Ampliamento dell’aeroporto fiorentino e parco della Piana, la sentenza del Tar spiegata

Le posizioni della Regione e del Coordinamento comitati e associazioni

[10 Agosto 2016]

La sentenza n. 1.310 del 2016 del Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Toscana ha annullato l’atto di integrazione al Pit (Piano di indirizzo territoriale) sull’ampliamento dell’aeroporto fiorentino e sul parco agricolo della Piana, secondo lo schema della pista parallela-convergente rispetto all’autostrada. «Grazie all’impegno costante e alle azioni intraprese con intelligenza e fermezza dal ‘Coordinamento Comitati e Associazioni contro il Nuovo Aeroporto di Firenze’, arriva questa importante vittoria», commenta Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra in Consiglio regionale. A ripercorrere il significato della sentenza interviene il direttore generale della Giunta regionale, Antonio Davide Barretta.

«Il Tar – osserva Barretta – ha ritenuto che la Regione con l’integrazione in esame abbia operato una specifica scelta di localizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze e che tale scelta non sia stata supportata da una valutazione ambientale strategica (Vas) adeguata e sufficiente a dimostrare la sostenibilità ambientale dell’intervento. A seguito di questa sentenza ho ricostruito con gli uffici regionali ed, in particolare, con l’avvocatura regionale che ha difeso la Regione di fronte al giudice amministrativo, la procedura seguita nell’integrazione al Pit. Siamo convinti di aver operato in modo corretto ed, in particolare, riteniamo che la Vas sia stata effettuata in modo puntuale e consono all’integrazione di un atto di programmazione del territorio. Infatti, le censure rilevate dalla sentenza, a nostro avviso ed in base al procedimento delineato dall’amministrazione in conformità alla normativa vigente, avrebbero trovato risposta nel prosieguo del procedimento sia in sede di valutazione dell’impatto ambientale dell’opera che al momento della localizzazione della pista».

Di diverso avviso il Coordinamento comitati e associazioni contro il nuovo aeroporto di Firenze, che valuta la sentenza del Tar «una vittoria dei cittadini della Piana, che non hanno mai accettato supinamente le decisioni imposte dall’alto su una scelta cervellotica, che nel merito a nostro avviso non ha neppure motivazioni industriale soddisfacente, comparate con le alternative proposte e volutamente mai prese in considerazione. Non è un “incidente amministrativo” come ha dichiarato il governatore, altro non è che ”giustizia amministrativa” che ripara alla sua “incapacità amministrativa”. Rossi ha annunciato ricordo al Consiglio di Stato, cosa che avremmo fatto noi in caso di soccombenza, vedremo come andrà a finire. È solo il primo tempo, quindi a settembre organizzeremo una grande cena sia per brindare a questa prima battaglia civica vinta con pervicace abnegazione, sia per raccogliere fondi per il prossimo step, ovvero tutelare questa sentenza anche al Consiglio di Stato».

Nel mentre gli uffici della Regione continuano per la loro strada, in un muro contro muro che dura da lustri e non accenna a finire, a dispetto di tutti i proclami arrivati negli scorsi anni in merito al processo partecipativo previsto e poi mai tenuto sull’opera.

«Gli uffici regionali – conclude Barretta hanno già identificato l’iter procedurale tramite il quale sarà possibile procedere, per quanto di competenza della nostra amministrazione e senza indugi, nell’autorizzazione definitiva della nuova pista. Concludo ricordando che, in continuità con gli atti di consiglio e di giunta già assunti, la Regione ha approvato accordi che contengono misure concrete (non programmatiche) di mitigazione ambientale e di salvaguardia della salute pubblica; mi riferisco all’accordo per la piantumazione della Piana (approvato con la delibera della Giunta regionale n. 319 del 18 aprile 2016 e sottoscritto, fra gli altri, anche dai comuni della Piana) ed all’accordo per l’estensione del sistema tranviario fiorentino nell’area metropolitana (approvato con delibera della Giunta regionale n. 268 del 5 aprile 2016 e sottoscritto il 1° giugno 2016). Per far fronte agli impegni assunti tramite tali accordi assunti la Regione ha provveduto a stanziare rilevanti risorse sia regionali che comunitarie».