Libia: accordo di Federpesca con i ribelli di Haftar. Tassa da 100.000 euro al mese?

Corrao (M5s): «Diplomazia parallela per i pescherecci di Mazara. E' normale trattare con gli uomini di Haftar?»

[12 Settembre 2019]

L’8 settembre il sito ufficiale di Federpesca ha annunciato (con tanto di foto a sugello) che «Partono oggi da Mazara del Vallo i primi pescherecci italiani destinati ad operare nelle acque libiche orientali, sulla base di un accordo privato, di durata quinquennale, firmato il 12 marzo e reso operativo il 15 luglio scorso tra Federpesca e la Libyan Investment Authority. Si tratta del primo accordo che arriva ad una fase operativa e che mette finalmente al riparo i pescherecci italiani dal rischio di operare in assenza di autorizzazione in una zona di mare particolarmente pescosa e di vitale importanza per le marinerie italiane».

Secondo le indiscrezioni apparse sulla stampa, Federpesca a Mazara del Vallo avrebbe negoziato con le milizie libiche del generale Haftar un accordo che prevederebbe il pagamento di una “tassa” mensile per garantire questa strana  pax mediterranea e per consentire a 10 pescherecci mazaresi di poter pescare in acque libiche, senza subire spari e sequestri.

E Luigi Giannini, presidente di Federpesca, ha praticamente confermato: «Si tratta di un primo accordo, al quale seguiranno presto altre intese destinate ad allargare il perimetro dell’operatività, che riguarda l’intera filiera ittica, dalla pesca all’acquacoltura, alla lavorazione e commercializzazione dei prodotti della pesca, alla formazione ed alla cooperazione scientifica».

Il problema è che la Libyan Investment Authority con la quale l’organizzazione della pesca di Confindustria ha fatto l’accordo e vuole cooperare anche in futuro, non appartiene al governo libico di Tripoli, guidato da Fayez al-Sarraj e riconosciuto (e insediato) dall’Italia e dalla maggioranza della comunità internazionale, ma a quello ribelle del generale Khalifa Belqasim Haftar che, con il suo esercito finanziato e armato dall’Egitto e da altri Paesi arabi e sostenuto dalla Francia ha sferrato un’offensiva contro Tripoli che sta assediando ormai da mesi.

Il problema è che il governo italiano – prima quello di Gentiloni. Poi quello giallo-verde Conte-Di Maio- Salvini e ora quello giallo-rosso Conte. Di Maio-Zingaretti – ha sempre appoggiato al Sarraj e dichiarato illegittimo il governo di Tobruk messo in piedi da Haftar.

Contraddizioni che non sfuggono all’’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che oggi ha evidenziato che «L’accordo sottoscritto da Federpesca e gli uomini del generale Haftar in Liba per negoziare una sorta di pax mediterranea mediante il pagamento di centomila euro complessivi al mese per 10 pescherecci mazaresi rischia di assumere le sembianze di “un pizzo legalizzato”. Accordo concluso tra un ente  privato italiano e il governo armato parallelo libico. La Commissione Europea apra immediatamente un report su cosa sta avvenendo tra la Sicilia e la Libia e intervenga al più presto a difesa dei nostri pescherecci».

Corrao  non è disposto a chiudere un occhio e sottolinea: «Pretendiamo la massima chiarezza su questo accordo che impone una pax mediterranea mediante il pagamento di diecimila euro a peschereccio al mese da parte di 10 grandi pescherecci mazaresi e un euro e 50 per ogni chilo di pesce pescato. Occorre chiarire anche come sia ancora possibile che la Libia abbia unilateralmente allargato la zona esclusiva di pesca da 12 a 72 miglia procurando un danno alla maggioranza dei nostri pescatori».

L’europarlamentare siciliano del M5S conclude: «Adesso basta, occorre che la Commissione Europea prenda in carico la protezione dei pescatori mazaresi che ogni giorno, negli ultimi anni subiscono attacchi sequestri e colpi di mitra. Per questo motivo ho interessato la Commissione Europea rispetto a questo accordo privato su una zona di pesca che dovrebbe essere aperta e accessibile a tutti e che invece viene dominata gli uomini di Haftar. La Commissione Europea – dica la sua e intervenga al più presto a difesa dei nostri pescherecci».