La politica del Governo “del cambiamento” «improntata al “a Fra’ che te serve?” di andreottiana memoria»

Italia nostra: disegno legge M5S a favore dell’abusivismo edilizio e del condono “perpetuo”

Signorini e De Falco: «Basta cancellare un rigo per aprire le porte all’abusivismo»

[28 Febbraio 2019]

L’associazione Italia nostra denuncia che «per iniziativa del senatore Francesco Urraro (M5S) è stato presentato e assegnato alla 13esima Commissione permanente del Senato (Territorio, ambiente, beni ambientali), il testo del disegno di legge n. 817 recante “Modifica all’articolo 36 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.380”. Si tratta di un solo articolo che dispone la cancellazione di un solo rigo dell’ articolo 36 del decreto del Presidente della Repubblica (dPR) 380/01 (T.U. edilizia). In buona sostanza, se passasse il provvedimento, qualsiasi abuso edilizio realizzato dopo il 1994 potrà essere sanato se il piano regolatore (PRG) già vigente, o anche futuro, dovesse prevedere l’edificabilità dell’area ove esso sia stato realizzato».

Secondo Mariarita Signorini, presidente nazionale di Italia Nostra, e Luigi De Falco, consigliere nazionale di Italia Nostra «si tratta pure di un condono “perpetuo” del quale beneficerà persino chi dovesse edificare abusivamente (per ipotesi, nel 2024) e successivamente (per ipotesi, nel 2025) il PRG venisse benevolmente aggiornato a suo vantaggio. L’attuale testo della norma dispone la “doppia conformità” dell’opera abusivamente realizzata, con gli strumenti di pianificazione, ovvero che essa sussista sia al momento in cui l’abuso è perpetrato, “sia al momento della presentazione della domanda” (che di fatto si traduce al momento in cui l’abuso viene accertato). La vigente disposizione ha lo scopo pure di evitare che i PRG “inseguano” nel tempo gli abusi, traducendosi di fatto in un mero catasto del territorio (come abusivamente trasformato) e non in atto di programmazione, snaturandone il senso stesso. Nella relazione che accompagna il provvedimento si riferisce che esso “aiuterebbe i Comuni” che si trovano – o si troveranno – in difficoltà per demolire gli abusi».

Signorini e De Falco concludono in maniera tranchant: «E’ la politica del Governo “del cambiamento” che già con l’inserimento del condono nel decreto per il ponte Morandi, ha dimostrato di essere improntata al “a Fra’ che te serve ?” di andreottiana memoria».