Porto di Marciana Marina, Sì Toscana a Sinistra: «Sarebbe uno scempio ambientale»

Mozione di Fattori e Sarti per respingere il progetto: «Senza benefici concreti per gli abitanti»

[9 Giugno 2016]

Dopo il Movimento 5 Stelle, anche Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra, intervengono sulla vicenda del Piano del Porto di Marciana Marina che sta sollevando molte proteste nel più piccolo Comune della Toscana per estensione territoriale e che ha assunto rilevanza nazionale e regionale dopo che Legambiente ha inviato una lettera sul tema al presidente della Regione Enrico Rossi.

Secondo Fattori e Sarti «Non esistono buone ragioni per la realizzazione del nuovo porto turistico di Marciana, se non quella di assecondare limitati interessi economici di pochi soggetti. Marciana Marina è una realtà di grande pregio ambientale, sottoposta a vincolo paesaggistico, meta di un turismo che in quel luogo cerca proprio la grande armonia delle bellezze naturali e dell’architettura. Il nuovo porto porterebbe, invece, una pesante cementificazione, con un radicale cambiamento della visuale del paese dal mare e una balneazione a ridosso dell’imboccatura del porto. Non è mai stato fatto nemmeno un plastico valutativo dell’impatto futuro rispetto al panorama, un’assoluta anomalia in casi di questo tipo».

Riprendendo le osservazioni del Comitato locale e degli ambientalisti, i due esponenti della Sinistra ricordano che «Tutta la procedura di scrittura e approvazione del progetto non ha mai visto un reale confronto con la cittadinanza. Un confronto che sarebbe stato necessario per far emergere un punto di vista complessivo sull’effettiva capacità di ricezione del centro abitato, innanzitutto rispetto alla rete fognaria e alla capacità di depurazione delle acque, ma anche per far emergere le reali necessità e i bisogni degli operatori locali e degli abitanti. La conseguenza di questa incapacità di confronto con gli abitanti è che si è costituito un Comitato contrario al progetto con ben 500 iscritti in un paese piccolo come Marciana Marina. Si dice che sia obbligatorio un gestore unico della struttura, ma questo non è vero. Un simile sistema porterà alla disgregazione di un tessuto economico fatto di piccoli operatori della nautica, della balneazione e del turismo».

Fattori e  Sarti aggiungono che «Non si è tenuto conto delle osservazioni presentate dai cittadini stessi, dalle forze di opposizione di sinistra e nemmeno dai tecnici della Regione Toscana, mentre il Ministero dell’Ambiente nella VAS del 2014 ha fatto rilevare un’insufficienza della documentazione basilare per comprendere il piano, esprimendo il dissenso alla realizzazione di opere di cemento in mare e in corrispondenza della spiaggia. Non è stato neppure adeguatamente valutato l’impatto rispetto ai litorali vicini in termini di erosione costiera, quando la vicenda del porto di Cecina avrebbe dovuto insegnarci molto da questo punto di vista».

I due Consiglieri regionali concludono: «A chi giova tutto ciò?  Lo chiediamo all’amministrazione di Marciana. Nel frattempo, nella mozione che abbiamo presentato, chiediamo che il Consiglio regionale verifichi il rispetto dei passaggi formali di approvazione del progetto e si assuma la responsabilità politica di respingere un’idea così folle».

 

Ecco il testo della mozione presentata da  Sì Toscana a Sinistra:

“In merito al progetto di riqualificazione del Porto turistico di Marciana Marina””

Il Consiglio Regionale premesso che con Deliberazione del 17 marzo 2016 il Consiglio comunale di Marciana Marina ha approvato la Variante al regolamento urbanistico comunale e il Piano regolatore portuale per la riqualificazione del Porto turistico;

considerato

che il progetto come attualmente concepito suscita perplessità e opposizione nella gran parte della popolazione locale, tanto da essersi creato un Comitato che conta più di 500 iscritti nel piccolo comune di Marciana Marina, cittadini di diverso orientamento politico che chiedono un’alternativa meno impattante a livello paesaggistico e più proficua dal punto di vista economico per la collettività; le osservazioni presentate dalle forze di opposizione, dalle categorie economiche, dalla Regione Toscana durante l’iter di approvazione della Variante al Piano urbanistico, le quali sottolineavano le numerose criticità esistenti in relazione al progetto, ed in particolare:

– la generica assenza di soluzioni certe e di un reale percorso partecipativo che avrebbero potuto fornire una visione strategica globale rispetto alla capacità di accoglienza del centro abitato di Marciana Marina, rete fognaria e depurazione delle acque in primis, nonché rispetto alle reali esigenze degli operatori locali, alle aspettative della nautica ed alla necessità di una rendita economica diffusa in ambito turistico;

