Case in legno certificato contro le distruzioni da terremoto

Un alleato sostenibile per l’edilizia, con buoni risultati antisismici in Italia e nel mondo

[7 Settembre 2016]

Pefc Italia, federata allo schema di certificazione forestale sostenibile più diffuso in Italia e nel mondo, sottolinea che le esperienze passate insegnano quanto il legno applicato alle costruzioni sia uno straordinario alleato per l’edilizia sostenibile e sicura. «Costano meno delle abitazioni di cemento e pietra, sono riconosciute come il modo migliore per ridurre i danni da terremoto, eppure in Italia ancora ci si ostina a non investire nell’edilizia in legno».

Le tecniche costruttive moderne basate su legno certificato permettono di costruire edifici antisismici fino a 20 piani. Le abitazioni in legno inoltre possono essere un ottimo alleato anche per dotare le popolazioni colpite di abitazioni confortevoli in tempi rapidi e costi contenuti. La conferma arriva anche dalle analisi dei massimi esperti internazionali e dalle migliori esperienze di prevenzione e ricostruzione avvenute in Italia e nel mondo: «E’ possibile costruire nel rispetto della tipologia degli edifici e ricorrendo a materiali costruttivi che derivano dalla tradizione, avendo cura certo di rinsaldare la struttura con conglomerati leganti di buona tenuta e facendo un alto uso di materiali leggeri ed elastici come è appunto il legno».

Maria Cristina D’Orlando, presidente del Pefc Italia, aggiunge: «L’abbiamo visto tutti e non è la prima volta purtroppo. Inserire nelle vecchie abitazioni tetti in cemento armato vuol dire spesso condannarle al collasso alla prima scossa sismica di una certa intensità. Se si fosse puntato sul legno probabilmente non avremmo avuto tutti quei danni. Il tetto in legno dà leggerezza e non stressa la struttura sottostante, respira ed è bello da vedere e abitare».

Antonio Brunori, segretario generale del Pefc Italia, spiega: «Dagli edifici multipiano ai piccoli chalet, dai condomini prefabbricati alla casa su misura, dalle chiese alle scuole, il legno offre elevate prestazioni tecniche e costi contenuti per tutte le tipologie di costruzioni. Con le attuali conoscenze quindi non ci sono limiti all’uso del legno per le varie tipologie di costruzioni. Le soluzioni rese possibili dalle varianti ingegnerizzate del legno assicurano prestazioni superiori a quelli di altri materiali usati in edilizia e al legno massiccio ed è proprio questo uno degli aspetti che ha contribuito a incentivarne l’utilizzo come ideale per il risparmio economico e in una logica costruttiva performante rispetto alla tutela dal rischio sismico».

Inoltre, come si sta vedendo con le “casette” che dovrebbero arrivare nelle aree terremotate del Centro Italia e con quelle presenti nei dintorni dell’Aquila dove non è passata la sciagurata politica delle New Town, «Le abitazioni in legno, per di più, possono essere consegnate pronte all’uso in tempi certi e in pochi mesi, con prezzi contenuti – dicono a Pefc Italia – Tutte peculiarità che le renderebbero perfette non solo nella futura ricostruzione a lungo termine ma anche, nelle attuali prime fasi post-sisma, permettendo di ridurre i tempi per  dotare le famiglie rimaste senza casa di prefabbricati confortevoli, sicuri e sostenibili. In Italia esempi virtuosi applicati nei terremoti del passato già esistono. Molte aziende certificate Pefc negli ultimi anni si sono impegnate in prima linea nella gestione dell’emergenza terremoti in Italia, sia dal punto di vista della costruzione di moduli abitativi provvisori che della ricostruzione; aziende coinvolte in virtù del proprio know how e dell’esperienza maturata nella progettazione e costruzione di case in legno e che hanno fatto della certificazione forestale Pefc uno degli strumenti per ripensare il futuro rispettando l’ambiente (il legno è acquistato solo da boschi gestiti in maniera sostenibile e certificata)».

Secondo Pefc Italia tutto questo può essere fatto senza impatti negativi su ambiente e clima, perché la sua certificazione «rafforza le grandi potenzialità del settore forestale italiano di cui ancora pochi conoscono il valore, incentiva una gestione attiva e sostenibile di boschi e territori interni e rappresenta anche uno strumento per migliorare l’attività aziendale: chi si certifica accetta la sfida di far vedere e giudicare il proprio lavoro, la propria modalità di gestione, accetta di ritarare la propria organizzazione seguendo le regole europee della sostenibilità. E non a caso, chi vince questa sfida, ottiene buoni risultati sul mercato».

D’Orlando conclude: «Queste storie e questi dati dimostrano quanto sarebbe lungimirante stimolare l’ulteriore diffusione del legno in edilizia, in particolare nelle zone ad alto rischio sismico: un grande investimento strategico nella sicurezza, nella qualità e nella sostenibilità in edilizia. Investire sul legno locale e certificato rafforzerebbe un settore cruciale della nostra industria e aumenterebbe il valore delle nostre risorse forestali, ancora oggi drammaticamente sottoutilizzate, considerato che continuiamo ad importare più dell’80% del legno che lavoriamo. Invertire la tendenza significherebbe aiutare a sviluppare una economia locale sostenibile, basata su una risorsa di cui sono ricchi i nostri territori, rinnovabile e che garantisce la tracciabilità della materia prima».