Lombardi: «Faremo una rivoluzione». Mobit: «Vantaggio finanziato dai tagli al personale»

Tpl in Toscana, il round dell’offerta economica per il gestore unico va a Autolinee toscane

De Girolamo (Cispel): «Si apre ora una fase di verifica dei requisiti»

[14 Ottobre 2015]

Dopo 5 anni, possiamo dire che ci siamo quasi: da quando la riforma del trasporto pubblico locale (Tpl) è stata lanciata in Toscana con la legge regionale 65/2010, oggi nella sede della Regione a Firenze sono state aperte le buste contenenti l’offerta economica che si contendono il ruolo di prossimo gestore unico. In ballo c’è l’affidamento per i prossimi 11 anni dei servizi di trasporto pubblico effettuati con bus sull’intero territorio regionale, per un valore complessivo della gara (ricavi da biglietti e abbonamenti compresi) pari a circa 4 miliardi di euro.

Mobit ed Autolinee Toscane, le due imprese rimaste in corsa nella gara europea, si sono aggiudicate rispettivamente la palma di miglior offerta tecnica e miglior offerta economica. Per la parte tecnica Mobit (il consorzio che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale già operanti sulla gran parte del territorio) ha incassato infatti 60 punti, contro i 59,54 assegnati ad Autolinee toscane, società con sede a Borgo San Lorenzo e controllata dalla francese Ratp, che a oggi copre circa un centesimo del trasporto pubblico regionale. Per quanto riguarda però l’offerta economica, il ribasso proposto da Autolinee toscane è quasi il doppio di quello avanzato da Mobit: 3,0003% contro 1,75%.

Si apre adesso una fase fondamentale i cui esiti saranno resi noti nella quarta e ultima seduta pubblica, dopo che la commissione di gara avrà attentamente valutato piani economici e finanziari allegati alle offerte. Ma in questi casi l’economia è generalmente preferita alla tecnica, e a oggi il vincitore designato appare Autolinee toscane. «Faremo una rivoluzione e porteremo la Toscana ai livelli di qualità dei paesi europei e leader in Italia – commenta Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane e Ratp Italia – Un esito  positivo anche per i dipendenti perché manterremo tutti gli attuali posti di lavoro e dal 2018 faremo nuove assunzioni».

«Rispetto all’offerta francese – ribattono da Mobit – la proposta degli operatori toscani garantisce ai cittadini e ai lavoratori del settore un maggior numero di autobus nuovi, un livello occupazionale più elevato, un numero doppio di paline intelligenti per l’informazione in tempo reale, nonché il coinvolgimento dei piccoli operatori locali (azzerati nel progetto del concorrente). A fronte del progetto tecnico di Mobit, superiore in termini qualitativi e quantitativi, il concorrente francese potrebbe ricevere dalla Regione l’aggiudicazione della gara unicamente per l’effetto di un’esigua differenza del ribasso per circa 3 milioni su un giro d’affari di circa 400 milioni di euro all’anno. Vantaggio sul profilo economico finanziato dai tagli al personale e dal peggioramento delle condizioni di lavoro».

In ogni caso, l’ultimo passaggio attraverso la commissione di gara deve ancora compiersi. «Si apre ora una fase di verifica dei requisiti, che sicuramente era preferibile fosse stata fatta prima dell’apertura delle buste – sottolinea Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana – e che dovrà valutare l’esclusione della ‘cordata francese’ a causa dei loro affidamenti diretti (senza gara) in Francia, condizione per cui, visto il diritto comunitario, non avrebbero potuto partecipare alla gara in Toscana». Così , commenta l’apertura delle buste della gara europea per l’affidamento dei servizi di tpl in Toscana.

La Regione, da parte sua, in una nota ricorda asciutta come «la nuova rete dei trasporti offrirà servizi per 100 milioni di Km/anno, prevederà un potenziamento dei servizi nelle città e soluzioni mirate nelle aree a domanda debole», mentre «sarà garantita la tenuta dell’occupazione in base all’accordo del 12 settembre 2013 con i sindacati», in occasione del quale la Regione «ha destinato 81,5 milioni di euro alla tutela dei livelli occupazionali».

Da Firenze sottolineano inoltre come sia Mobit che Autolinee toscane si siano impegnati a sostituire nel corso degli 11 anni di contratto i 2.100 autobus più vecchi tra i 2.900 a oggi in servizio sul territorio regionale: un’operazione che darà un «contributo fondamentale per migliorare le condizioni di viaggio dei cittadini, la sicurezza e l’efficienza del servizio oltre che per migliorare la qualità dell’aria». Il ricambio del parco mezzi è certamente auspicabile ma, ironia della sorte, sancirà il potenziamento in Toscana di un papa straniero: sia che alla seduta finale si annunci come vincitore Mobit o la “francese” Autolinee toscane, infatti, i bus arriveranno con tutta probabilità da fuori confine. L’industria di settore, una volta florida, come denunciammo già l’anno scorso ha infatti subito un crollo verticale.