Abusivismo edilizio: la Camera stravolge il disegno di legge blocca ruspe

Soddisfatta Legambiente. Realacci: «Disinnescato un provvedimento a rischio»

[19 Maggio 2016]

Ieri pomeriggio la Camera ha votato il contestatissimo ddl Falanga, ma per l’ambiente e la legalità è andata molto bene rispetto al criticatissimo testo iniziale, tanto che la presidente di Legambiente Rossella Muroni ha detto: «Salutiamo con soddisfazione gli esiti della votazione alla Camera che, grazie al buon lavoro fatto dalla Commissione giustizia, ha stravolto il disegno di legge “blocca ruspe” del senatore Falanga approvato al Senato nel 2014. Speriamo che d’ora in poi nessuno abbia ancora voglia di presentare condoni edilizi mascherati o provvedimenti per fermare le demolizioni degli ecomostri. Serve una classe politica matura e responsabile che riaffermi, non solo a parole ma con i fatti concreti, i principi delle legalità e non alimenti invece le vane speranze, nonché le manifestazioni violente degli abusivi».

Il presidente della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera, Ermete Realacci (PD), parla di tolleranza zero contro l’abusivismo edilizio e dice che «Le modifiche della camera hanno disinnescato un provvedimento a rischio. L’abusivismo edilizio peggiora il nostro futuro, mette a rischio la vita dei cittadini e deturpa il paesaggio, alimentando una vera e propria filiera del cemento illegale. Per questo è importante che le modifiche introdotte dalla Camera alla legge sulle demolizioni degli abusi edilizi abbiano superato le criticità del testo uscito dal Senato. La versione licenziata da Palazzo Madama avrebbe reso più difficile gli abbattimenti e quindi il contrasto all’abusivismo. Secondo il Rapporto Ecomafia 2015 di Legambiente nel 2014 sono stati 5.750 i reati accertati nel settore del cemento. Per affrontare questa piaga e ripristinare la legalità è necessario dire un chiaro e secco “no” a nuovi condoni e procedere con gli abbattimenti.

Lo Stato deve essere al fianco di quei sindaci che quotidianamente subiscono minacce e intimidazioni per la loro attività contro l’illegalità urbanistica. La legge approvata dalla Camera mira a una razionalizzazione delle procedure di demolizione degli abusi edilizi riconosciuti tali da condanna definitiva, prevede che sia dia priorità ai manufatti in corso di costruzione o non conclusi e alle seconde case e che si tenga adeguatamente conto nel definire le priorità degli immobili a rilevante impatto ambientale, costruiti su demanio o aree soggette a vincoli ambientali, paesaggistico, idrogeologico, archeologico o storco, di quelli che rappresentano un pericolo per l’incolumità dei cittadini e dei manufatti nella disponibilità di condannati per reati di associazione mafiosa. Si istituisce un fondo rotativo di 45 milioni presso il Ministero delle Infrastrutture per integrare le risorse necessarie alle demolizione da parte dei comuni e una banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio. È stato accolto un mio emendamento coerente con il parere reso dalla Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici che impegna il governo a presentare annualmente alle Camere una relazione sullo stato dell’abusivismo edilizio e sulle demolizioni attuate. Un modo per garantire continuità e attenzione al ripristino della legalità».