Una politica industriale a servizio del territorio: fatturato raddoppiato

SestaLab, da Regione Toscana e CoSviG 2,7 milioni di euro per potenziarlo

Un investimento per sviluppare ulteriormente il laboratorio che da Radicondoli è riuscito ad attirare clienti da tutto il mondo. Bravi (CoSviG): «Ci saranno ulteriori investimenti per circa 20 milioni di euro da qui al 2024»

[20 Maggio 2019]

Nel Comune di Radicondoli, borgo di neanche mille anime adagiato sulle morbide colline dei territori geotermici senesi, sorge un laboratorio che in pochi anni è riuscito a raccogliere consensi (e clienti) da ogni angolo del globo: SestaLab è il ramo d’azienda di CoSviG – il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche – che è riuscito a conquistarsi una leadership globale nel complesso settore dei test sui combustori delle turbine a gas, e che adesso potrà proseguire nella sua strada di sviluppo grazie a un ulteriore investimento da 2,7 milioni di euro, 1 dei quali co-finanziato dalla Regione Toscana grazie ad un accordo di programma firmato oggi a Firenze, e il resto con risorse proprie di CoSviG e SestaLab.

Come spiegato dal presidente della Regione Enrico Rossi e dal vicepresidente del CoSviG, il sindaco di Radicondoli Emiliano Bravi, il progetto – presentato da CoSviG ad ottobre 2018 – prevede la realizzazione della nuova Cella 3 per test su combustori per turbine a gas all’interno del Sesta Lab. La costruzione del nuovo fabbricato avverrà in due lotti, per un investimento totale di 4,7 milioni di euro circa. L’accordo riguarda solo il primo lotto per il quale, a fronte di un investimento di quasi 2,7 milioni di euro, la Regione metterà a disposizione 1 milione di risorse Por Fesr 2014-2020 Linea 1.5.1 ‘Sostegno alla infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali’. Il lotto 2, relativo al compressore, sarà oggetto di un nuovo accordo di programma. In base al cronoprogramma, CoSviG si impegna a realizzare il lotto 1 del nuovo fabbricato entro il 30 giugno 2020.

«Siamo felici di questa collaborazione di questa Regione – commenta Bravi – non solo per i finanziamenti che permettono un continuo sviluppo, ma anche perché il rapporto con l’istituzione come anche con gli stakeholder sta funzionando. Spesso si dice che il pubblico non funziona: non funziona quando non vogliamo farlo funzionare. SestaLab con CoSviG dimostra al contrario di essere all’avanguardia nel mondo, e lo dimostra attraverso contratti in continuo aumento, con l’interesse di nuovi stakeholder e multinazionali di settore e non da ultimo attraverso il fatturato: siamo passati da 4 milioni di euro circa nel 2014 a 8,6 nel 2018. Numeri che mostrano come il lavoro fatto dall’ente pubblico può funzionare bene: in Italia non si parla mai di politica industriale, ma la Regione insieme ai Comuni dell’area geotermica sta facendo politica industriale non soltanto a livello di area locale o regionale, ma rendendo l’Italia all’avanguardia nel mondo nella sperimentazione delle turbine per l’oil&gas. Questo significa occasioni di diversificazione economica per il territorio, e la possibilità di nuove assunzioni per profili qualificati».

Una storia di successo che inizia nel 2013, quando Enel – fino a quel momento proprietaria del laboratorio dei Sesta – ha manifestato l’intenzione di chiudere o cedere il sito. La Regione si è fatta avanti e insieme alla stessa Enel, Nuovo Pignone, Ansaldo Energia e Cnr ha siglato un protocollo d’intesa per il salvataggio ed il rilancio, coinvolgendo anche i Comuni toscani dell’area geotermica i quali, utilizzando le risorse provenienti dai contributi per la geotermia, hanno utilizzato 10 milioni di euro di risorse pubbliche per l’acquisto del Laboratorio. La Regione, in virtù del protocollo, ha supportato l’operazione con un finanziamento di 7,3 milioni di euro per l’ammodernamento e il potenziamento delle caratteristiche tecniche dell’impianto stesso; considerato dunque il milione messo a disposizione dalla Regione per l’accordo di programma, l’ammontare totale dell’operazione ammonta a 18, 3 milioni di euro di risorse pubbliche, per una realtà dove oggi lavorano 34 giovani ricercatori altamente specializzati e che attrae aziende non solo dall’Ue e dagli Usa, ma anche dalla Cina, dalla Corea, dall’Iran.

Oggi SestaLab, oltre ad aver maturato una leadership globale nell’ambito dei test per le turbine a gas è un centro di eccellenza ed attrattore tecnologico dell’intera area geotermica tradizionale, per lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia per i sistemi di teleriscaldamento, per la produzione energetica da fonti rinnovabili, per il riscaldamento attraverso la tecnologia della pompa di calore e per la produzione di impianti geotermici. «Tutto questo – conclude Bravi – CoSviG lo vede come uno step, non come un punto d’arrivo: ci saranno ulteriori investimenti per circa 20 milioni di euro da qui al 2024, in parte fondi privati ma soprattutto pubblici, per renderci all’avanguardia nel mondo».