Gravi lacune su impatto ambientale, trasporti e mobilità, Piano economico e finanziario

Autostrada Tirrenica, associazioni e comitati: progetto da bocciare. Puntare sull’adeguamento dell’Aurelia

La Sat presenta novità progettuali a Regione, Commissario, Comuni e Parco

[17 Febbraio 2017]

Ieri, in preparazione della seconda seduta della Conferenza dei servizi sull’Autostrada Tirrenica, la Sat , la società che si occupa della progettazione e realizzazione dell’infrastruttura,  ha presentato in Regione Toscana le soluzioni studiate «per migliorare il progetto attuale e superare le criticità emerse negli incontri avuti nei mesi scorsi con le amministrazioni interessate». La Regione sottolinea che «Maggiori informazioni sulle soluzioni proposte saranno formalizzate il prossimo 28 febbraio, giorno in cui è fissata la prosecuzione della Conferenza dei Servizi sulla Tirrenica».

L’incontro al quale hanno partecipato l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, i rappresentanti dei Comuni di Grosseto, Orbetello e Capalbio, la presidente del Parco Naturale della Maremma Lucia Venturi, il Commissario straordinario di Governo per la realizzazione dell’A12 Giorgio Fiorenza e Antonio Bargone, amministratore delegato di Sat, non sembra aver convinto le istituzioni che si oppongono all’Autostrada Tirrenica.

Ancora meno convinti sembrano Fai, Legambiente, Wwf, Comitato per la Bellezza, Rete dei Comitati per la difesa del territorio e Comitato Terra di Maremma, che oggi hanno presentato 68 pagine di osservazioni nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale sui progetti definitivi dei Lotti 4 e 5B (57 km circa) della Autostrada tirrenica – A12 presentato da Sat.

Con un iniziativa tenutasi oggi a Capalbio, associazioni e comitati chiedono  al ministero dell’ambiente e al ministero per i beni e le attività culturali di «Bocciare un progetto ampiamente lacunoso e omissivo, che non serve per gli spostamenti al territorio della Maremma». E chiedono al ministero dei trasporti e delle infrastrutture di «adeguare e mettere in sicurezza la SS1 Aurelia partendo dal progetto Anas 2000 e politiche attive verso la mobilità sostenibile per il territorio della Maremma».

Nelle osservazioni si denunciano in particolare:

 Una Valutazione di Impatto a rate (in 8 lotti diversi) che non consente di valutare l’impatto complessivo dell’opera come invece le norme e le procedure richiedono.

La mancata ripubblicazione in Via del tratto Ansedonia-Capalbio-Tarquinia, nonostante le modifiche di tracciato in corso sul progetto definitivo.

 L’elusione della Valutazione di Incidenza (pur in presenza di aree di grande pregio tutelate dalla Rete Natura 2000 come i Monti dell’Uccellina, la Laguna di Orbetello,  il lago di Burano e il Parco regionale della Maremma.

 La sottovalutazione dei delicatissimi equilibri idrogeologici (fiumi Albegna e Ombrone) come testimoniato dal ripetersi di eventi alluvionali gravi come quelli del 2012 e del 2014 e gli effetti sulla cassa d’espansione di Campo Regio della nuova infrastruttura.

La mancata valutazione degli impatti paesaggistici dell’opera, in particolare su Albinia, Terme dell’Osa e Fonteblanda, dove il tracciato è completamente in variante, ed il rischio per le aree di interesse archeologico.

L’elusione degli indirizzi relativi alla Bassa Maremma del PIT della Regione Toscana, con valenza di Piano Paesaggistico approvato nel 2015, e i vincoli paesaggistici che insistono su 5 aree attraversate dal tracciato.  Dati di traffico attuali e futuri carenti che non giustificano la realizzazione di una autostrada (gli attuali 19.900 veicoli/g al 2040 diverranno 17.500 sul lotto 4 e 22.000 circa sul lotto 5b), dove il costo dei pedaggio è il doppio rispetto a quello dell’A1, e dove si considera un valore residuo a fine concessione dell’80% dell’investimento.