– la previsione di una pesante cementificazione con un conseguente stravolgimento del paesaggio tradizionale, sottolineando l’assenza di plastici valutativi legati al progetto stesso. Da sottolineare come il paese di Marciana Marina sia fin dal lontano 1952 inserito sotto vincolo 90161 D.M. 04/02/1952 G.U. 75, Sezione 4 – art. 136 D.Lgs. n. 42/2004 “Disciplina degli immobili e delle aree di notevole interesse pubblico”. Nel progetto in questione, se fra gli Elementi di valore evidenziati nella descrizione del vincolo (cfr. Allegato n.19 – Rapporto Ambientale, pag. 86) “… L’intero territorio offre aspetti di particolare bellezze naturali e, nel suo complesso, può essere considerato come un quadro naturale. Inoltre offre dei punti di vista accessibili al pubblico dai quali si godono spettacoli di non comune bellezza.”, al contrario nelle Dinamiche di trasformazione/elementi di rischio/ criticità si evidenzia che “….Risulta alterata la visuale dal mare verso l’abitato di Marciana Marina e risulta compromessa la visuale dal mare verso la costa a est di Marciana Marina…” ed ancora a pag. 327:“….poiché siamo in presenza di un porto, si presume, debba accogliere i natanti, sono questi ultimi che si frapporranno tra il lungomare e il mare aperto risultando essi stessi elemento di “godimento” peculiare di un porto turistico”.

– Il riconoscimento di un’area di balneazione adiacente il porto non tenendo in considerazione quanto stabilito da anni attraverso ordinanza della Capitaneria di Porto, cioè il divieto assoluto alla balneazione nel raggio di 100 metri dall’imboccatura delle strutture portuali.

– La mancata considerazione di un’economia, quella del piccolo paese di Marciana Marina, legata essenzialmente al turismo stagionale la quale, pur essendo in una fase di crisi economica, ha tenuto. Marciana Marina continua ad essere fonte di attrattiva per i suoi ospiti proprio grazie al fascino del paesaggio, dell’architettura, dell’ambiente nonché delle tradizioni. Non ha senso stravolgere un tale patrimonio senza aver neppure ricevuto nessuna valutazione macroenomica di medio-lungo termine sull’effettivo beneficio per la comunità che dovrebbe portare un’opera di tale impatto. Si prospetta per la futura gestione dei servizi portuali la figura di un gestore unico, erroneamente prospettata come obbligatoria, che se praticata sradicherebbe tanti piccoli operatori e lavoratori nell’ambito delle attività nautiche e balneari e di conseguenza riguarderebbe intere famiglie. Una soluzione che fa dubitare fortemente in merito al reale beneficio in termini economici e occupazionali che deriverebbe da questo progetto per la popolazione locale. – L’assenza di una valutazione dell’impatto ambientale che l’opera provocherebbe sugli arenili vicini, già sottoposti ad un forte fenomeno erosivo.

– L’assenza di una valutazione delle problematiche di impatto ambientale su specie presenti all’interno del porto, protette a tal punto da essere inserite nella lista rossa della Direttiva Habitat comunitaria (dir. Direttiva 92/43/CEE e succ. Direttiva 2006/105/CEE), tra queste la Pinna Nobilis e l’Hippocampus Hippocampus presenti all’interno del porto proprio laddove è previsto l’allargamento della banchina del molo nonché di una pianta acquatica, la Posidonia, definita anche all’interno dello stesso progetto, una specie non solo indispensabile alla salute del mare ma estremamente sensibile, perciò posta a rischio, all’impatto dei lavori previsti.

le osservazioni avanzate nel dicembre 2014 dal Ministero delle infrastrutture e trasporti contenute a pagina 142 della VAS relativa alla proposta di Variante del Piano regolatore portuale, le quali sottolineano l’assenza della “documentazione basilare” per una corretta comprensione del Piano, ed in particolare “la sommaria documentazione fotografica” e “la totale assenza di elaborati grafici” che consentano di valutare l’impatto sul paesaggio, invitando l’Amministrazione a provvedere prontamente al loro invio;

le stesse osservazioni, le quali esprimono comunque e senza esitazioni, proprio nella prospettiva della tutela dell’ambiente marino protetto, il “dissenso alla realizzazione di opere in cemento a mare”, il “dissenso alla realizzazione di opere in cemento e in muratura in corrispondenza della spiaggia, dell’area demaniale e della costa” perché “non garantiscono la conservazione della naturale immagine della zona”, raccomandando comunque per le altre zone un “linguaggio architettonico rispettoso della configurazione originaria degli insediamenti” che consideri “il riadattamento e adeguamento funzionale delle componenti edilizie esistenti”;

considerato altresì

che la procedura di redazione e approvazione del progetto del nuovo Porto di Marciana Marina è stata generalmente caratterizzata da scarsa attivazione di strumenti partecipativi e più in generale da scarsa disponibilità alla condivisione con la cittadinanza interessata;

si impegna

a verificare che sia stato seguito correttamente l’iter formale di approvazione della Variante al regolamento urbanistico comunale e il Piano regolatore portuale per la riqualificazione del Porto turistico da parte del Comune di Marciana Marina;

a verificare che la stessa Variante abbia debitamente preso in considerazione le osservazioni avanzate dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del dicembre 2014; a verificare che quanto approvato dal Consiglio Comunale di Marciana Marina sia conforme al Master Plan, al P.I.T. e alla normativa europea Direttiva Habitat comunitaria (dir. Direttiva 92/43/CEE e succ. Direttiva 2006/105/CEE); a verificare che il progetto del nuovo Porto di Marciana Marittima sia effettivamente rispettoso della tutela di un paesaggio così prezioso e fragile, risponda effettivamente alle esigenze sociali e occupazionali del territorio e sia compatibile con la dotazione impiantistica e strutturale del contesto in cui si collocherebbe.

I Consiglieri

Tommaso Fattori    Paolo Sarti