possono dare una mano. In Trentino stanno sperimentando un’app che permette a chiunque avvisti una specie aliena in giardini, orti o campi agricoli, di comunicarne rapidamente la presenza agli esperti.

Il suo nome? Bugmap. «Quando è partita – spiega Annapaola Rizzoli, veterinaria della Fondazione Edmund Mach intervenuta al 14° Festival dell’Economia di Trento – era stata pensata per mappare la cimice asiatica. Poi il suo campo d’azione è stato ampliato». Il suo utilizzo principale è oggi per “tracciare” la zanzara tigre. Forse l’esempio più efficace di una specie aliena che si sta consolidando anche alle nostre latitudini. La Aedes albopictus (questo il suo nome scientifico) è una specie aliena originaria del Sud-est asiatico che si è diffusa negli ultimi decenni in tutto il mondo grazie al crescente volume del commercio internazionale, in special modo quello di copertoni usati e piante ornamentali. Punge quasi esclusivamente l’uomo ed ha trovato nel tessuto urbano un ambiente perfetto per proliferare avendo facilmente a disposizione piccole raccolte d’acqua di vario genere e con dimensione che vanno da meno di uno fino ad un centinaio di litri (vasi, sottovasi, secchi, bidoni, caditoie, pneumatici usati e qualunque oggetto in grado di trattenere acqua) nelle quali si possono sviluppare le larve. «I flussi dei lavoratori pendolari e dei turisti hanno contribuito in maniera significativa all’espansione – spiega Rizzoli – Ma anche i cambiamenti climatici hanno contribuito in modo significativo alla sua diffusione».

Oltre a rappresentare un fastidio, è anche un potenziale vettore di numerosi patogeni tra i quali ci sono i virus Chikungunya, Dengue, Zika. Quest’ultima patologia potrebbe diffondersi presto in oltre cento grandi centri urbani mondiali, molti dei quali in Europa.

«Intervenire tempestivamente è essenziale – spiega Rizzoli – perché una volta che si sono installate, eliminarle è molto più complesso». E soprattutto molto più costoso: ancora una volta i costi della prevenzione sono molto inferiori rispetto a quelli necessari per arginare un fenomeno in fase acuta.

I danni economici, peraltro, sono davvero ingenti. «Nel solo comparto agricolo – spiega Piero Genovesi, responsabile del Servizio coordinamento delle attività della fauna selvatica dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) – a livello mondiale le specie aliene causano un danno che supera il mezzo miliardo di dollari. Solo in Europa, esso oscilla tra i 12 e i 30 miliardi».

di Emanuele Isonio per greenreport.it