Nessuna valutazione è stata effettuata su barriere, pedaggi elevatissimi ed effetti sul traffico locale che resta sulle strade esistenti che non vengono adeguate. La realizzazione di una barriera infrastrutturale impermeabile alle relazioni locali tra aree interne e costa, dove sono stati eliminati 5 svincoli su 12 e la larghezza della carreggiata della viabilità locale viene lasciata a 7m ed in diversi punti anche meno; nessuna certezza sulle esenzioni per i residenti dal pedaggio e comunque limitate in entità e durata nel tempo.

 Le gravi carenze dell’analisi costi-benefici, dove non si confrontano realmente le alternative a minor impatto ambientale, economico e sociale come l’adeguamento della SS1 Aurelia, e si enfatizzano con numeri gonfiati i risparmi di tempo ed il loro valore. Si enfatizza strumentalmente la sicurezza stradale per giustificare l’Autostrada mentre anche l’adeguamento dell’Aurelia otterrebbe lo stesso importante risultato.

 Un quadro della politica dei trasporti vecchio e superato che non tiene conto come nell’Allegato Infrastrutture al Documenti di Economia e Finanza 2015 e 2016 l’Autostrada tirrenica non sia tra le opere prioritarie.

 La mancanza del Piano Economico Finanziario (che doveva essere presentato contestualmente ai progetti), che probabilmente non c’è perché anche i conti economici e finanziari non tornano. Ed in sede Europea resta aperta la procedura d’infrazione sulla concessione SAT.

Fai, Legambiente, Wwf, Comitato per la Bellezza, Rete dei Comitati per la difesa del territorio e Comitato Terra di Maremma scrivono in un comunicato congiunto: «In conclusione, quanto sopra riportato dimostra la debolezza del quadro programmatico, progettuale e le carenze dello Studio di Impatto Ambientale per le ricadute sul territorio, sull’ecosistema naturale di eccezionale valore ed il delicato sistema idrogeologico, su un’economia agricola e un’area turistica di pregio. Il progetto autostradale presentato da SAT non viene confrontato nel SIA con l’alternativa dell’intervento di adeguamento e messa in sicurezza della SS1 Aurelia da parte di Anas ma soltanto con l’alternativa 0 e cioè non fare assolutamente nulla per migliorare la strada Statale attuale: si tratta di una grave carenza dello studio SIA e dell’Analisi Costi Benefici. Si dimostra come il progetto prescinda dalle reali esigenze del territorio e ignori completamente come funzionano oggi gli spostamenti locali.  A guidare le scelte progettuali non possono essere ‎le esigenze della Società Autostrade per l’Italia e di Sat per ridurre i costi per gli svincoli e evitare spostamenti alternativi che aggirino le barriere di esazione».

Per questo associazioni ambientaliste e comitati ritengono che «l’unica soluzione possibile sia quella, sempre sostenuta dalle Associazioni Ambientaliste in questi anni, cioè il potenziamento e la messa in sicurezza dell’Aurelia come da progetto Anas del 2000. Soluzione che dovrebbe essere affiancata da politiche verso la mobilità sostenibile che puntino sul potenziamento del trasporto ferroviario per passeggeri e merci sia locale che nazionale sulla linea Tirrenica, sulla crescita dell’intermodalità e della mobilità ciclistica. Ed infine sulla crescita del cabotaggio costiero come ulteriore modalità per ridurre il peso del trasporto su strada, con le sue emissioni inquinanti e di gas serra che inducono i mutamenti climatici».

Quindi,  Fai, Legambiente, Wwf, Comitato per la Bellezza, Rete dei Comitati per la difesa del territorio e Comitato Terra di Maremma, chiedono  che «i ministeri competenti rispettivamente esprimano un parere negativo a conclusione della procedura di VIA e mettano in sicurezza e adeguino la SS1 Aurelia partendo dal progetto Anas  2000 e politiche attive verso la mobilità sostenibile per il territorio della Maremma».